Buonanotte principessa

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Amo la domenica: niente sveglia, niente università, niente stress.
Mi alzo verso le 10 e noto che il LED del mio cellulare sta lampeggiando, il che vuol dire nuovo messaggio:

Lorenzo
Buongiorno principessa,
ho una sorpresa per te.

Una sorpresa? Di cosa sta parlando?

Me
Sorpresa?

Lorenzo
Esatto, sorpresa, fra
5 minuti sono da te, sono
già per strada :)

Me
Grazie del preavviso..

Lorenzo
Ti ho inviato il messaggio
mezz'ora fa, non è colpa mia
se sei un bradipo

Me
Silenzio e lasciami dormire.

Lascio il telefono nel comodino e, mezza assonnata mi metto a sedere. Qualcuno bussa alla porta.

5 minuti eh?

Vado ad aprire non badando del fatto che, essendo appena sveglia, ho i capelli completamente disordinati.

-Dammi un buon motivo per non sbatterti la porta in faccia- dico scherzando.

Lorenzo non risponde, si limita a sorridere, ma subito dopo allunga la mano e mi da due fogli.

-Che ne dici, andiamo a Parigi?- risponde mentre allunga la mano porgendomi i biglietti.

-CHE COSA?- urlo sbalordita.

Afferro i biglietti e li leggo: biglietto per Parigi, e la data di partenza è...DOMANI?!
-Ma...- esito.
Lorenzo aggrotta le sopracciglia e mi guarda preoccupato.
-Che c'é, non ti piace?- chiede con fare deluso.
-No...non mi piace- rispondo con tono triste e il broncio.
Lorenzo ha uno sguardo triste, di fallimento.
-LO ADORO!- esulto poi abbracciando Lorenzo aggrappandomi al suo collo.
Uno sguardo di stupore si accende nel suo volto quando capisce che stavo solo fingendo.
-Dai, andiamo a fare le valigie, la mia è già pronta- afferma.
Lo prendo per mano e saltellando come una bambina, lo porto verso la mia stanza.
É piuttosto disordinata e dall'espressione scioccata che ha in faccia, posso intuire che l'ha notato.
-Wow...- dice fissando i vestiti, il letto da rifare e una pila di libri nella scrivania.
-Si lo so,- affermo -ma ora lascia stare e aiutami a preparare la valigia-
Prendo una grande valigia nera che avevo sotto il letto, la metto sul letto e la apro, impaziente di riempirla con tutte le mie cose.
Metto dentro tutti i miei vestiti ma, sfortunatamente, non c'è spazio per tutte le mie scarpe così decido di indossare le vans nere il giorno del viaggio e di mettere in valigia un altro paio di scarpe da ginnastica nere e le decoltè rosa antico, non si sa mai.
Lorenzo mi fissa, sconvolto, ma credo sia più sconvolto del fatto di quante cose possano entrare in quella valigia.
-Eh lo so, se non ho il minimo indispensabile mi sento a disagio- dico cercando di smuoverlo dalla sua paralisi.
-Minimo indispensabile?- domanda alzando un sopracciglio.
-Si, ho altri vestiti nei cassetti, e in effetti sto pensando di portare anche quelli- rispondo fissando malinconica il mobile.
Lorenzo sbuffa.
-E vabene dai come fai, non li porto- sbuffo anche io mettendo il broncio.
-Porta un costume piuttosto, nell'albergo c'è una bellissima piscina- dice Lorenzo con un sorriso.

No... Non può farmi questo, e ora? Quale porto? Non voglio fargli vedere i miei costumi

-Tutto okay?- chiede preoccupato.
-Ehm..si- rispondo esitante.
-Hmm...okay, ti aspetto di là-

È incredibile come questo ragazzo riesca a leggermi nel pensiero.

Si alza e va verso il salotto.

Ho una marea di costumi, mi è sempre piaciuto averne tanti tipi diversi.
Alla fine opto per due costumi: uno nero e uno bianco, entrambi a balconcino.
Quello nero è semplice e quello bianco ha delle perline nere nei bordi, sia nella parte di sopra, sia in quella di sotto.

Ripeto, ho sempre amato i costumi, sempre diversi, miriadi di modelli e fantasie.

Chiudo la valigia e con un sorriso stampato in volto vado verso il salotto dove, Lorenzo stava dormendo beatamente.

Ci sono stata così tanto?

Mi avvicino al divano dove sta riposando e mi fermo a guardarlo.
È così bello, con quei capelli scompigliati, quel viso perfetto, quelle labbra... Mi avvicino di più e gli do un veloce bacio su quelle labbra che tanto amo.
Lorenzo apre gli occhi e sorride:
-Bel risveglio-

Arrossisco.

