Capitolo 48

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Saliamo in camera e preciso "Sappi che sto per dormire con te solo perché non voglio svegliare le altre due" dico più a me stessa che a lui, anche se non mi riesco a convincere.

Inizia a spogliarsi "Dove è il pigiama che te lo passo?" gli chiedo cercando sotto il cuscino.
"Nah nah" dice facendo no con la testa mentre si toglie la maglietta per poi continuare "io dormo così" indica lui in boxer "naturalmente se non è un problema" e ritorna a fare uno dei suoi soliti sorrisetti che mi mancavano tanto e mi sento le guance in fiamme quando improvvisamente mi torna alla mente l'immagine di lui senza maglietta durante l'ora di motoria e accompagno l'imbarazzo con una risata.

Mi guarda perplesso e gira la testa di lato "Sei preoccupante" e si avvicina lasciandomi un leggero bacio sulla fronte che mi fa calmare per un secondo la risata ma senza placarla del tutto.

Pensandoci bene ho fatto tante figure di merda con lui, le più grandi sono state inciamparmi nel suo zaino e non prendere una palla, anzi prenderla con il naso, cosa non molto efficace ho constatato.

"E tu? Come dormi? Hai intenzione di dormire così?" mi chiede staccandomi dai miei stupidi pensieri notando la mia totale "assenza".

Cavolo, non ci avevo pensato!
"Credo che ti rimarrò vestita..." dico dubbiosa, più come se fosse una domanda.

"Tieni questa" e mi lancia una maglietta dopo aver frugato attentamente in un cassetto.
La alzo per vedere meglio cosa c'è disegnato sopra anche se non ha molta importanza dato che è una maglia di Cam e mi piacerebbero tutte perchè semplicemente le ha indossate lui.

È una semplice maglietta grigia con la scritta chicago e mi viene un flasch "Ma questa non è la maglietta che indossavi quando..."
"Ci siamo conosciuti" termina lui la frase e diventa improvvisamente nervoso.

Mi fa piacere che ne abbia tenuto conto anche se è un piccolo gesto magari da considerare infantile o senza significato, ma per me significa molto.
La osservo per qualche secondo e poi dal letto mi fiondo su Cam e lo cingo in un caloroso abbraccio "Mi fa piacere che tu te ne sua ricordato" dico quasi commossa "è stato un gesto davvero dolce" e lo stringo ancora più forte e veniamo avvolti da un momento fantastico.
"Pensavo l'avresti trovato insulso o non avresti colto il gesto e mi fa piacere che ti sia piaciuto" dice nervosamente.
"Scherzi?! È fantastico e sinceramente mi fa molto piacere che tu ti sia ricordato cosa indossavi quel giorno" dico staccandomi dall'abbraccio guardandolo negli occhi.
"Beh, sai...se una persona lascia il segno io mi ricordo quel giorno" dice marcando alcune parole "ma tu non sei una semplice persona e quindi mi ricordo tutto, dalla mattina, dal l'autobus, dai nostri sguardi che si sono incrociati, mi ricordo che ho pensato se io fossi presentabile e per questo mi sono guardato i vestiti, mi ricordo quel senso di vuoto quando ti sei alzata e ti sei avviata per la tua strada e quel sollievo che ho provato quando ti ho visto nel campus e ti ho urlato dietro" e oddio il sorriso che gli si dipinge sulle labbra è fantastico che l'unica cosa che riesco a pensare è...bacialo.
Anche se a dire vero è un peccato coprire quel sorriso con le mie labbra ma non è una forte mancanza perché quando chiudo li occhi ce l'ho impresso nella mente.
"Se vuoi te la regalo, come segno di NOI" dice sulle mie labbra e gli faccio capire che è un si intensificando il bacio.

Tutto questo agli occhi di qualcuno potrebbe sembrare stupido ma non mi interessa di quello che pensano gli altri perché io lo trovo a dir poco dolcissimo e pieno di un vero amore.
È dai piccoli gesti che si capisce quanto una persona sia fantastica.

La notte passa tranquilla e calma e, fra aperture di occhi varie, mi ritrovo a guardare Cam come una mamma che guarda il figlio e pensa ma che bel ragazzo che è diventato....

I suoi bellissimi lineamenti illuminati dalla luce lunare, l'ombra del suo profilo proiettata sul volto, il suo respiro da bambino, calmo e soave, che riscalda il mio collo riempie il silenzio della notte e mi culla come una ninna nanna per poi farmi addormentare immensamente con l'immagine di quel ragazzo in mente.

"Buon giorno principessa" dice, inchinandosi verso di me e cercando di fare un accento italiano ma non riuscendoci, mentre stropiccio gli occhi e rubo un suo bacio.
Questo è il rimedio per iniziare bene la giornata.

"Ehi, italiano mal riuscito" dico ridendo mentre lui fa una faccia da finto offeso e continuo "il MIO italiano mal riuscito"
Mi alzo dal letto con indosso la sua maglietta, accorgendomi solo ora che mi arriva fino alle ginocchia, mi avvicino a lui e lo cingo in vita e lui ricambia la stretta.
"Good morning, boy" dico facendolo ridere con un accento britannico "I'm the queen" e agito la mano come fa la regina di Inghilterra per salutare i suoi sudditi.
"Ma taci, tu sei la mia principessa" e mi dà un bacio a stampo sulla bocca "Di nessun altro"

Dopo tutta questa dolcezza, che quasi potrebbe farmi venire il diabete andiamo verso scuola.

Entriamo dal portone di ingresso mano nella mano e notiamo ancora le persone che spettegolano fra di loro guardandoci anche se oggi non è una novità la nostra storia.
Che odiooooo!
Mentre io penso queste cose Cam stringendomi più forte la mano e avvicinandosi verso di me sussurra "Attenzione, attenzione, pericolo lingua lunga! Huston abbiamo un problema, i soggetti sono troppo belli insieme" e io scoppio a ridere come una cretina e gli sguardi aumentano a dismisura e lui invece di zittirmi si aggrega a me facendo ancora più frastuono.

Le cinque ore passano in fretta e finalmente arriva il pomeriggio ed è ora di uscire da quella prigione senza sbarre chinata scuola, dove ogni speranza viene oppressa da insegnanti scorbutici che dato che hanno problemi familiari se la prendono con gli alunni.

Tipo il prof di fisica...

Flashback
Siamo seduti di fianco, io e lui una cosa sola, ogni tanto ci scambiamo sguardi e facciamo un mezzo sorriso e la voce del professore di fisica, il signore Gray, ci fa da sottofondo.
"Signorina" dice facendo un colpo di tosse.
Ripete il colpo di tosse e tutto intorno a me si blocca, i compagni smettono di prendere appunti o di parlare e mi fissano, la cosa mi mette ansia e in più ho lo sguardo sanguigno del prof addosso.
"Si?" domando intimorita.
"Di che cosa stavo parlando?" chiede con aria di uno che sa tutto e che non ascolta nessuno, saccente e antipatico.
"Di...fisica" dico facendo un sorriso e generando una risata generale che fa smettere improvvisamente il signor Gray con un gesto della mano, ho paura!
"Invece di guardare continuamente il suo amichetto" e fa un cenno a Cam "prova a fare meno la spiritosa e ascoltare la lezione"
Fa una piccola pausa e continua "Sa signorina, la vita è breve e se pensa solo a spassarsela e ai giovanotti non andrà molto lontano. Mi guardi, io non ho preso quella strada e ora sono felicemente sposato, solo sposato" si incupisce "quasi no e devo pagare lo alimenti mensilmente. Se avessi preso la sua strada chissà dove peggio sarei adesso"

Ma questo è strano forte...non ho capito il senso delle sue parole ma va beh.
Fine flashback

Mi incammino verso l'uscita della scuola e ad un tratto sento due mani coprirmi gli occhi.
"Dai chi è?" dico impaziente, non ho mai sopportato questo gioco perché devo sapere sempre chi c'è intorno a me.
Cerco di toccare le mani ma non riesco a riconoscere nessuno allora sbuffo.
Non sento nessuna voce che mi risponde allora cerco di divincolarmi dalla presa e riesco a girarmi.

"Papà?papà!" esclamo riconoscendo quel volto famigliare e scagliandomi contro di lui abbracciandolo "che ci fai qui? Mi sei mancato" continuo facendo scendere dai miei occhi lacrime di gioia che non riesco a reprimere.

Ciao💕scusate il ritardo e se questo capitolo fa un po schifo ma non avevo idee, comunque fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
Grazie di tutto💕alla prossima e buona lettura.

All can change||Cameron Dallas||Magcon||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora