Capitolo 17

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Gabriel era fuori dall'entrata principale del resort, fermo sul ciglio della strada. L'appuntamento era alle 19 ma lui eri li dalle 18.30, per godersi ogni minuto di quell'attesa. Non era da lui essere in anticipo, mai lo era stato in vita sua, ma quella era un occasione speciale. Alla fine il suo abbigliamento per la serata era cambiato. Suo padre gli aveva consigliato di lasciar perdere la cravatta e di indossare una giacca nera sopra la camicia bianca. Fred gliela aveva gentilmente prestata. Aveva poi optato per un paio di jeans che lo rendevano elegante e sportivo allo stesso tempo. L'immagine allo specchio gli era piaciuta così Gabriel aveva accettato i consigli del padre.

Stava guardando per l'ennesima volta l'orologio, impaziente, quando dietro di lui sentì il tipico ticchettio delle scarpe col tacco. Il suo cuore prese a galoppare impazzito.

Era Danielle, avvolta in un magnifico vestito rosso senza spalline, stretto sul seno e morbido dalla vita in giù. Non era per niente lungo, anzi, lasciava scoperte metà cosce. Ai suoi piedi delle vertiginose décolleté nere. Gabriel rimase incantato, seguendola con lo sguardo fino a quando non fu a un metro da lui. Una lunga coda di cavallo le lasciava scoperto il collo, che Gabriel adorava.

- Ciao Danielle. Non credo esista termine per descriverti. - le prese una mano e se la portò alle labbra da vero gentiluomo. - Sei divina. -

- Ciao a te, Gabriel. Grazie e devo dire che stai benissimo anche tu. - Danielle stava sorridendo e Gabriel, troppo concentrato sul vestito, non aveva notato il rossetto rosso sulla sua bocca. Frenó il suo forte istinto di attirarla a se e baciarla.

- Ed ora che succede? - chiese lei incuriosita guardandosi intorno. La strada era poco affollata perché a quell'ora chi alloggiava all'hotel stava appena tornando dalla spiaggia.

- Aspetta e vedrai. -

Si stavano scambiando qualche parola sulla giornata trascorsa, quando il rombo di un motore attirò la loro attenzione. Un'auto grigia con i finestrini scuri si fermò proprio di fronte a loro. Era una bellissima Mercedes. Un uomo di mezza età scese per poi andare ad aprire la portiera posteriore.

- È per noi questa? - Danielle fece la domanda con una sincera espressione di sorpresa.

- Certo. La serata può finalmente cominciare. - Gabriel aiutò la ragazza a salire per poi mettersi al suo fianco. - Destinazione Oranjestad. -

Il tragitto fino alla città durò circa venti minuti durante il quale Gabriel e Danielle continuarono a parlare del più e del meno. Lui ad un certo punto le aveva preso la mano e lei, felice, gliela aveva stretta. Mentre ammirava il suo viso dal color dell'ambra, con il pollice le accarezzava l'interno del palmo.

- Signori, siamo arrivati a destinazione. - annunciò l'autista. - Sarò a vostra disposizione quando vorrete tornare indietro. -

Gabriel scese per primo e, continuando a tenerle la mano, aiutò Danielle a fare lo stesso.

- Ecco il nostro ristorante. - disse Gabriel. - Il Barefoot Restaurant. Ci sei mai stata? -

- No, mai. Non ho girato molto in città nonostante lavori a due passi da qui. -

- Bene ancora meglio! Se sei pronta entriamo. -

- Ti seguo, Gabriel. -

Il Barefoot Restaurant era un ristorante molto caratteristico, con il tetto fatto di paglia ed i tavolini posizionati all'esterno, direttamente sulla sabbia. Il mare era a due passi ed era possibile ammirare un panorama mozzafiato. Dopo lunghe ricerche Gabriel si era letteralmente innamorato di quel posto. Era sicuro che Danielle sarebbe rimasta stupita.

Quando entrarono nel ristorante, un cameriere era pronto ad accoglierli. Una volta accertata la prenotazione, disse: - Signori buonasera, prima di portarvi al vostro tavolo vi avviso che sarà necessario togliere le scarpe. -

Danielle guardo Gabriel con gli occhi sgranati in quanto ancora non sapeva che avrebbero cenato sulla spiaggia.

- Fidati di me. - le sussurrò Gabriel all'orecchio. Danielle, visibilmente rassicurata, si tolse le scarpe col tacco ed a quel punto il cameriere li accompagnó al loro tavolino. Era stato posizionato, su richiesta esplicita di Gabriel, leggermente più appartato rispetto agli altri. Al centro una candela circondata da petali di rose rosse era stata accesa, creando un atmosfera decisamente romantica. Danielle si stava guardando intorno eccitata. Quel ragazzo aveva fatto tutto quello per lei e non riusciva a fare altro che sorridere.

- Che meraviglia! Ceniamo sulla sabbia! E li c'è la riva! - stava indicando l'acqua del mare a una decina di metri da loro, era calma e limpida.

Il ragazzo gli lasciò i menù dandogli tutto il tempo necessario per decidere. Tornò poco dopo solo per lasciargli un cestello con all'interno dello champagne tenuto in fresco.

- Mi auguro ti piaccia il pesce. Era l'unica cosa su cui avevo paura di sbagliare. -

- Oh si. Adoro il pesce. In ogni caso stai pure tranquillo perché mangio qualsiasi cosa. -

- Perfetto. Vediamo un po' cosa abbiamo qui. -

Stavano guardando il menù quando all'improvviso parlarono contemporaneamente.

- Ti va una grigliata? -
- Ti va una grigliata? -

Scoppiarono a ridere.

- Wow, Gabriel, che sintonia! Io ci sto! - una volta presa l'ordinazione, il cameriere versò nei calici dei due ragazzi dello champagne, dopodiché se ne andò.

- A cosa brindiamo? - chiese Danielle, con la luce della candela che la rendeva ancora più bella.

- A noi, Danielle. E perché no, all'inizio di una nuova vita.-

L'estate aveva il suo profumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora