Capitolo 47

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Ci avviamo verso la sua macchina e mi stupisce facendo il gesto da galantuomo di aprirmi la portiera.
"Grazie" dico quasi timidamente quando me la richiude.

"Spero che questo appuntamento le faccia piacere signorina" dice con un tono antico facendomi scoppiare a ridere.
"Guarda ti manca la parrucca bianca e sembreresti uno del '500, nonché signorino Dallas conte del mondo degli unicorni" e ridiamo entrambi.

Mi piace scherzare con lui, posso dirgli tutto senza aver paura di offendere nessuno perché mi capisce al volo, mi sembra di conoscerlo da una vita.

Sfrecciamo nel buio della sera fra le strade di New York, la città dei sogni, dove il mio si sta avverando.
Cavolo me né capacito solo ora: sono ad un appuntamento con Cameron Dallas!

Abbasso il finestrino e metto la testa fuori assaporandomi l'aria fresca e pungente dell'inverno.
Mi sento libera, non sento il peso della vita e dei miei pensieri, sono solamente io, una ragazzina insicura di se che ha trovato la persona giusta in tanti errori, la persona giusta al momento giusto, proprio quando la solitudine mi opprimeva e non mi lasciava vivere bene, spensierata come dovrebbe essere la vita di una diciassettenne.

Ritorno seduta composta sul sedile "Ti sei mai sentito davvero vivo? Intendo come se stessi vivendo una cosa fantastica e speri che quel momento duri per sempre" chiedo senza pensare alle parole che mi escono spropositate dalla bocca, dal nulla.
Senza pensarci due volte con la sua solita sicurezza che invidio dice "Si, tutte le volte che sorridi" e mi mette una mano sulla coscia facendomi percorre da un forte brivido sia dovuto al contatto che alle parole.
"Sai quanto ti amo? Pensa ai granelli di sabbia di una spiaggia, ci sei?" chiedo e lui per farmi procedere fa cenno di sì con la testa "Moltiplicali per tutte le spiagge della Terra"
Distoglie lo sguardo dalla strada e si affretta a darmi un bacio per poi riportare l'attenzione su di essa.
"Non so chi di noi sia più dolce" conclude.

Ci fermiamo vicino alla statua della libertà, vicino a molo dove c'è un traghetto in partenza che ospita coppiere a lume di candela e bande di musicisti che fanno l'atmosfera.

"Adesso a parte gli scherzi, spero ti piaccia quello che ho pensato" duce diventando nervoso e passandosi una mano fra i capelli.
"Tranquillo, mi piacerà tutto se starò con te" e gli do un bacio sulla guancia.
Prende una cesta da pick-nick è una coperta, adoro questo tipo di cose, e ci dirigiamo sul molo.

Mette giù la coperta e mi fa cenno di sedermi, apre il cestello e fra i tanti cibi tira fuori una candela rossa che profuma di qualche cosa di buono e la accende.
"Non è proprio come una vera cen-" lo interrompo mettendo le mie labbra sulle sue, così da completare il quadretto fantastico: coppia, riflesso delle luci sull'acqua, candela, bacio.
"Non desideravo di meglio" mormoro sulle sue labbra per poi continuare a baciarlo.

Mangiamo insalata di riso, uno dei miei piatti preferiti, e del pane.
Mentre mangiamo mi chiede indicando con un braccio quello davanti a noi "Ma davvero ti piace?" giuro che se insiste ancora lo strozzo.
"Cosa? Intendi questo bellissimo panorama, con il riflesso delle luci di palazzi sull'acqua, questo ben di dio" indico il cibo "e quest'altro insieme a me" dico indicando lui e accompagnando questa esortazione ad una risata dolce.
Mi prende la mano e la poggia sulle sue labbra "Sei davvero la cosa più importante che mi sia mai capitata"

Passiamo il resto della cena a scambiarci occhiate e ogni volta che incrocio il suo sguardo arrossisco e lui mi tira su il mento per guardarlo di nuovo negli occhi.

"Cosa facciamo ora?" domando sicura che abbia progettato altro.
"Guarda" dice indicando a destra dove un traghetto sta arrivando da Manhattan.

Il traghetto arriva accompagnata dal riflesso delle luci nell'acqua, sembra la nave dei pirati nel film di Peter Pan quando solca le stelle.
Credo di averla vista questa scena, o forse me la sono sognata?

Ritorniamo nel mondo della realtà anche se ora ha poco di reale, sto vivendo un sogno con il principe azzurro.

"Madame" dice facendomi andare prima sull'imbarcazione seguendomi a ruota.

Ci sediamo su una panchina posizionata nella parte anteriore della nave, c'è una vista fantastica della statua della libertà illuminata e di Manhattan che si sta accendendo, negozi, palazzi, locali, bar,...aperti per la città che non dorme mai.

Stiamo lì, immobili, io con la testa sulla sua spalla e il suo braccio intorno alla mia vita.
Non ero mai stata su un traghetto e in verità credevo di soffrire di mal di mare ma invece sono cullata dalle onde e mi sento rilassata come non mai.
L'unica cosa che manca è la musica, con quella si che sarebbe davvero perfett-

Non faccio in tempo a terminare il pensiero che un gruppo di violinisti dietro di noi iniziano a suonare una melodia fantastica.
"Non ti dà fastidio ascoltare questa musica o come la definisci te...com'era? Ah ecco il bradipo fatto in musica." chiedo ridendo girandomi per dire di fermarsi e non suonare quella musica anche se ci sta davvero bene.
Cam mi fa girare e rimette la mia testa sulla sua spalla "Piace a te, e comunque mi devo ricredere non fa così schifo" e mi dà un bacio sulla fronte.

"Vuoi ballare?"mi domanda tirandosi in piedi e prendendomi le mani.
L'ansia accresce dentro di me "Non so ballare" e abbassò lo sguardo.
"Basta che mi segui" dice convinto tirando su anche me.
Mi dice di mettere le mani intorno al suo collo, e io lo faccio, mentre lui posiziona le sue sulla mia vita.
Siamo così vicini e questo mi fa impazzire contando che mi dà anche dei delicati baci sul collo, mi devo davvero trattenere per non impazzire totalmente.
Ci muoviamo seguendo la musica, contando che era la mia prima volta e all'inizio ero un legno fino a quando mi ha sussurrato sciogliti, è andata bene.

Questa atmosfera perfetta trasposta tutti e due in un mondo alquanto perfetto in cui i problemi, gli errori e le stronzate non esisto, ci siamo solo io e lui, per sempre.

Passiamo la serata su quel traghetto e aspettiamo che ci riporti anche indietro, nel posto in cui prima abbiamo cenato per poi prendere la macchina e ritornare al dormitorio.

Nel tragitto mi chiede "Hai voglia di dormire da me?" mi vede perplesse a e sconcertata e dice "tranquilla solo per dormire, non che mi dispiacerebbe fare altro" divento rossa "ma aspetterò fino a quando ti sarai pronta, in più non c'è neanche quel rompi palle di Gilinsky a disturbarci perché è da Madison, la sua ragazza" conclude.
Sono davvero stupita che aspetterà fino a quando io sarò pronta, apprezzo questo gesto è l'unica cosa che riesco a dire è un grazie timido e insicuro ma che racchiude un enorme rispetto per il ragazzo che ho di fianco.

Ciao.💕
Vi sembrano una bella coppia?
Il loro rapporto andrà bene o ci saranno presto delle complicazioni?
Commentate e lasciate una stellina💕
Alla prossima, buona lettura.

All can change||Cameron Dallas||Magcon||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora