Capitolo 14

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Danielle giunse alla spiaggia per prima. Gabriel arrivò subito dopo, stendendosi sulla terraferma con un po' di fiatone. 

- Sei troppo veloce. - esordì prendendo grandi boccate di ossigeno.

- Riprendi fiato che devi vedere una cosa. - Danielle era seduta accanto a lui, non era minimamente stanca, nonostante la lunga nuotata dalla barca alla spiaggia. Gabriel ruotò il viso verso di lei gustandosi i suoi capelli bagnati che sembravano adornati con infiniti diamanti. Era bella da morire e dovette trattenersi per non dirglielo. Non aveva intenzione di rovinare nessun momento tra loro. Volevo godersi ogni minuto. Era curioso di sapere come mai la sua pelle era così scura. Era mulatta, quindi non poteva avere origini di San Diego. Glielo avrebbe chiesto in un altro momento.

- Dove si va? - 

- Laggiù. - indico Danielle. Gabriel si voltò verso il punto indicato e vide che c'era una grotta tra le alte rocce. 

- Ti sei ripreso? Andiamo? - 

- Si, quando vuoi. - fecero un pezzo di spiaggia camminando. L'acqua nella grotta era profonda al massimo un metro e mezzo quindi, una volta raggiunta, stavano tranquillamente in piedi. Gabriel era estasiato dal quel posto. Era magico. Nel silenzio si sentiva solo il rumore dell'acqua che toccava le pareti della roccia. Sopra di loro il cielo era sparito. L'acqua era diventata di colore verde, sempre trasparente. Era una vera e propria piscina. Era una cavità naturale molto grande infatti, Gabriel e Danielle, percorsero un bel pezzo prima di trovarne la fine. 

- Non ho parole. Questo posto è incredibile, Danielle. - 

- Ti piace? L'ho scoperto da sola qualche settimana fa, grazie ad un escursione. Ma non ero ancora entrata qui dentro. - 

- Quindi sono il primo che ha l'onore di entrarci? Con te? - Gabriel la guardò con gli occhi pieni di felicità.

- Direi proprio di si. - Danielle trovò un grande masso piatto su cui sedersi e così fece, lasciando le gambe penzolare nell'acqua. Gabriel appoggiò solo i gomiti lasciando a mollo il resto del corpo. Ci fu un attimo di silenzio dove solo i loro sguardi erano in grado di parlare. Gabriel la stava guardando come se riuscisse a leggerle dentro. Lei in silenzio, sorrideva e lo guardava. Nessuno dei due sapeva che cosa poteva accadere in quel momento. Gabriel avrebbe potuto far forza sui gomiti e, in pochi secondi, baciarla. Ma non voleva assolutamente che lei fuggisse di nuovo, anche se qualcosa dentro di lui gli stava dicendo che non sarebbe scappata questa volta. 

Gabriel si staccò dal masso, ritornando in acqua, ma senza toglierle gli occhi di dosso. Decise di rompere quel silenzio. Le loro voci facevano eco nella grotta. 

- Pensavo che dopo il falò, non ti avrei più rivista. -

- Veramente, è la stessa cosa che ho pensato io di te. Non credevo di vederti alla lezione oggi. - 

- Mi sarei comportato normalmente, ma tu mi hai colto di sorpresa portandomi qui. - 

- Nel momento in cui stavo correndo via, mi sono disprezzata. Stavo fuggendo da una delle serate più belle che ho vissuto. - il cuore di Gabriel si era fermato. Lei gli stava aprendo il suo cuore. Lei aveva gli occhi che brillavano, era sincera. Ma aveva paura allo stesso tempo, si vedeva. 

- Hai avuto paura, me l'hai detto. - 

- Io sto con una persona, Gabriel. - il sorriso sulla bocca di Danielle si spense improvvisamente.

- Lo so. - 

- Lo sai? - 

- Vi ho visto un po' di giorni fa nella hall. So anche chi è. Ho immaginato fosse per quello che sei scappata. Non volevo e non voglio farti pressioni di nessun genere. Non è da me farlo. - 

Danielle si buttò giù dal masso, immergendosi come Gabriel, e gli si avvicinò. 

- Lui non c'è mai. Lui mi trascura. Non chiedermi perché sto ancora con una persona così. Ma l'altra sera con te... mi sono sentita rinascere. Mi sono sentita speciale. - Danielle si fece ancora più vicina. Tra loro due c'era poco più di un metro d'acqua a dividerli. Il cuore di Gabriel prese a correre all'impazzata. Perché si avvicinava in quel modo? 

- Tu non meriti di essere trascurata. Tu meriti di essere amata ogni secondo di questa vita. - Gabriel non riuscì a credere di aver detto una cosa simile. Ma decise di continuare. - Tu mi hai fatto perdere la testa dal primo momento che ti ho vista, anzi sentita. - 

- Come sentita? - 

- Il tuo profumo, il tuo meraviglioso profumo mi è passato accanto un sacco di volte prima di scoprire che apparteneva a te. Se tu fossi mia, saresti più importante e preziosa di qualsiasi diamante su questa terra. - si era appena dichiarato, senza quasi rendersi conto. Danielle non rispose, non disse nulla. Continuava a guardarlo. 

- Non volev... - Danielle coprì il metro che li divideva e gli buttò le braccia al collo premendo forte le sue labbra su quelle di Gabriel. Lui rimase un attimo impietrito dopodiché gli avvolse le braccia intorno alla vita. Le loro bocche si fusero in un bacio che sembrava durare un'eternità. Lei era salata ma il sapore della sua lingua fece perdere il senno a Gabriel che la sollevò, portandola sul masso dietro di loro. Erano distesi uno accanto all'altra, le bocche ancora unite in un vortice di passione interminabile. Le sue mani scorrevano sul corpo di Danielle come se lei fosse il velluto più pregiato dell'universo. 

L'estate aveva il suo profumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora