Capitolo 5

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Fu in quel momento che la vide. Quella cameriera dai boccoli biondi che lo stava guardando da lontano. Quando Gabriel se ne accorse lei gli stava già sorridendo, lui ricambiò più per educazione che per interesse.

- Qualcuno ti ha notato Gab. - disse Francis, indicando con un cenno della testa la ragazza che nel frattempo si era avvicinata.

- Non esco pazzo per le bionde, sinceramente. E poi, ci sono centinaia di persone, figurati se sta guardando proprio me. - rispose Gabriel distogliendo l'attenzione dal sorriso della ragazza. Invece era proprio così, perché la ragazza era ormai arrivata fino al loro tavolino.

- Ciao ragazzi, posso portarvi qualcosa da bere? - Gabriel notò che non era così bella come poteva sembrare da lontano. Si disprezzò per aver pensato una cosa così cattiva. Ma di solito i suoi standard erano leggermente più elevati.

- No, grazie. Siamo apposto. - rispose Gabriel, in tono secco ma educato, alzando il bicchiere in modo da mostrare che era ancora mezzo pieno. La ragazza, visibilmente dispiaciuta fece cenno col capo e si allontanò.

- Non sei stato per niente gentile. Non si tratta così una fanciulla. - disse Francis, facendo no con la testa.

- Non era il mio tipo, te l'ho detto. Comunque ti dispiace se mi allontano un attimo? Poi mi dici se succede qualcosa di interessante durante lo spettacolo. -

- Sarà fatto. Se è il bagno che devi cercare vedi di non perderti. - Gabriel si allontanò di gran lena. Camminava guardandosi intorno sempre più incuriosito dalla varietà di gente li presente. All'improvviso inciampò. Riuscì ad evitare la caduta, ed una pessima figura, ma si accorse di avere una scarpa slacciata. Si piegò per sistemare il laccio, quando ad un certo punto lo sentì di nuovo...

Miele e vaniglia. Il suo cuore sussultò.

'E' lei' pensò. Fece per alzarsi e voltare subito le spalle ma per la seconda volta vide solo una chioma scura che si stava allontanando. Questa volta riuscì anche a notare la delicatezza con cui i suoi fianchi ondeggiavano. 'Maledizione, ma chi è quella donna?'. Come poteva un profumo causare una tale curiosità? Come poteva far desiderare di conoscere qualcuno con così tanta forza? Si diede dello stupido per essere capace di provare tali sensazioni solo per colpa di un profumo così buono. Divino.

La sua tentazione fu quella di voltarsi e seguirla ma si rese conto che Francis, da lontano, lo guardava con aria interrogativa. Non voleva suscitare domande a cui non sapeva rispondere, così proseguì alla ricerca del bagno. 'Alla terza volta che ti incontrerò, scoprirò chi sei.' Fu l'ultimo pensiero di Gabriel.

Dopo dieci minuti, o forse più, Gabriel era di nuovo seduto al tavolino col suo amico.

- Mi sono perso qualcosa? - chiese Gabriel curioso.

- Niente di che. Un gruppo di turisti ha chiesto di far salire sul palco, per dei ringraziamenti speciali, la loro guida dell'escursione pomeridiana. - rispose Francis facendo cenno ad un cameriere, stavolta maschio, che passava li vicino.

- Ah che teneri. Dovremo far lo stesso col signor Colemann? - disse Gabriel ridendo.

- A proposito di signor Colemann, dopodomani inizia il corso per prendere il brevetto da sub. Ti va di provarci insieme? - chiese Francis speranzoso.

- Quante lezioni sono? Tante? Cioè non so, non sono un grande amante delle grandi profondità. - ammise Gabriel.

- Due lezioni a settimana per quattro settimane. Io ci sto dentro perfettamente, tanto ripartirò da qui a metà maggio! -

- Direi che ci sto! Ma solo perché me l'hai proposto tu, se no col cavolo che da solo lo avrei fatto! - Gabriel si mise a ridere.

- Sarà una grandiosa esperienza vedrai! - disse Francis alzando il bicchiere in segno di brindisi.

Ma Gabriel, in quel momento, era distratto. Non poteva far a meno di pensare a quel profumo.

Gli era entrato nel cervello e non voleva andarsene.

L'estate aveva il suo profumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora