Capitolo 49

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Mio papà è qui è dove dire che non me l'aspettavo proprio.
Mi mancava così tanto, il suo odore famigliare investe le mie narici e lo stringo ancora più forte a me, sto rimediando a tutti gli abbracci mancati in questi mesi.
"Mi sei mancato così tanto papà" dico fra le lacrime.
"Anche tu tesoro" sussurra appena dandomi un bacio fra i capelli.

Ci stacchiamo piano piano e lo osserva attentamente.
È sempre lui, non è cambiato affatto, i suoi soliti capelli grigi arruffati, i suoi occhiali da Harry Potter (cosa che gli dicevo per prenderlo in giro) che gli davano un'aria saggia, le rughe accennate dettate dalla sua età che portava bene, le borse agli occhi più marcate di quello che mi ricordavo probabilmente per il lungo viaggio e quel suo sguardo che mi apriva il cuore e che mi aveva accompagnato fin dall'infanzia, quello che mi mancava tanto.

Mi alzo sulle punte cercando di guardare intorno ma non trovo nessun altro.
"La mamma non c'è, tesoro" dice incupendosi leggermente ma sforzando un sorriso.
"Perché?" chiedo preoccupate e iniziando a farmi film mentali, sta male? le è successo qualche cosa di grave?
"Noi..." aspetta un attimo per asciugarsi una lacrima che gli riga il viso e per questa reazione la mia ansia accresce "abbiamo divorziato"

Rimango a bocca aperta, i miei genitori che ripetevano che sarebbero stati insieme sempre quando dalle elementari tornavo a casa e gli raccontavo dei genitori delle mie compagne che si lasciavano, la mia idea di amore vero è caduta a pezzi, li ammiravo davvero per il loro amore che consideravo magico ed eterno, li vedevo raramente litigare e questo fatto mi fa rimanere senza parole.
Io che speravo di diventare un giorno come loro, di trovare qualcuno che mi consolasse e amasse come mio padre ama...AMAVA la mamma, tutta la mia idea di amore vero è caduta a pezzi.
Quindi adesso non sono poi così convinta che esista il vero amore, tutte le cose hanno un termine.
E penso alla mia storia con Cam e mi rabbuio all'idea di passare i giorni della mia vita senza di lui, perché come ho detto prima tutto finisci o prima o dopo.

Mi scendono anche a me delle lacrime e mio padre si avvicina per asciugarmele con un fazzoletto ma mi scanso.
Mi volto di spalle non ci pensò due volte e scappo via non curante dello sguardo confuso di mio papà.

Non so perché lo sto facendo, di sicuro è meglio che abbiano divorziato a differenza che sia morta, non ci piove, ma qualche cosa dentro di me si è rotto perché dipendeva da quel legame d'amore e sono profondamente delusa e vuota.

Corro verso il dormitorio sperando che non ci sia nessuno in camera, proprio non ho voglia di parlare con nessuno.
Salgono gradini a due a due tenendo la testa china per non inciampare.
"Ehy" sento una voce e poi mi accorgo che è la stessa persona a cui sono andata a sbattere dalla foga.
"Che c'è?" riconosco la voce, ha sempre usato un tono di voce dolce con me a parte una volta.
Alzo lo sguardo per avere conferma e mi ritrovo i suoi occhi verdi, è Hunter, che probabilmente è andato a salutare sua sorella.

"Ciao" dico fra i singhiozzi "ora devo andare" continuo e lo scosto ma lui mi prende delicatamente per il polso e mi fa girare.
"Davvero, mi sto preoccupando. Perché piangi? Ti ha fatto qualche cosa Dallas?" ma che odio, fatti i cazzi tuo e vai a rompere i coglioni alla tua nuova tipella non che la sorella di Nash.

Questo è il mio pensiero che dovrei sputargli in faccia ma mi trattengo e solamente mormoro un no.
"Allora perché piangi?" mi domanda insistente.
Ma seriamente una barca di cavoli tuoi?
"I miei hanno divorziato" dico semplicemente e lo sorpasso ma mi ricordo solo adesso che mi tiene ancora per il polso.
"So come ti senti, anche i miei hanno divorziato" pensa mentalmente "circa quando avevo 14, io e Hanna ne eravamo distrutti ma col tempo passa tranquilla" mi dà un -abbraccio di consolazione- che dura fin troppo per me, cerco di staccarmi ma lui mi tiene stretta e mormora "Mi manchi", "Hunter per favore staccati" dico nervosa, ma lui non si smuove ma improvvisamente sento la sanguisuga staccarsi.
Lo ritrovo contro il muro e Cam lo sta circondando "Azzardati a toccarla un'altra volta che quei tuoi denti perfetti li mando a farsi fottere" alza la mano per tirargli un pugno ma la fermò in tempo lo faccio girare e lo abbraccio sussurrando "grazie"

Andiamo in camera mia dove non c'è nessuno perché Hanna è uscita non appena ci ha visti entrare augurandoci un buon pomeriggio ragazzi.
Ora mai ho smesso di piangere ma si notano ancora i miei occhi lucidi e arrossati.
"Cosa c'è principessa?" mi domanda portando la sua mano sulla mia guancia.
Iniziò a raccontare "È arrivato mio papà dall'Italia e mi ha detto che ha divorziato dalla mamma" dico semplicemente evitando scoppi improvvisi di pianto.

So che anche lui ha problemi con i genitori e non dovrei parlarne perché potrebbe starci male ma se non lo dico a lui a chi lo dico? A George, il bidello della scuola?

Cam è tutto per me, la mia ancora di salvezza, il mio migliore amico, quello a cui posso confidare tutto senza essere giudicata, perché lui è solo e semplicemente la persona di cui ho bisogno, il tassello mancante della mia vita.

Si avvicina a me e mi stringe forte al suo petto e lo scoppio definitivamente in un pianto liberatorio.
Fra le sue braccia continuo singhiozzando "So che non devo farne una tragedia ma il mio concetto di famiglia e di amore è andato fottuto capisci?"
Lui annuisce e mi dà un bacio sulla testa.
"Credevo all'amore, alle storie eterne, ma ora non so più a cosa aggrapparmi per sperare che la nostra storia continui per sempre!"

(Okay forse sono un po' melodrammatica)
Solo un po' pensi tu?

Stupida vocina, da quanto tempo.

Cam mi tira su il viso e mi accarezza la guancia "Ehy piccola, noi non siamo come loro. Noi siamo speciali e il nostro amore è come noi.
Può superare ogni ostacolo della vita perché noi siamo infinito. E ti ordino di tirarmi un calcio nelle palle se succederà qualche cosa a causa mia, ma dubito che succederà quindi stai tranquilla, perché non voglio avere figli con qualcuno che non sia te"

E a questa ultima frase scoppio a ridere, è dolce e cretino allo stesso tempo, e adoro il suo carattere perché mi solleva il morale subito.

Ci stacchiamo dall'abbraccio, mi sono ripresa, e dico abbozzando un sorriso "Ora dovrei andare a cercare mio papà, l'ho piantato in asso. Vieni con me che te lo presento" l'ultima frase mi suona strano, sto per presentare a mio papà, l'uomo che mi ha vista isolarmi dal mondo, il mio ragazzo, non so come la prenderà ma dettagli.

Usciamo dal dormitorio mano nella mano e con lo sguardo cerco mio padre, lo vedo che abbraccia Taylor, così ci avviciniamo.
"Ciao" dico quando siamo ormai a poca distanza.
"Ciao cugi" dice Taylor abbracciandomi a facendo un cenno di saluto a Cam.
Noto che mio papà sta saettando lo sguardo fra me, il ragazzo al mio fianco e le nostre mani intrecciate, e allora penso che sia arrivato il momento di presentarlo.
"Papà lui è..."

Ciao.💕
Spero vi sia piaciuto,scusatemi il ritardo ma non ho più tante idee.
Lasciate commenti e le stelline, alla prossima.

Importante
Passate a leggere la nuova storia che ho iniziato con maddii88 e commentate, fatemi sapere cosa ne pensate💕

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