-Dai andiamo- continua lui dopo essersi messo a sedere.
-Dove?- chiedo curiosa.
-A casa mia, dormiamo lì così domani mattina saremo pronti per andare-

Mi vesto, prendo la pochette con i trucchi così da poterla portare a casa di Lorenzo e andiamo in macchina.
Prende la mia valigia e la mette nel cofano.
È da una buona mezz'ora che siamo in macchina e regna il silenzio, nessuno parla.
Mentre guardavo fuori dal finestrino, sento la mano di Lorenzo poggiarsi sulla mia coscia. Mi giro e lo guardo: sta sorridendo.

Amo quel sorriso

Siamo arrivati a casa sua, una palazzina alta è di fronte a noi. Lui abita, da quello che mi ha detto, all'ultimo piano.
-Ehm...Lori-
-Si, c'è l'ascensore non ti preoccupare- risponde sorridendomi.
-Come lo sapevi?- chiedo stupita.
-Sei prevedibile- dice con un sorrisetto in volto.
-Uff- sbuffo.
Le porte dell'ascensore si aprono mostrando il pianerottolo e la fine delle scale. La porta di Lorenzo è sulla sinistra, l'unica che c'è a dire il vero,la apre e mi fa entrare per prima.

-Wow...-
-Che c'è? Ti piace?- chiede.
-È enorme- rispondo con la bocca quasi spalancata dallo stupore.
È una casa enorme, un salotto enorme separato dalla cucina , altrettanto grande, da una sorta di muretto.
Una terrazza grandissima con tanti cespugli piantati nei vasi che davano un'aria molto primaverile.
Lorenzo mi chiama portandomi alla vita reale:
-Grace, ehy?-
-Ah si dimmi-
-Ti ho chiesto se ti va la pizza-
-E chiedi pure?Comunque il mio pigiama è nella valigia, che abbiamo lasciato in macchina, posso..?-
-Si, prendi una delle mie magliette-

Quel ragazzo mi fa paura, legge la mia mente come se fosse un libro.

Vado alla ricerca della stanza e la trovo, dopo aver aperto più o meno due o tre porte sbagliate.
Una stanza carina, con un letto matrimoniale bianco al centro della stanza e un armadio, anche questo bianco, grande quanto tutta la parete accanto al letto.
Apro l'armadio e prendo una maglietta bianca, è un po' corta per i miei gusti, ma dato che lui è piuttosto magro...
Levo i miei vestiti e metto la maglietta che, come presumevo, era corta, arrivava appena sotto il sedere.
Torno verso il salotto e vedo Lorenzo seduto nel divano intento a guardare la televisione.
Appena mi vede mi squadra dalla testa ai piedi con un sorriso malizioso in viso.
-Devo darti più spesso le mie magliette- dice sempre con quel sorriso in viso.
-Idiota- sbuffo.

Il campanello suona

-Sono arrivate le pizze, vai tu?- chiede Lorenzo, per l'ennesima volta con quel sorriso.
So perché vuole che vada io...
Prendo le pizze e torno verso il salotto, mi siedo accanto a lui e gli passo la sua.
Mi guarda con quel sorriso e dice:
-Bel culo comunque-
Non riesco a vedermi ma so che sono arrossita perché sento le guance cuocere ma cerco di non darlo a vedere così gli do una gomitata sul petto.
-Idiota- ripeto.

Finiamo la pizza e noto Lorenzo piuttosto stanco.
-Vuoi andare a dormire?- chiedo
-Si, sono stanchissimo, vado a mettere il pigiama e torno-
Dopo qualche minuto torna e affacciandosi dallo stipite della porta mi chiede:
-Allora? Non vieni? Non crederai mica di dormire sul divano-

Io? Con lui? Stesso letto? Okay stai calma, respira, devi solo dormire, inspira, espira, inspira, espira...

-Okay- è l'unica cosa che riesco a dire.

Prima di andare a dormire bevo un bicchiere d'acqua.
Quando arrivo in camera lui stava già dormendo.

Pff...e io che mi preoccupavo

Lorenzo dorme dalla parte sinistra del letto, così io mi sdraio alla sua destra dandogli le spalle e spengo l'abat jour.
Appena sistemo la testa nel cuscino sento Lorenzo girarsi nel letto e mettermi una mano attorno alla vita.
-Buonanotte principessa.



Diario Di Una Ragazza Sola E Odiata || Lorenzo Ostuni ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora