Capitolo 17

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Entro nell'aula e abbasso istintivamente lo sguardo per dare meno nell'occhio.

Certo che il tuo ragionamento non ha senso, chi non guarda la ragazza nuova che è appena entrata in classe?

Questa vocina, potrei spegnerla?

Sempre tenendo lo sguardo basso fissato sui piedi dico "Ciao a tutti, sono Amber Caniff e sono qui per l'anno di studio all'estero" stranamente senza balbuzie dato che questa frase me la sono preparata da quando ho saputo che sarei venuta qui, nella grande mela.

"Mangi gli spaghetti?" mi chiede uno dei ragazzi seduti nei banchi di fronte a me con un ghigno beffardo sulla faccia facendo ridere l'intera classe.

"Signor Espinosa, potrebbe evitare certe battutine cretine" lo zittisce il professore di matematica "mi dispiace per lei" continua girandosi verso di me "ma dovrà sedersi proprio là" conclude indicandomi con un cenno della testa il banco davanti a quel tipo con l'umorismo alle stelle.

Mi avvicino al mio banco ma prima di sedermi mimo con le labbra questa era vecchia e il ghigno di quel ragazzo si spegne facendo aumentare l'autostima dentro di me.

Non mi sarei mai aspettata una mia reazione, l'aria di New York mi fa bene!

La lezione e noiosa, come tutte quelle di matematica dopo tutto, e per di più l'argomento trattato l'ho già fatto un mese fa nella mi scuola.

Amber guarda il lato positivo: non dovrai studiare!

Suona la campanella, la salvezza per molti studenti.

Tutti si alzano e come una mandria di bufali si dirigono all'uscita creando calca nella porta.
Io sono l'ultima ad alzarmi e quando passi davanti alla cattedra del professore mi ferma "Sono onorato di avere una studentessa così preparata come lei"

Esco dalla porta e mi guardo in giro in cerca di Nash, Hanna o Grace, ma vedo solo Cameron.

Sempre lui, alla sua vista mi ritornano in mente le sue parole siete troppo uguali e mi rattristo un po'.

Davvero non può funzionare con Hunter?

Cameron per fortuna non mi ha ancora notata allora giro i tacchi e vado verso il mio armadietto per prendere i libri della mia prossima lezione: chimica.
Adoro questa materia, spero solo non sia troppo difficile in inglese.

Chiudo l'anta dell'armadietto e guarda caso vedo la faccia di quel ragazzo menefreghista con il suo solito sorrisetto che ti fa venir voglia di prendere a pugni il suo volto perfetto.

"Cosa vuoi tizio?"
"Che lezione hai?" mi chiede come se io non gli avessi ancora rivolto la parola e non fossi scocciata alla sua vista.

Non gli rispondo allora prende dalle mie mani il foglio quasi strappandolo.

Lo legge attentamente con far serio per poi tornare con la sua solita faccia da non me ne frega niente di quello che fai o cosa pensi, sono troppo fantastico per pensare a te.

"Cosa ti ridi?" domando con il crimine che sale pian piano.
"Ho una bella notizia per te, tieniti forte"dice facendo muovere le mani come se mi dovessi preparare ad una cosa fantastica "seguirai quasi tutti i corsi insieme a me!"

Ti pareva che non lo dovessi sopportare anche in classe.

"Ma tu non immagini la mia felicità dopo questa notizia" dico con effettivo sarcasmo.

"Tutte le ragazze di questa scuola vorrebbero essere al tuo posto, con il ragazzo più popolare della scuola" dice con molta autostima.
"Potrei cedergli il mio posto anche gratis, stanne certo Cameron" dico per poi andarmene.

Guardo la piantina della scuola e in breve tempo riesco a trovare l'aula in cui si terrà la prossima lezione.

Sono in pochi in classe così mi siedo in un posto a caso.
Entra una ragazza molto carina e tirata a lucido, manco fosse una modella, seguita da un'orda di studenti.

Facendo uno più uno quella è la più popolare della scuola.

Io la guardo e le fa lo stesso e si avvicina. Ma cosa vorrà mai da me?

"Ciao" dice con la voce da oca, immaginavo, "Potresti levarti? Quello è il mio posto" continua diventando arrogante.

"Non mi sembra ci sia scritto il tuo nome? Ma non ho voglia di litigare come i bambini di tre anni per cui mi alzo principessina" le dico in tono secco, e nella classe si leva un boato.

Mi guardo in torno in cerca di una sedia e mi accorgo solo ora che nella classe ci sono volti famigliari: Grace, Hanna e quel ragazzo degli spaghetti.

Nessun banco libero, fantastico!

"Siediti qua" mi dice il ragazzo alzandosi e lasciandomi il suo posto "Comunque mi chiamo Matthew ragazza degli spaghetti" continua con quel ghigno strano che caratterizza i ragazzi newyorkesi a quanto pare.


Hello!
Spero vi piaccia la storia, commentate se devo mettere a posto qualche cosa.
Alla prossima💕

All can change||Cameron Dallas||Magcon||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora