Chapter Twenty

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Leggete lo spazio autrice infondo grazie💗

Ogni mattina la stessa storia, io che mi alzo svogliata dal letto, Zayn che mi rimprovera perchè faccio sempre ritardo, oppure perché impiego troppo tempo nel bagno, o forse perchè brucio sempre il latte nel microonde, ma, come al solito, non lo ascolto e forse qualche volta lo mando anche a quel paese.

Devo sbrigarmi o perdo l'autobus, anche perchè non voglio andare in macchina di Zayn, meno vedo quel ragazzo e meglio è.

Esco da casa senza nemmeno salutarlo o lasciargli un bigliettino sul frigorifero.
Il nulla totale.
Beh, è questo che si merita dopo tutto quello che mi ha fatto. Devo ignorarlo il più possibile.

Assolta dai miei pensieri, non mi accorgo neanche che l'autobus è passato poco prima che sono uscita da casa. Merda. Perchè tutte a me? La sfortuna mi perseguita, secondo me dovrei andare in vacanza a Medjugorie o magari ad Assisi per togliermi un po' di sfiga.

Mentre inizio a camminare velocemente sul marciapiede, sento una macchina suonare ripetutamente, ovviamente mi giro e mi ritrovo
una mustang grigia.
Cavolo, adoro troppo quella macchina, sarà una delle tante che comprerò, un giorno.

Poco dopo, il guidatore, abbassa il finestrino al posto del passeggero, così da permettermi di guardarlo in faccia.
Subito riconosco quel gran figo della sera precedente.

-Ehi Gomez!- esclama sorridendo.
-Ehi Haynes!- esclamo, ricambiando il sorriso.
-Vai a scuola?- domanda poi lui.
-Si, e sono anche in ritardo.- dico sbuffando, guardando, in seguito, l'orologio sul mio polso sinistro.
-Ah sì? Su, sali.- dice aprendo lo sportello, da dentro.
-Non ti preoccupare, andrò a piedi.- dico gesticolando con le mani.

Sono in un fottuto ritardo, ma non voglio approfittarne.

-Dai, che sarà mai, salta su.- sorride accendendo la radio.

Il suo sorriso è qualcosa di stupendo, ma mai quanto quello di Justin.
Cristo devo smetterla di pensare sempre a lui. Fottuto Justin.

-Oddio grazie, sei la mia salvezza.- dico entrando e salutandolo con un bacio sulla guancia.
-Ma prego.- dice ricambiando il bacio.

Non so perché, ma quando ho sentito quelle labbra sulla mia guancia, sono subito arrossita.

-Ehm, tu dove vai?- domando rompendo il ghiaccio creatosi poco prima.
-A scuola, ovvio.- dice ridendo.
-A che scuola vai?- domando poi.
-Alla tua stessa scuola.- dice sorridendo leggermente.
-Che fai Haynes mi stalkeri per caso?-
-Mh è colpa di facebook- si difende alzando le mani, io di conseguenza mi metto a ridere.
-Non ci posso credere che frequentiamo la stessa scuola.- dico sbattendo le mani, tutta euforica, causandogli una risata.

Più o meno, cinque minuti dopo, arriviamo al parcheggio della scuola.
Dopo aver parcheggiato l'auto, scendiamo e ci dirigiamo verso l'entrata.
Fin quando non vedo lui.

-Merda.- dico grattandomi la fronte.
-Che c'è?- domanda confuso.
-Niente, poi ti spiego.- riferisco tirandolo per la maglia, per entrare subito nei corridoi, sotto lo sguardo arrabbiato di Justin.

Pazienza devo andare avanti e dimenticarlo, ma più vuoi dimenticare e più te ne ricordi, mentre più vuoi ricordare e più te ne dimentichi.

Prima ora educazione fisica, perfetto c'è anche Justin che situazione del cazzo.

-Ehy Col, che hai alla prima ora?- domando girandomi verso di lui.
-Matematica, che palle, odio quella materia.- borbotta.
-Tranquillo siediti all'ultimo banco, così se ti annoi puoi dormire.- rispondo con un ghigno sul volto.
-Credo che lo prenderò in considerazione.- ridacchia massaggiandosi il collo.
-Okay, allora ci si vede in giro, ciao.- dico allontanandomi.

||Bad blood|| JelenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora