"No Amber, non metterai quello schifo di maglione nella valigia!" sbraita mia mamma. Ritiene che io non mi sappia vestire e mi ricorda costantemente quanto i miei capi d'abbigliamento non facciano risaltare le mie "curve", ed è proprio per questo che preferisco indossare felpe e maglie larghe.
"Cavolo mamma, viviamo in un paese in cui i cittadini hanno tutti i diritti, anche quello del potersi vestire come si vuole!" ribatto con tono troppo prepotente a mio parere "E poi, scusa... se caso sono io che mi vesto male non tu" conclude il mio discorso con un tono più pacato.
A queste parole mia mamma non sa cosa ribattere e questo mi rende molto orgogliosa, sono riuscita a zittire la donna con il primato mondiale di insulta tua figlia fino alla morte.
Ormai è uscita da camera mia da cinque minuti, e, anche in così piaci tempo, senza di lei ho finito di preparare la valigia per gli USA.
Lo so, sarà solamente per un anni, ma mi mancherà tutti questo: i miei che mi vogliono tanto bene e che investirebbero tantissimi soldi per me e per la mia istruzione; la montagna e la vista dei fiori la mattina in giardino; il profumo dei cupcake preparati la mattina da papà;... si mi mancheranno tutte queste cose.
Mentre penso a questo mi sento chiamare dal piano di sotto "Amber, hai finito? Ti devo aiutare a preparare qualcosa? Fra un attimo dobbiamo uscire, hai l'aereo che parte alle 20:00 e devi essere li almeno un'ora prima per il check-in e per..." "Si mamma lo so stai calma" la interrompo perché se sarebbe andata davanti si sarebbe fatta prendere dall'ansia e avrebbe incominciato a piangere, come fa da circa un mese quando parla di questo viaggio.Carico le valige in macchina e salgo.
Mi siedo davanti, a fianco a mio padre che è stranamente calmo, mentre la mamma sta dietro con le lacrime agli occhi e un fazzoletto di seta bianco in mano, con il quale si asciuga gli occhi stando attenta a non far sbavare il trucco ogni due per tre, se non la smette all'istante potrei crollare anche io.
Non ho voglia di parlare e, mentre guardo fuori dal finestrino quel paesino in cui sono nata, mi infilo gli auricolari e faccio partite la mia canzone preferita, Stressed Out dei Twenty One Pilots, e mi viene in mente la prima volta che ho ascoltato questa canzone alla radio.
Era lo stesso giorno in cui ho saputo che sarei potuta andare all'estero per studiare, inizialmente ero felice ed emozionata, ma avevo il presentimento che non mi sarei trovata bene in quella grande città e che non avrei fatto amicizia, questo pensiero persiste continuamente nella mia mente.
Subito dopo questo brutto pensiero mi sentivo stressata ed è proprio il titolo della canzone, coincidenze? Io non credo.
Mi addormento ascoltando la mia playlist e così all'arrivo all'aeroporto mi sento scuotere come uno shaker in un bar. Apro gli occhi di scatto un po' presa dall'ansia, e vedo il viso di mia madre a pochi centimetri dalla mia faccia, così mi scosto dolcemente per darle in bacio sulla guancia. I suoi lineamenti da rigidi si alleggeriscono, e dopo poco si abbozza un sorriso sghembo. Non c'è niente di più bello del rapporto fra me e i miei genitori, sono delle persone fantastiche e grazie alla loro "rigidità" mi hanno fatto diventare le ragazza saggia e matura che sono adesso.Dopo i saluti , calorosi abbracci e lacrime amare, mi avvio verso il gate d'imbarco. Quando mi siedo al mio posto scoppio a piangere, un ragazzo due posto a lato a me se ne accorge e lentamente mi si avvicina "Ciao, piacere sono Hunter. Ti prego non piangere, le ragazze carine come te non dovrebbero mai piangere" mi dice con fare così premuroso. Giuro, non me l'aspettavo.
Hello, come va?? Spero che questa prima parte vi abbia incuriositi. Sono alle prime armi, fatemi sapere cose ne pensate e quello che dovrei migliorare.
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All can change||Cameron Dallas||Magcon||
FanficLei non può neanche immaginare quello che l'attende fuori dal quel paesino di montagna, che chiama casa, dal quale non si è mai allontanata. Ha avuto una grandissima occasione, che forse tutti gli studenti sognerebbero, un anno all'estero: precisame...