Chapter Seventeen

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Ormai sono passati quasi due mesi da quando non esco di casa, se non per finire in ospedale come, ultimamente, sta succedendo.
Dopo la violenza e gli abusi che ho subito, mi sono ripresa un po', ma poi ci sono ricaduta di nuovo.

Credevo che stesse andando tutto per il verso giusto quando, una mattina, mi svegliai piangendo, a causa dei brutti incubi che tutt'ora faccio su quei schifosi maniaci.

Sono dimagrita di 10 kg in questi ultimi mesi e non è una cosa positiva, perchè mio fratello mi ha mandato in ospedale per due settimane passate d'inferno; odio farlo preoccupare, odio farlo star male per colpa mia, insomma, mi odio per tutto quello che sta succedendo, per di più odio il fatto che mi hanno escluso dalla gang per un periodo di tempo indeterminato e, quindi, io non so per niente di come stanno procedendo le cose.

Sto male è vero, ma questo non vuol dire di escludere me dalla gang, per lo più mi stupisce il fatto che è stato proprio mio fratello a deciderlo.
Inoltre Zayn ha avuto anche la brillante idea di portarmi diverse volte da uno strizza cervelli, ma a me è sembrata una pagliacciata alquanto inutile, dato che non ho mai aperto bocca durante i miei incontri.
Perchè non capisce che non ne voglio parlare con nessuno? Lo so che è preoccupato per me, ma non ha il diritto di fare così nei miei confronti.

Per il momento spero che questa giornata passi per il meglio e molto velocemente, dato che sto tornando a scuola.
Ho indossato un maglione largo dell'Adidas di Zayn e uno skinny a vita alta, sembro una barbona, ma poco mi importa; mi trucco leggermente anche perché so che neanche migliaia di strati di correttore e di fondotinta coprirebbero le occhiaie; prendo lo zaino, scendo di sotto e addento una mela, mentre aspetto che Zayn finisce di prepararsi.

Finalmente lo vedo scendere dalle scale, così usciamo di casa ed entriamo in macchina, pronti per affrontare un'altra giornata di merda;
ultimamente, Zayn, è sempre con la testa altrove, triste, abbattuto, non so cosa gli è capitato e non me lo vuole dire, solamente perché io non voglio dirgli cosa è successo quando mi hanno rapita, giustamente;
però mi si spezza il cuore vederlo così, insomma, di solito lui è una roccia, non sta mai così male, spero solo che si aprirà con me.

-Come stai Sel?- domanda, spezzando il silenzio creatosi precedentemente.
-Normale come gli altri giorni, come vuoi che stia Zayn? Tu, piuttosto, come stai?- chiedo sperando in una sua risposta sincera, ma si irrigidisce non appena gli pongo quella domanda.
-Io sto benissimo.- risponde, sta mentendo, lo so.
-Vuoi smetterla cazzo? Non stai bene ,tu stai male peggio di me, mi vuoi dire cosa ti è successo una volta per tutte?- sbotto urlando.
-Che vuoi che ti dica? Non sono affari tuoi, tu non ti sei aperta con me, perchè io devo aprirmi con te?- urla lui, alzo gli occhi al cielo sbuffando.
-Cristo Zayn, puoi essere non egoista per almeno una volta? Ti ho detto che quello che mi è capitato te lo racconterò quando sarò pronta, perchè non capisci?- domando con le lacrime che scendono sulle mie guance.
-Cazzo Selena, sono passati due mesi da quei tre giorni d'inferno che hai passato e ancora non vuoi parlarne, poi sarei io quello egoista.- dice iniziando ad abbassare la voce.

Quale parte non capisce, della frase, che glie lo dirò quando sarò pronta? In questo momento sto odiano mio fratello più di me stessa.

-Ah, ma io che sto ancora a perdere tempo con te.- dico dando un calcio sul cruscotto.
-Selena che diamine, il cruscotto si rompe!- urla incazzato.
-Oh, ma guarda, siamo arrivati a scuola.- dico facendo la finta dispiaciuta, mi slaccio la cintura e scendo.
-Fatti trovare qui quando esci che ti vengo a prendere.- mi ordina ed io annuisco.
-Ah, mi sono dimenticato di dirti che i ragazzi oggi non ci saranno, perché dobbiamo risolvere alcuni problemi.- aggiunge.
-Lo saprei se tu non mi avessi escluso dal gruppo, ma invece no. Grazie Zayn, per avermi rallegrato la giornata.- dico con una punta di amarezza.

||Bad blood|| JelenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora