Chapter thirty three

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Inizio a correre come non mai, con gli occhi, ormai, pieni di lacrime.
Appena vedo una barella varcare la soglia di casa mia, con mio fratello sopra, sento il mio cuore frantumarsi in mille pezzi.
Nonostante tutto, nonostante il fatto che io e mio fratello non ci parliamo, è pur sempre membro della mia famiglia, è pur sempre sangue del mio sangue e non permetterò niente e nessuno fargli del male. Non posso perdere anche lui, è tutto ciò che mi è rimasto, oltre i miei nonni, ovviamente.

Nel momento in cui metto piede nel vialetto di casa mia, c'è un poliziotto pronto a mettere un braccio in avanti per non farmi passare.
Così facendo, mi obbliga a fermarmi.

-Signorina, è vietato attraversare l'ingresso del vialetto di questa casa.- ordina il poliziotto.
-Senti coso, questa è la mia casa ed il ragazzo sulla barella è mio fratello.- sbotto improvvisamente.
-Nonostante questa è casa sua, non ha il diritto di rivolgersi ad un poliziotto con questo tono di voce.- avverte l'agente con tono duro.

Ma chi si crede di essere?
E poi cosa crede? Che io debba stare calma, mentre guardo casa mia tutta distrutta?
Ma stiamo scherzando?

-Io rispondo come mi pare e piace,  nonostante tu sia un agente di polizia. Vorrei vedere se fossi stato tu al mio posto come avresti reagito e penso, anzi, sono più che sicura che avresti risposto uguale, se non peggio, a me! E adesso, se permetti, vado da mio fratello.- lo dileguo lasciandolo senza parole, raggiungendo Zayn.

-Signorina, si sposti, dobbiamo portarlo in ospedale.- dice un soccorritore, spingendo la barella verso l'ambulanza.
-Vi prego, lasciatemi venire con voi, sono sua sorella.- dico disperata prendendo la mano di Zayn accarezzandola più volte, mentre il signore annuisce.

Gli scruto il volto e, per fortuna, non è in grave condizioni.
Non appena parte l'ambulanza, mi affretto subito a prendere il suo cellulare nella tasca e digito immediatamente e velocemente il numero di Chloe.
Le spiego tutto quello che è successo e lei non mi da il tempo neanche di finire che attacca la chiamata per raggiungerci in ospedale.

Quando arriviamo, i soccorritori si affrettano a portare Zayn dal medico, mentre io mi siedo su una sedia e quando vedo Chloe le vado subito incontro, pronta per abbracciarla.

-Come diavolo è successo?- dice lei accarezzandomi i capelli.
-Non lo so, davvero.- dico, ormai piangendo e stringendola sempre di più a me.

Dopo una buona ora, vedo un medico passarmi davanti e subito mi affretto ad andargli incontro.

-Dottore, come sta?- chiedo con voce flebile.
-Sta bene, per fortuna i soccorritori sono arrivati subito!- esclama.
-Possiamo vederlo?- chiede disperata Chloe.
-Certamente, è nella stanza numero 320. Signorine, devo comunicarvi che solo una persona può andare, quindi decidetevi.- ci avverte il medico.

-Vai tu Chloe, ti prego, lui non mi vuole vedere.- le dissi tristemente.
-No, sei tu sua sorella, ti prego vai.- mi prega la ragazza, guardandomi negli occhi.
-E tu la ragazza che ama. Per favore, fallo per me.- le supplica.

Lei allora annuisce e cammina verso la stanza.
Nel frattempo che aspetto, mi faccio un giro nell'ospedale arrivando al bar.

-Potrei avere un caffè macchiato?- chiedo e intanto pago.
-Certamente.- mi risponde gentilmente una ragazza, mentre prepara la mia ordinazione.

Sono le tre di notte ed io sto morendo di sonno, non mi reggo in piedi, perciò mi scolo in fretta il caffè, mettendomi seduta su uno sgabello.

-Potrei avere anche due cornetti con il cioccolato, un pasticcino alla crema e un succo di arancia?- domando alla ragazza dietro il bancone.

La barista mi guarda stupita.
Okay, sto facendo schifo con tutta questa roba che ho ordinato, ma quando ho ansia non faccio altro che mangiare.

||Bad blood|| JelenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora