Voglia di caffè.

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Ogni tanto, mi nascondo dietro la tenda, con le spalle poggiate sul termosifone e le ginocchia al petto. Mi da sicurezza quel tepore lungo la schiena e le braccia intorno alle gambe che si stringono in un abbraccio spontaneo, mi fanno sentire apprezzata. Qui, dietro la tenda, sembra tutto appannato, lontano, non mi tocca nulla. Niente può toccarmi. L'ultima volta che l'ha fatto, ho avuto i lividi per mesi, ad un certo punto ho finito le giustificazioni e ho dovuto inventarmi una stronzata lì per lì."Avevo voglia di caffè, ed il giorno dopo mi sono svegliata con questa macchia nera sul viso" Qui, vicino l'occhio.E anche sul collo.E sulle braccia.Questa voglia non va via, ho provato a lavarmela con tutta la forza che ho.Ma rimane.Una sera, ricordo che era tardi, ero andata in bagno a lavarmi; volevo farmi una doccia, avevo lavorato tutto il giorno ed ero sudata e sporca.Non feci in tempo. Entrò ubriaco, strattonandomi per il braccio, dandomi uno schiaffo e facendomi cadere in terra. Sbattei la testa sul bidè.Svennì. Mi stuprò.. Come lo so? Perché è una sensazione che non se ne va, ce l'hai addosso come la colla sulle dita. E mi odiai.Provai anche a suicidarmi, sapete? Feci passare del tempo, sembrava cambiato, mi riempiva di attenzioni, mi faceva sentire importante, mi diceva "Sei tutta la mia vita!". Ed aveva ragione.Non ero più la mia vita, ma la sua.Un giorno, decisi che basta. Tornò a pranzo, come sempre. Si sedette al tavolo e cominciò a mangiare avidamente il cibo nel piatto, che avevo preparato con tanto amore. Al terzo boccone, iniziò a contorcersi dal dolore, lo guardavo mentre sorseggiavo un bicchiere di vino.Roba bianca gli usciva dalla bocca, mentre la vita, quella che aveva preso a me, finalmente mi veniva ridata con gli interessi."Addio, amore mio. Io ti amavo, lo sai? "Crollò in terra come un bue. Finì il vino e rimisi a posto il veleno che avevo usato e che aveva comprato lui perchè "Un giorno o l'altro te lo ficco giù in gola, così finalmente ti levi dai piedi!" . Ironia della sorte.Aprì la porta di casa, il sole mi inondò con i suoi raggi ed il vento mi scompigliò i capelli. Addio.

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