Capitolo 48

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- Michael? Sei tornato? - Danielle strinse forte la mano sulla maniglia, nervosa. L'uomo aveva una spalla appoggiata al muro qualche metro lontano dalla sua porta. Era vestito sportivo a differenza di tutte le altre volte. Aveva stampato in faccia un sorrisetto fastidioso.

- Certo, piccola. Questo è il mio hotel, io torno sempre qui. Credevi che non mi avresti più rivisto? -

- No, figurati. Cosa ci fai qui? Dico qui fuori dalla mia stanza. - Michael fece un passo verso di lei. 

- Volevo salutarti, vedere come stavi. Perché ti dirò la verità mia cara Danielle, quello che mi hanno riferito è stato davvero molto interessante. - 

Il nervoso dentro Danielle si trasformò quasi in odio verso quell'uomo. Non riusciva a credere di averlo amato un tempo.

- Di cosa stai parlando? -

- Non fare la stupida, lo sai benissimo. Le centinaia di persone che lavorano in questo albergo mi appartengono. Loro sono i miei occhi e le mie orecchie quando non ci sono. Credevi di poter vivere la tua stupenda storia d'amore senza che nessuno me lo venisse a dire? - 

Danielle non riuscì a credere alle sue orecchie. Avrebbe dovuto aspettarla una cosa del genere. Distolse lo sguardo da Michael non sapendo più cosa dire, ormai colta sul fatto.

- Non credo di doverti nessuna spiegazione. Noi non stiamo più insieme. -

- Da quanto? Una settimana? Quello che so è che questa tua relazione va avanti da ben più di qualche giorno. Hai il coraggio di negarlo? -

Danielle non voleva mentire più a nessuno. 

- No, non lo nego. Ma non è successo nulla finché tra me e te non fosse tutto finito. Non ti ho mai tradito. Non come ha fatto tu con me. -

- Qui non stiamo parlando di me, Danielle! Io avevo deciso di smettere con quelle stronzate. Ed ora vengo qui e mi raccontano cose da farmi rabbrividire. Tu che entri ed esci dalla stanza di un cliente, che fai picnic segreti nel prato, che prendi la barca e porti lui ed i suoi amici a fare giri senza permesso. Tu non immagini neanche quanto male mi abbia fatto tutto questo. Dopo quello che ho fatto per te. Hai dimenticato tutto? -

Danielle senza parole, scosse la testa. 

- Hai dimenticato come tra noi ha avuto tutto inizio? I nostri sguardi, le nostre uscite, le nostre notti insieme. Eri il ritratto della felicità. E quando facevi l'amore con me sembravi in paradiso. -

Lei fece per parlare ma lui non glielo permise.

- Ho cercato di renderti la donna più felice di questa terra. Ti ho dato un lavoro, ti ho dato denaro, ti ho dato un paradiso in cui vivere e ti ho dato il mio amore. -

- Quale amore? Quello che mi davi mentre eri a Boston o alle Hawaaii? O quello che mi davi mentre ti portavi a letto qualche prostituta? - 

- Ti ho amata sempre Danielle. Era la distanza che mi portava a colmare in quel modo, il vuoto che mi si creava dentro. - 

- Bene, dovrai trovare un nuovo modo ora, perché io me ne vado. -

Michael rimase a bocca asciutta, quello era davvero un colpo basso per lui.

- Cosa? Dove? -

- A Los Angeles, da lui. -

- Wow, non pensavo fosse così profondo questo nuovo amore. Quindi vuoi licenziarti così di colpo? -

- Sì, il mio periodo di preavviso comincia ora. - Danielle aveva ritrovato la sua calma. Dire ad alta voce quella cosa le aveva dato nuova forza. Era tutto reale, stava per fuggire da lì. Dentro di sé saltava di gioia ma non voleva far soffrire ulteriormente quell'uomo davanti a lei. 

Fece per entrare nella stanza, poi lui la trattenne ancora un attimo. 

- Aspetta Danielle, sei sicura di quello che stai per fare? Ne vale la pena per uno conosciuto appena? Non importa quanto questa faccenda mi faccia incazzare, ho bisogno di sapere cosa ti spinge a seguirlo. -

- L'amore che ho provato per te è nulla paragonabile a quello che provo per lui. Tu sei un granello di sabbia, lui è l'oceano. - 

- Se le cose stanno così va bene, ma voglio farti un ultimo regalo. Me lo permetti? - Danielle rimasse in silenzio poi qualche secondo dopo annuì con la testa. 

- Se rimani qui ancora sei mesi, ti darò una buona uscita di centomila dollari. Pensa a tua madre. - 

- Centomila? Perché? Così non è giusto, Michael. -

- Perché ti amo ancora, non posso smettere. Vuoi capirlo o no, dannazione? - 

Danielle rimase a guardarlo qualche secondo poi abbozzò un sorriso e chiuse la porta. 

- Pensaci!  gli urlò lui da dietro la porta.

Si guardò in giro. Aveva un sacco di cose da portar via, sicuramente due valigie non sarebbero bastate. Ma ora la sua mente non riusciva a distaccarsi da quella proposta. 

Centomila dollari erano come cinque anni di lavoro per lei. Si stese sul letto con gli occhi fissi sul soffitto. Aveva bisogno di pensare. Se avesse accettato avrebbe avuto la possibilità di comprare un appartamento a Los Angeles appena arrivata. 

Non aveva idea di come dirlo a Gabriel. L'unica modo era essere diretta. 

Lasciò passare quasi l'intera giornata poi, nel tardo pomeriggio, compose dalla sua stanza il numero del cellulare di Gabriel. Lui rispose immediatamente.

- Amore mio, che bello sentirti. Siamo arrivati da pochissimo, sono stanchissimo. Tu come stai? - esordì lui. Danielle sentì una fitta al petto.

- Devo parlarti, Gabriel. -

Silenzio. 

- Dimmi. -

- E' appena tornato Michael, l'ho trovato fuori dalla mia stanza. -

- Che diavolo voleva da te? - ora la voce di Gabriel aveva assunto un tono molto infastidito. Danielle strinse forte la cornetta. Era terrorizzata all'idea di perderlo ma lui doveva sapere.

- Niente di importante, anzi, gli ho detto che voglio licenziarmi per raggiungerti. -

- Oh, tesoro sono veramente fiero di te. Perché allora ti sento triste? -

CI fu un altro momento di silenzio.

- Perché mi ha offerto centomila dollari se rimango qui ancora sei mesi e sono molto confusa. Se accetto potrò comprare immediatamente un appartamento a Los Angeles. -

Dall'altra parte del telefono, Gabriel sentì una profonda delusione crescere dentro di sé. Quella non era la Danielle che combatteva per amore, quella era la vecchia ragazza che inseguiva solo i soldi.

- Quindi preferisci stare sei mesi senza di me pur di avere centomila sporchi dollari, piuttosto che inseguire il nostro amore quaggiù? - 

- Non lo so Gabriel, io ti amo, lo sai. -

- Non abbastanza se hai anche solo il bisogno di pensarci. Sono veramente deluso. Fai quello che vuoi. Io non obbligo le persone a fare nulla. Ti ho donato il mio cuore che per te dovrebbe valere molto più di una valigia di soldi. Non ho più niente da dirti, Danielle. Fai la tua scelta. - 

Gabriel riattaccò. 

Passarono i giorni. I giorni divennero settimane, ma i ragazzi smisero di sentirsi. 


L'estate aveva il suo profumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora