Capitolo 18

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La cena stava proseguendo a meraviglia. Danielle era completamente a suo agio e Gabriel la vedeva sorridere continuamente. Era così che voleva farla sentire. Ora voleva saperne di più su di lei così azzardò delle domande sulla sua vita.

- Perché non mi racconti qualcosa della tua famiglia? - chiese Gabriel mentre in modo impacciato cercava di aprire un gamberone. 

- Cosa vuoi sapere? - 

- Non sembri avere origini di San Diego. - si riferiva al colore della pelle di Danielle. Lei fece un grande sorriso, segno che quella frase non le aveva dato nessun fastidio.

- No, infatti, però ci sono nata. Il colore della mia pelle è dovuto alle origini di mia madre. Lei è nata e cresciuta a Caracas, in Venezuela. Mio padre era li in vacanza, pensa te, e l'ha conosciuta. Si sono innamorati perdutamente e l'ha portata negli Stati Uniti. Mia madre mi ha sempre detto che quella è stata la miglior scelta di tutta la sua vita. E si, ho mantenuto il cognome di mia madre. - Gabriel ascoltò quella storia con grande attenzione, notando una certa somiglianza con quello che ora stavano vivendo loro due. 

- Ora i tuoi vivono entrambi a San Diego? - fu in quel momento che l'espressione di Danielle cambiò drasticamente. Gabriel aveva toccato un tasto dolente e avrebbe preferito mordersi la lingua. 

- Mio padre era un biologo e quando avevo cinque anni andò in Africa per lavoro. Non è mai tornato. E' morto per una strana malattia che ha contratto laggiù. Ricordo ben poco di lui. Mia madre, però, dice sempre che era un uomo straordinario capace di farla ridere continuamente. Non si è mai risposata ed ora sta male anche lei. Ha sconfitto il cancro qualche anno fa ma ora è tornato. - 

- Non dovevo farti parlare di queste cose. Sono mortificato. - Gabriel iniziò a muoversi nervosamente sulla sedia temendo di aver rovinato la serata con le sue stupide domande. 

- No, Gabriel, non devi. Tu sei la prima persona a cui dico tutto questo. Con te è tutto così diverso. - Danielle gli prese la mano. - Tu mi fai stare bene e non mi spaventa dirti queste cose. - 

- Non avevi mai raccontato queste cose della tua vita? Sul serio? Ma quell'uomo? - Gabriel non poté fare a meno di chiederlo. Più stava con lei, più sentiva nascere dentro di se nuove sensazioni, più cominciava ad essere infastidito dalla presenza di un'altra persona nella vita di Danielle. Sarebbe stata solamente sua o l'avrebbe dovuta condividere con qualcun'altro? Non poteva sopportare neanche il pensiero. 

- Quell'uomo non ha avuto modo di conoscermi a fondo. E' sempre stata una situazione molto particolare. Vorrei parlartene ma se poi ti fai una strana idea di me? -

- Non potrei mai farmi un'idea sbagliata di te. Qualsiasi cosa ti abbia spinto a stare con quell'uomo, me la puoi dire. -

- Va bene. Sarà concisa. E' grazie a lui se pago le cure di mia madre perché mi concede più dello stipendio che mi spetta. All'inizio stavo con lui perché credevo di amarlo, ma si è rivelata solo gratitudine. Capisci quindi che il rischio è quello di perdere il lavoro, e di conseguenza mia madre se non potrò aiutarla? -

- Capisco, e non ti giudico. Ma non potrai andare avanti così per molto lo sai? Meriti di amare...e di essere amata. - Gabriel disse quelle parole sottolineandole particolarmente. 

-  Lo so molto bene, - Danielle era arrossita, - ma non preoccuparti. Io mi sono fidata di te, ora tu fidati di me. - Se lei aveva in mente di cambiare finalmente vita sicuramente non glielo avrebbe detto ora.

- Ora sta a te, Gabriel. Dimmi dei tuoi. So che sono in vacanza con te. - Danielle aveva di nuovo un gran sorriso scolpito sul volto. Avevano finalmente finito di mangiare la grigliata e si concentrarono ognuno sugli occhi dell'altro. Il cameriere tornò per prendere l'ordinazione del dolce, tiramisù per Gabriel e profiterole per Danielle. 

- La mia famiglia è nata e cresciuta a Los Angeles. Mio padre lavorava nell'esercito e mia madre è casalinga. Vado molto d'accordo con loro, sopratutto con mio padre. Ah, ma tu non sai una cosa: io ballo in una crew, ma non ridere! - Danielle si drizzò sulla sedia.

- Balli? Io amo il latino americano! Dai, dobbiamo andare a ballare una sera! Al casinò c'è una discoteca fantastica, dobbiamo andarci! - 

- Quando vuoi, Danielle. Con te andrei in capo al mondo. Quindi andremo anche a ballare! - 

A fine serata, Gabriel e Danielle sapevano molto di più l'uno dell'altra. Il loro legame si stava facendo sempre più forte e nessuno dei due voleva che quella splendida serata finisse. Era ormai mezzanotte quando si alzarono per tornare al resort. 

Gabriel accompagnò Danielle fin fuori la porta della sua camera. A quell'ora l'hotel era praticamente deserto e nessuno li vide salire.

- E' qui che alloggi durante la stagione? - 

- Si, per me è come una casa ormai. - 

- Allora è arrivato il momento della buonanotte. - ci fu un lungo silenzio durante il quale Gabriel cominciò a percepire un gran vuoto dentro di se al solo pensiero di doverla lasciare. La guardò negli occhi e prima che lei potesse rispondere le si avvicinò d'istinto e la baciò. Lei subito gli avvolse le mani dietro il collo tenendolo stretto a se. Il bacio si fece così intenso che finì con spingerla contro la porta. I loro corpi erano perfettamente uniti in un abbraccio che spiegava tutte le loro sensazioni. Le mani di Danielle scompigliarono i capelli di Gabriel mentre lui con foga le accarezzava i fianchi e la schiena. La desiderava come non aveva mai desiderato nessuno prima d'ora. E per lei era chiaramente la stessa cosa. Ripresero il controllo nello stesso momento. Rimasero con gli occhi chiusi per qualche istante, fronte contro fronte, prima di riaprirli e sorridersi.

- Tu mi mandi fuori di testa, Danielle. - le diede piccoli baci sul collo mentre diceva quelle parole. Erano ancora stretti l'uno all'altra. - Non sono in grado di separarmi da te. Né ora né mai. - 

- Non farlo, Gabriel. - 

- Abbandona ciò che ti rende triste, e ti farò vivere come in paradiso. - Gabriel le prese il viso tra le mani. Gli occhi di Danielle si erano fatti lucidi. L'aveva colpita dritta al cuore. - Dimmi che sarai solamente mia. - era un azzardo chiedere una cosa del genere ora, ma doveva mettersi l'anima in pace. 

- Fidati di me, Gabriel. - furono le ultime parole che Danielle disse, prima di dargli un ultimo bacio ed entrare in camera. - Buonanotte. -

- Aspetta Danielle, domani ti rivedrò? - 

- Non fare domande di cui conosci la risposta. Certo che mi rivedrai, non potrei non rivederti. A domani. -

- A domani. - Gabriel si avviò verso la sua camera con il cuore che saltava di gioia. 

L'estate aveva il suo profumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora