Capitolo 25

156 15 1
                                    

Dopo pranzo, in attesa che arrivasse l'ora per la quarta lezione di sub, Gabriel era tornato in camera sua colpito da un'improvviso bisogno di fare un riposino. Non era da lui ma quel giorno il pranzo era stato particolarmente pesante perché i suoi genitori avevano scelto la "Steakhouse" che di solito era perfetta per la cena.

Aveva impostato la sveglia sul telefono perché l'ultima cosa che voleva era arrivare in ritardo alla lezione.

Appena mise la testa sul cuscino scivolò in un sonno profondo e senza rendersi conto si ritrovò a sognare la sua ex fidanzata. O meglio a sognare quella che fu la loro bella quanto dolorosa storia d'amore.

L'aveva conosciuta al primo anno del college, a Los Angeles. Si erano scontrati per caso lungo il corridoio di uno dei dormitori e Gabriel le aveva fatto cadere tutti i libri per terra. Erano entrambi matricole. Lei lo aveva fulminato con lo sguardo ma lui invece di reagire male ne era rimasto incantato. Era andata via senza dire una parola. Gabriel l'aveva seguita con gli occhi fino a vederla svoltare in un altro corridoio.

Per qualche settimana non l'aveva più rivista, dimenticandosi completamente di lei, poi all'improvviso se l'era ritrovata al corso di architettura moderna. Dopo qualche giorno il professore li aveva sistemati nello stesso gruppo per lavorare ad un importante progetto, ed erano finiti col diventare amici. Lei si chiamava Lydia, era bionda con dei capelli lunghissimi e gli occhi verdi come smeraldi. Quando sorrideva delle profonde fossette le comparivano ai lati delle guance rendendola ancora più bella. Il suo unico difetto era un occhio leggermente più piccolo dell'altro ma lei era bravissima a nasconderlo con il trucco.

Gabriel le chiese di uscire dopo pochi giorni dall'inizio del progetto e lei aveva accettato senza pensarci su due volte. La sintonia tra loro era fortissima e dopo pochi appuntamenti la passione arrivò alle stelle portando i due a non staccarsi più l'uno dall'altro. Ogni momento libero della giornata lo passavano insieme. Facevano l'amore ovunque, come insaziabili.

Si erano messi insieme un mese dopo il primo appuntamento e tutto sembrava essere perfetto. Andavano a ballare ogni sabato sera in quanto uniti dalla stessa passione. Dopo non molto tempo Gabriel l'aveva presentata ai suoi genitori che l'avevano subito apprezzata. Lei aveva fatto lo stesso. Gabriel aveva la sua stanza al dormitorio ma non era permesso ospitare altri studenti anche se dello stesso college. Così passavano molto tempo a casa dei suoi. Non li tenevano molto sotto controllo così erano liberi di stare svegli fino a tardi, studiando, guardando la TV o facendo qualsiasi altra cosa volessero.

Erano felicissimi insieme e tutto sembrava filare liscio. Quattro mesi dopo, la madre di Lydia morì tragicamente in un incidente stradale e la ragazza uscì completamente di testa. Il dolore per quella perdita le faceva alternare momenti di lucidità a momenti di crisi in cui non voleva niente e nessuno accanto a lei. Nemmeno Gabriel era in grado di aiutarla ma faceva sempre del suo meglio. Lui la amava tantissimo ma vederla in quello stato lo uccideva dentro. I suoi amici gli dicevano di lasciarla perdere, che ormai era persa, ma lui non aveva nessuna intenzione di mollare tutto.

Poi, all'improvviso, tornò normale. Niente più episodi strani, niente più urla e grida. Era di nuovo Lydia. Ma si era distaccata da Gabriel, divenendo più fredda nei suoi confronti. Lui credeva che l'unica cosa di cui lei avesse bisogno fosse spazio e tempo per riprendersi. Ed era ciò che lui le aveva concesso.

Erano passati otto mesi dal loro primo incontro ma per Gabriel i sentimenti non erano mai cambiati ma, a quanto pare, per Lydia si.

Una sera aveva deciso di infrangere le regole e di andare a trovarla nella sua camera, nel dormitorio del college. Voleva farle una sorpresa portandole i suoi fiori preferiti, delle orchidee con cui abbellire la stanza.

Nel momento in cui aveva svoltato nel corridoio dove stava Lydia, l'aveva vista stretta ad un altro ragazzo in un bacio che non lasciava alcun dubbio. L'aveva vista prendere per mano quel ragazzo per portarlo in camera, chiudendosi la porta alle spalle.

Gabriel capì tutto istantaneamente e prima di lasciar spazio al dolore diede sfogo alla sua rabbia. Aveva raggiunto la camera e con violenza aveva sfondato la porta sorprendendo i due ormai nel letto.

Aveva fatto affidamento a tutte le forze che aveva in corpo per non tirare un pugno a quel tipo che gli stava portando via tutto. L'ultima cosa che voleva era essere cacciato via dal college. Aveva inveito a parole con tutta la tristezza che sentiva dentro di sé.

Lydia non aveva avuto nessuna reazione tranne dirgli un semplice "Mi dispiace, in lui ho ritrovato la pace."

Gabriel se ne era andato con il cuore a pezzi. Dopo tutto quello che aveva fatto per lei, questo era ciò che aveva ricevuto in cambio.

Per qualche mese non aveva più dormito al college per evitare di vederla. Non aveva mai più provato a ricontattarla, cosa che nemmeno lei aveva provato a fare. Dopo qualche tempo aveva saputo che anche con quel ragazzo era finita male ma Gabriel non era mai stato tentato di tornare sui suoi passi con lei.

Aveva sofferto in silenzio, a lungo, prima di ricominciare ad uscire con qualcuno. Aveva alzato però un gran muro intorno al suo cuore. Ecco perché Gabriel per quasi un anno intero aveva visto le ragazze più come una distrazione che come possibili storie.

Ora per lui, Lydia non era altro che un lontano ricordo e finalmente il muro intorno al suo cuore si stava sbriciolando.

La sveglia sul cellulare suonò e Gabriel di colpo aprì gli occhi, spaventato dalla suoneria al massimo volume. Si stropicciò gli occhi, ancora intontito da quel sogno che aveva appena fatto. Era da un sacco di tempo che non la sognava, ma sorrise. Non aveva provato nulla al suo risveglio. Né tristezza, né rabbia solo una fortissima felicità al pensiero di Danielle. Il sentimento per Lydia era nulla paragonato a Danielle.

Si fece forza ed andò ad infilarsi il costume. Prima di uscire dalla stanza chiamò Francis.

- Pronto? -

- Francis, sono io. Pronto per la lezione? - rumori indefiniti in sottofondo.

- Ciao Gab, oggi salto sai che...non mi sento molto bene. Ci vediamo stasera ok? -

- Di nuovo? Cosa hai questa volta? -

- Mal di testa. A stasera. -

- Va bene, va bene. Figurati se ti trattengo oltre. A più tardi. - Gabriel chiuse la chiamata. Era decisamente arrivato il momento di capire cosa nascondeva il suo amico. Non si era mai comportato così.

Ma prima voleva vedere Danielle a tutti i costi così si avviò verso la spiaggia.

L'estate aveva il suo profumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora