Capitolo 4

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Gabriel era imbambolato di fronte all'armadio. Quando si trattava di prepararsi per una serata particolare era peggio di una femmina. Non sapeva mai cosa indossare. E quella vacanza prevedeva solo serate importanti. Ognuna diversa dall'altra, con l'unico scopo di intrattenere i turisti ospitati dal grande resort. Era la prima a cui partecipava dato che la sera precedente, stanco per il viaggio, era crollato poco dopo cena. 

In quel momento il suo eterno dilemma era cosa indossare. Si era portato da casa il suo intero guardaroba. Ma alla fine optò per dei semplici pantaloncini di jeans lunghi fino al ginocchio ed una camicia a quadri rossi. Proprio in quel momento bussarono alla porta.

- Chi è? - chiese Gabriel, tirando fuori i vestiti dall'armadio e buttandoli sul letto.

- Francis, al suo servizio. - Gabriel andò subito ad aprire. In quel momento indossava solo dei calzoncini da mare.

- Ciao, Francis. Ho appena deciso cosa mettere. - disse Gabriel con una smorfia. Notò che il suo amico era già pronto ed in ordine. Nella vita era sempre stato quello in ritardo, per qualsiasi cosa. Solo quando doveva allenarsi con la sua crew arrivava in anticipo.

- Ho notato, ti aspetto qui. - Francis si sedette sulla poltrona del salottino, disposta in modo da poter guardare l'oceano dalla grande finestra. 

- Hai cenato? Dopo l'incontro con quello squalo non avevo molta fame, così mi sono preso solo un panino al bar di sotto. - disse Gabriel.

- Dopo l'escursione ho raggiunto i miei a cena, ma ho finito col mangiare solo un panino anche io! Coincidenza! - sorrise Francis.

- Sai mi stavo chiedendo...avrò modo di vedere la tua famiglia? Così, sono curioso! - Gabriel fece quella domanda mentre armeggiava con i bottoni della camicia. Anche Francis ne indossava una, ma almeno non era del suo stesso colore, bensì rosa salmone. Un colore decisamente estivo.

- Non ti perdi granché. Comunque saranno anche loro alla serata di intrattenimento. Avrai occasione di conoscerli tutti e tre. - Gabriel si voltò corrugando le sopracciglia.

- Tutti e tre? Hai un fratello? -

- Si, esattamente. Si chiama Cole. Ha dodici anni. Dopo te lo presento. Ora datti una mossa. - Francis sorrise. Gabriel sentiva a pelle che era un bravo ragazzo, potevano davvero diventare grandi amici. Il suo aspetto lo faceva sembrare un duro ma era chiaro che aveva un cuore tenero. Un po' come lui.

- Ed oltre ad un fratello c'è l'hai una ragazza a New York? - la domanda a bruciapelo di Gabriel sorprese Francis, che ci mise un secondo di troppo a rispondere.

- La mia storia più recente si è conclusa ormai otto mesi fa. Quindi no, sono attualmente sulla piazza. Un giorno forse ti racconterò i dettagli. E tu? -

- Neanche io. Ho avuto una storia importante finita ormai un anno fa. Dopo di lei mi sono divertito per un bel po', ma ora ho deciso di darmi una calmata. - Gabriel concluse scrollando le spalle. - Comunque sono pronto, possiamo scendere! -

Dopo pochi minuti stavano scendendo con l'ascensore al pianterreno. Le feste serali si svolgevano nel meraviglioso giardino esterno illuminato da tantissimi faretti. Un palco di medie dimensioni era posizionato esattamente al centro e tutt'intorno un indefinito numeri di tavolini e sedie. Chi voleva poteva ballare sulla pista da ballo allestita davanti al palco, ma in quel momento c'era uno spettacolo di cabaret e tutti gli ospiti del resort erano ordinatamente seduti. Un fornitissimo bar esterno forniva bevande per ogni gusto e gradazione.

- C'è un tavolo libero laggiù. Ci sediamo? - Francis stava indicando dei posti liberi non molto distanti. Gabriel fece cenno di si e, dopo aver ordinato un paio di drink, con gran calma andarono a prendere posto. Gli ospiti del resort erano di ogni nazionalità, notò con stupore Gabriel. C'erano giapponesi, indiani, italiani ed un gran numero di venezuelani. Tutti bene amalgamati, come se facessero parte di una grande famiglia. 

- Ehy, Gabriel. Laggiù ci sono i miei genitori. Vado a chiamarli. - Francis si alzò rapidamente e dopo pochi minuti tornò seguito dalla sua famiglia. - Mamma, papà, lui è Gabriel. Cole saluta anche tu. L'ho conosciuto un paio di giorni fa. - Gabriel notò subito che il ragazzo somigliava tantissimo alla madre, i tratti spigolosi ma piacevoli. Il padre sembrava molto serio, quasi indispettito per essere stato disturbato durante la sua serata. Il fratellino più piccolo era biondissimo come Francis ed in quel momento stava osservando Gabriel, incuriosito.

- Piacere nostro Gabriel, io sono Charline e lui è Christopher Sommel. Come procede la tua vacanza? - era stata la madre a parlare e Gabriel ne fu felice perché il padre di Francis continuava a guardarlo in modo strano. Si strinsero tutti le mani in un rispettoso saluto.

- Molto bene signora Sommel e grazie a Francis sta andando ancora meglio! Mi sta facendo da cicerone. - rispose Gabriel guardando l'amico. Francis sorrise contento, ma quando vide lo sguardo del padre, il sorriso sparì. Gabriel non capiva il motivo di quell'astio ma immaginava che prima o poi lo avrebbe scoperto.

- Bene, vi lasciamo alla vostra serata e noi torniamo ai nostri drink! - disse Francis per concludere quell'incontro il prima possibile. Ci furono dei saluti generali e tutti tornarono ai loro posti. Gabriel prese tra le mani il suo bicchiere di mojito. Fu proprio in quel momento che la vide...

L'estate aveva il suo profumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora