Capitolo 26

137 16 2
                                    

Gabriel stava aspettando Danielle sulla spiaggia. Era di nuovo da solo perché Francis, non si sa per quale reale motivo, aveva deciso di non andare. Aveva detto di aver mal di testa ma c'era qualcosa che secondo lui non quadrava. Era già la terza volta che lasciava perdere i comportamenti strani del suo amico ma alla prossima occasione avrebbe preteso delle spiegazioni. Nella sua mente si stava facendo spazio qualche idea ma senza prove era meglio tacere.

Quel pomeriggio la temperatura era decisamente più sopportabile del solito ed un leggero vento rinfrescava la pelle. Si stava godendo l'attesa seduto sulla sabbia quando dietro di lui passò Alexia. Non perse un secondo e subito gli si avvicinò.

- Ciao Gabriel! Cosa ci fai qui? - era sovrappensiero così a quelle parole improvvise, Gabriel si spaventò.

- Ma che diamine? Arrivi sempre all'improvviso tu? - la sua risposta fu leggermente brusca. Si alzò da terra voltandosi verso di lei.

- Mi piace sorprendere le persone. Come mai sei qui da solo? -

- Sto aspettando di iniziare la quarta lezione di sub. - Alexia era ferma a poco meno di due metri da Gabriel.

- Posso aspettare con te se vuoi. Tanto non ho nulla da fare. I nostri genitori sono insieme nella spa. -

- Tranquilla, la barca sarà qui a momenti. Potevi andare con loro comunque. -

- Lo avrei fatto, se ci fossi stato anche tu. - Alexia fece un passo avanti, con lo sguardo che lasciava ad intendere sempre qualcosa di più.

- Senti Alexia... -

Il motore di una barca salvò Gabriel dall'ennesima brusca risposta. Si voltò, impaziente, alla ricerca della sua Danielle. Alexia intanto si era messa al suo fianco volgendo lo sguardo verso l'imbarcazione. Con la mano destra si copriva gli occhi dal sole e con il gomito sinistro si appoggiò alla spalla di Gabriel, troppo preso da Danielle per farci caso.

- Oh, adesso capisco. Ecco perché ti piacciono tanto queste lezioni. - il tono della ragazza si era fatto acido.

- Dovresti andare ora, noi partiamo subito. - Gabriel sperava che Alexia se ne andasse prima dell'arrivo di Danielle o si sarebbero potute creare altre situazioni poco piacevoli. L'ultima cosa che voleva era farla preoccupare inutilmente.

- Si, proseguirò la mia passeggiata. Ma ci rivedremo molto presto, stanne certo. Buon divertimento, Gabriel. - per fortuna questa volta non aveva fatto nessuna smanceria per metterlo in difficoltà. Aveva solo fatto ondeggiare le dita per salutarlo. L'ultima frase era stata detta con dolcezza però uno strano presentimento gli stava dicendo che non prometteva nulla di buono.

Danielle arrivò accanto a lui pochi istanti dopo.

Gabriel fu immediatamente avvolto dal suo splendido profumo. Era una gioia per i suoi occhi rivederla. Indossava lo stesso costume della prima volta che l'aveva vista. In una settimana o poco più era cambiato tutto ed ora nel vederla avvicinare sentiva sempre un forte desiderio di stringerla, baciarla, averla. Si stava innamorando in un modo tanto profondo quanto nuovo per lui. Solo vederla sorridere lo faceva sentire felice ed appagato.

- Ciao Gabriel. - gli diede un rapido bacio a stampo sulle labbra, in realtà aveva fretta di sapere un'altra cosa. - Era Alexia? -

- Ehm si, passava di qua e mi ha salutato. Nulla di più. - Le si avvicinò prendendole una mano. Non si preoccupava della gente che in quel momento era li sulla spiaggia con loro. - Non aspettavo altro che vedere te. Sei una visione ogni volta. -

Danielle dimenticò tutto all'istante e fu come se in quel momento ci fossero solo loro due.

- Anche io. Non hai idea di quanti turisti chiamavo per errore col tuo nome! - si mise a ridere.

- Ah! Quindi ero fisso nei tuoi pensieri? -

- Si, ora andiamo dai! Che rischiamo di attirare l'attenzione. - intorno a loro qualche turista curioso li stava osservando. Danielle era molto conosciuta e doveva far attenzione per evitare che girassero voci strane su di lei. Non ora che era ancora la fidanzata del direttore.

- Aspetta! Prima devo chiederti una cosa. Mi dimentico sempre. - la trattenne ancora un attimo accanto a lui. Lei lo guardò in attesa. - Da dove viene questo tuo profumo? Miele e vaniglia vero? -

- Te lo farò vedere molto presto! - la risposta di Danielle lo aveva incuriosito tantissimo e non riusciva a capire cosa intendeva ma si fidava di lei.

Si stavano avviando finalmente verso la barca quando da lontano qualcuno stava gridando forte il nome di Danielle. Nessuno dei due ragazzi lo sentì finché non fu abbastanza vicino.

La ragazza alzò subito lo sguardo per capire da dove venissero quelle urla.

Era la ragazza delle reception. La rossa che inizialmente Gabriel aveva adocchiato per gioco.

- Ma che cavolo ci fa qui? Perché urla in quel modo? - Danielle scese di nuovo dalla barca avviandosi lentamente verso di lei.

Appena la ragazza fu abbastanza vicina si fermò un attimo per riprendere fiato.

- Danielle, ti vogliono al telefono. E' urgente. -

Preoccupata chiese a Gabriel di andare con lei ed insieme tornarono verso la hall dell'albergo. La gente sulla spiaggia rimase sorpresa nel vedere tre persone correre in quel modo tra i turisti.

Appena raggiunsero il telefono, Danielle si fiondò a rispondere. Non aveva idea di chi potesse volerla con tale urgenza e l'agitazione la pervase in tutto il corpo.

Gabriel rimase a fissarla nella speranza che non fosse nulla di grave. Lentamente l'espressione della ragazza cambiò e la sorpresa lasciò spazio alla disperazione sul suo volto.

Dopo circa trenta secondi mise giù il telefono e guardò Gabriel. Delle lacrime le stavano uscendo lentamente dagli occhi. Qualsiasi cosa fosse, lui le si avvicinò stringendola a se per farla calmare.

- Danielle, cosa è successo? Chi era? -

Lei affondò il viso nel suo collo cominciando a singhiozzare.

- Il medico di mia madre... è andata d'urgenza in ospedale. Ha avuto un attacco cardiaco. -

L'estate aveva il suo profumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora