Capitolo 47

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Quella notte Gabriel e Danielle non chiusero occhio. Erano stati insieme a Francis e Cameron fino a tardi, ricordando tutti i momenti vissuti insieme. Erano stati degli attimi molto intensi e nessuno voleva andarsene a dormire.

In quel momento i due ragazzi erano stesi nel letto, abbracciati. Era notte fonda ma nessuno dei due voleva saperne di dormire.

- Sai, amore, non sono triste perché tra poche ore te ne andrai, in fondo presto verrò via con te. Sono molto triste per il fatto che non rivedrai più Francis per lunghissimo tempo. So quanto è forte il legame che si è creato tra voi in questo mese. Come farai a sopportare la distanza? - 

- Non lo so. Sarà molto difficile abituarmi alla sua assenza. Ma avrò te, no? Questo mi basta per esplodere di felicità. - Gabriel la strinse a sé ancora più forte. Faceva molto caldo quella notte e non avevano addosso nulla, né vestiti, né coperte. Solo i loro corpi nudi.

Gabriel attese una risposta ma Danielle era crollata. Sorrise nel buio e chiuse gli occhi anche lui. Ci volle un po' ma poi riuscì ad addormentarsi. 

La sveglia suonò molto forte poche ore dopo.

Danielle si svegliò di soprassalto, spaventata.

- Che diamine di sveglia? Mi ha spaventato a morte. - 

Gabriel rise. Era già in piedi a preparare gli ultimi bagagli. Danielle vide che lui era già vestito ed arrossì notando di essere ancora nuda. 

- Perché non l'hai spenta subito se eri già in piedi? -

- Così, perché è stato divertente! -

- Ora me la pagherai! Vieni qui! - Gabriel non se lo fece chiedere due volte. - Hai intenzione di salutarmi come si deve? - 

- Non c'è bisogno che tu me lo chieda. Aspettavo solo che tu aprissi i tuoi bellissimi occhietti. - 

Prese la rincorsa e si lanciò sul letto. Iniziò tutto con del solletico, per poi finire a baciarsi e rotolarsi come se quel momento non dovesse mai finire.

Un'ora dopo, i due ragazzi stavano camminando mano nella mano verso l'uscita del resort. Gabriel trascinava con una mano il suo enorme trolley. 

Fred e Corah erano già in fondo al viale, in attesa. Sua madre era un po' pallida ma quando li vide arrivare, sorrise. 

- Tesori, che belli che siete. - esordì. 

- Mamma, papà, vi ricordate di Danielle, vero? Vi annuncio che presto verrà a stare con noi a Los Angeles! - ci fu un coro di acclamazione. L'entusiasmo dei suoi genitori lo fecero emozionare. Danielle si commosse.

- Grazie, davvero. Io non pensavo che mi sarebbe accaduto tutto questo. Avete un figlio fantastico e sapere di venire laggiù da voi mi rende veramente felice. Grazie di cuore. - 

- Sarai sempre la benvenuta. Bravo, figliolo. Siamo fieri di te. - disse Fred dando una forte pacca sulla spalla al figlio. - Dammi il bagaglio che lo metto nel taxi. Tra venti minuti partiamo. Fai i tuoi ultimi saluti. -

Gabriel annuì e, sempre tenendo Danielle per mano, la portò leggermente in disparte. 

Stava per parlare quando qualcuno da lontano urlò il suo nome. 

Era Francis seguito a ruota da Cameron. Si fermarono davanti a loro senza fiato. 

- Cavolo. Pensavo di non trovarti più. Abbiamo corso come dei dannati per venire fino qui in tempo. -

Danielle e Gabriel si misero a ridere. 

- Bene, ora riprendetevi perché abbiamo venti minuti poi dovrò andare. - 

Francis non disse nulla e si attaccò al collo dell'amico, stringendolo forte. Non ci furono parole, solo un forte abbraccio. Danielle si mise una mano sulla bocca per evitare di piangere perché quel momento fu davvero intenso e commovente.  

A Gabriel scese una piccola lacrima che cercò in tutti i modi di nascondere ma Francis si ritrasse in tempo per vederla. Lui, invece, stava piangendo.

- Prometti Gab, che ci sentiremo sempre. Questo è davvero uno dei momenti più difficili della mia vita. Non ce la faccio a vederti andare via. - Cameron dietro di lui gli accarezzava la schiena per cercare di consolarlo.

- Francis, non ti libererai mai di me. Mi hai davvero insegnato cos'è la vera amicizia e soprattutto, cosa significa voler davvero bene a qualcuno. Grazie di tutto. Sarai insostituibile, credimi. Cameron, prenditi cura di lui. - il ragazzo annuì con un sorriso.

Gli ultimi saluti furono ricchi di raccomandazioni ed abbracci poi, però, Francis e Cameron se ne andarono lasciando soli i due innamorati. Gabriel guardò l'amico allontanarsi con una stretta al cuore. Gli stava già mancando tremendamente. 

Portò la sua attenzione a Danielle. Le prese il viso tra le mani e la baciò senza dire nulla. Un bacio lungo, pieno di amore, un arrivederci che valeva più di mille parole. 

Si staccò guardandola dritto negli occhi.

- Io ti aspetto Danielle. Non aspetterò altro che te. Hai capito? Tu mi hai reso un uomo migliore, grazie a te ho rimesso la testa apposto e mi hai fatto ricredere nell'amore. Non ti lascerò mai andare. Questa è una piccola eccezione perché presto sarai ancora tra le mie braccia. -

- Ti prometto che ti raggiungerò appena possibile. Amore mio, sono veramente felice di sentirti dire queste cose e sappi che tu hai reso me una donna più forte. Anche se ora non lo sembro, lo so! Chissà se reggerò nel vedere l'auto allontanarsi. Ti prego, non andare via! - affondò il viso sul suo collo e pianse. Gabriel le riprese il viso.

- Ti amo, Danielle. Non dimenticarlo mai, hai capito? Questo è soltanto un arrivederci, cerca di essere forte. -

- Ti amo anche io. - con le mani si asciugò il viso e si staccò da lui. 

Era giunto il momento di andare.

Gabriel le diede un ultimo bacio poi raggiunse il taxi, senza voltarsi, e prese posto sul sedile posteriore. 

- Stai bene, figliolo? - chiese Corah.

- No, per niente. Partiamo prima che cambio idea. -

Il taxi si mise in moto. Gabriel non smetteva di fissare Danielle che continuava a piangere con la mano stretta sul petto. 

Più l'auto si allontanava più entrambi sentivano un pezzo di cuore lacerarsi. 

Quando Danielle sparì dalla sua vista e nessuno poté più vederlo, a quel punto, Gabriel pianse.

Rassegnata a non aver più accanto l'uomo che amava, Danielle si voltò per tornare indietro. Percorse lentamente il viale che l'avrebbe riportata all'hotel. Il dolore era così forte che ogni cosa che vedeva le ricordava lui. Era decisa però a prendere in mano la situazione per mollare una buona volta quella vita.

Con gli occhi bassi raggiunse la sua camera e mise la mano sulla maniglia.

- Bene, bene, bene. Il tuo ragazzo se n'è andato finalmente? -





L'estate aveva il suo profumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora