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Scusatemi per gli eventuali errori e scusatemi anche se fa cagare.
Buona lettura:)❤

La vigilia di natale era arrivata ed io ero tornata a Los Angeles da due giorni. La noia mi stava mangiando viva. Insomma, era una delle solite vigilie di natale. Come ogni anno tutti i miei parenti venivano a casa mia ed io mi annoiavo sempre. Tutti erano adulti oppure erano bambini. Neanche quand'ero più piccola mi divertivo, visto che non avevo mai avuto un cugino o una cugina della mia età, erano tutti o troppo grandi o troppo piccoli. Giocavo al massimo con mio fratello, ma finivamo sempre a litigare.

Erano le undici di notte e avevamo appena finito di cenare e in quel momento ero sul divano del salotto con mio fratello e i miei cuginetti giocavano con le macchinine sull'enorme tappeto che era al centro della stanza. Josh continuava a sbuffare. Voleva che Sophia venisse a casa nostra a festeggiare la vigilia, e anch'io, ma anche lei doveva restare con i suoi parenti.

L'unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento era Michael. D'altronde pensavo sempre a lui in quegli ultimi giorni. Da lui, in Australia, era già natale ed io aspettavo impaziente la mezzanotte solo per aprire i regali, perché era quello che mi importava da quand'ero piccola. Mi mancava e solo questo riuscivo a dire dall'ultimo giorno che l'avevo visto. Era così brutto stare senza le sue frasi dolci. Senza i sui baci. Senza i suoi abbracci. Senza il suo profumo. Senza il suo sorriso. Senza di lui, ecco. Era come se mancasse una parte di me. Era come avere un vuoto. Era così brutto vivere una relazione a distanza, ma allo stesso tempo bello, perché quando lo incontri di nuovo sei talmente felice che non sai come spiegare la felicità che hai.

[...]

Tutti i miei parenti arrivarono nel salotto per fare il conto alla rovescia. Mancava solo un minuto ormai. Un minuto che mi era sempre sembrato infinito da quando ero bambina. E poi ecco il 3..2..1..e tutti iniziarono a farsi gli auguri e urlarono di felicità. E poi ecco che i miei nonni e tutti i miei zii iniziano a darmi i regali. Di certo non mi avevano entusiasmata quei regali, perché, insomma, erano sempre i soliti vestiti da parte dai miei zii, ma almeno i miei nonni mi avevano regalato soldi come ogni anno. E dopo aver aperto i regali tornai a sedermi sul divano e nel frattempo i miei genitori continuavano a fare gli auguri. I miei cuginetti giocavano già con i loro regali che gli aveva portati Babbo Natale, così pensavano e dicevano loro. Erano così tanto felici di aver ricevuto quello che volevano ed io un po' gli invidiavo per la loro felicità.

"Auguri!" mi disse mia madre abbracciandomi dopo venti minuti che era scoccata la mezzanotte.

"Auguri" dissi anch'io ricambiando l'abbraccio e dopo feci lo stesso con mio padre.

Mia madre d'un tratto sparì dal nulla e nel frattempo mio padre diede il regalo a Josh. Due biglietti per i Lakers. Beh, era quello che desiderava da una vita e ci sarebbe andato con Sophia, visto che anche lei era una appassionata di basket.

"Bethany ecco il tuo regalo!" urlò mia madre attirando l'attenzione di tutti.

Era un enorme scatolone. Appena lo vidi mi chiesi cosa ci fosse lì dentro. Mi avvicinai al regalo e iniziai a scartarlo. Aprii la scatola imbarazzata, visto che tutti mi fissavano, e ne trovai una leggermente più piccola e così aprii anche l'altra e ne trovai una terza.

"Ma mi prendete per il culo?" dissi e tutti si misero a ridere.

"Ma no dai, muoviti!" disse mia madre.

"Vorrei muovermi, ma sai appena apro una scatola ne trovo un'altra!" esclamai.

Ed ecco poi una quarta..una quinta..una sesta..una settima..e finalmente arrivai all'ultima. Aprii anche quella ed ecco lì il mio regalo. Era un biglietto. Si un biglietto per Sydney. Mi scappò un urlo appena lessi la destinazione. Rigraziai saltando di gioia i miei genitori. Avrei rivisto Michael. Finalmente sarei rimasta una settimana intera con lui.

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