Speciale Halloween (in ritardo) :)

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Lorenzo's pov
Grace sta saltellando in giro per casa da più di mezz'ora. Non capisco perché sia così emozionata per una festicciola come Halloween.
Saltella allegramente come un cerbiatto, ed ogni volta che mi saltella davanti ha in mano diverse decorazioni che sta appendendo ovunque per casa: nastro in stile polizia, fantocci "spaventosi", zucche che si illuminano e chi più ne ha più ne metta.
-Amore aiutami con queste luci, non ci arrivo!
-Non è colpa mia se sei nana- rispondo stuzzicandola.
-Sai dove te le fa arrivarele luci la nana se non la aiuti?
-Ptff, figuriamoci- rispondo incamminandomi verso di lei. Era su una sedia, che cercava di appendere le luci a forma di fantasma, sopra la porta. Per quanto fosse divertente vederla cimentarsi nelle sue decorazioni, non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.
E' bellissima.
Con quel suo pigiamone, la mia felpa...la amo.
Le do un colpetto nella parte posteriore del ginocchio così da farla cadere, per poi prenderla al volo. Le piace quando la prendo così.

-Fatto,-l'effetto al buio era molto carino, devo ammetterlo- però perché stiamo decorando la casa se stanotte non staremo in casa?
-E' pur sempre Halloween...

21:25
-Sei sicuro che capiranno il tuo costume?,- chiede Grace- non molte persone conoscono L.
-Oh perdonami se non ho voluto vestirmi da vampiro come ogni essere vivente.
-Beh vorrà dire che stasera saremo L e Cleopatra- risponde sorridendo.
-E' comunque una storia d'amore migliore di Twilight.

La prima cosa che faccio appena arriviamo al party dell'Università, è dare 5 euro a Grace. Aveva scommesso che almeno 10 ragazze si sarebbero vestite da Harley Quinn.
Bel colpo baby
Vedo Grace fissare un punto del locale con gli occhi quasi socchiusi, so cosa ha visto.
-Oh mio Dio tesoro! Ma hai un costume bellissimo!- esclama Olivia.
-Grazie.- risponde Grace.
-Uhm...parlavo con Lori, però...anche il tuo è bello in qualche modo.
Ancora prima che potessi rispondere, Olivia si gira e se ne va. Grace prova a seguirla ma dato che la sto tenendo, la tiro indietro.
-Cleopatra...non uccida la schiavitù per piacere.
-URGGH

Più si fa tardi, più sta gente s'ubriaca.
Per fortuna Grace é astemia...
Nonostante sia astemia sono preoccupato, é andata a ballare con le sue amiche ma non la vedo piú. Mi inoltro nella pista, facendomi spazio con i gomiti. Non c'è.
Idiota forza trovala, non è mica vestita da Harley Quinn.
Prendo il cellulare dalla tasca dei jeans e provo a chiamarla ma, appena stavo per avviare la chiamata, ricevo un messaggio:
Sconosciuto
Io non lo farei se fossi in te 22:37

Me
Che cosa vuoi? 22:37

Sconosciuto
La vera domanda è...la rivuoi? 22:37

Me
Stai bleffando brutto idiota

Sconosciuto
Tu credi? Prova a venire nel retro del locale allora.

Sarà il classico scherzo di Halloween, ma infondo, non è qui. Devo trovarla. Mi dirigo il più velocemente possibile dove mi hanno detto, ma non c'è nessuno. Mi guardo attorno in cerca di Grace, quando di colpo diventa tutto nero. Sento delle mani attorno al mio collo che stanno tenendo quello che all'apparenza sembra un sacco nero. Mi metto le mani al collo in cerca di liberarmi ma ogni movimento sembra difficile, sento il mio corpo pesante e le gambe deboli, non...riesco...a stare...sveglio...

Mi sveglio di colpo, legato con le mani dietro la schiena. Mi guardo attorno cercando di capire dove sono: una stanza completamente vuota, con piastrelle rotte qui e la. Accanto a me giace Grace, ancora addormentata. Anche lei ha le mani legate. Provo a svegliarla, cercando di non fare troppo rumore.
Dopo svariati minuti inizia a svegliarsi, per poi mettersi seduta. All'inizio sembrava confusa, poi sgrana gli occhi, fissando un punto dietro le mie spalle.
La luce inizia a lampeggiare, come se si fosse fulminata.
Mi giro lentamente, guardando il punto che Grace sta fissando. Sulla soglia della porta, stende una figura. Per colpa della luce non si riesce a capire chi sia. Non emette un suono.

Si avvicina.

La sagoma si trasforma in una persona con una maschera da clown. Ha un sorriso inquietante. Poi muove il braccio che teneva dietro la schiena, mostrando un coltello perfettamente lucidato; forse anche troppo, come se fosse pronto per un'occasione speciale.
Grace getta un urlo di terrore, vorrei fare lo stesso, ma sono pietrificato.
Il clown porta il coltello alla bocca, o al sorriso, come per dirle di stare zitta.
Appena abbassa il coltello si gira ed esce dalla stanza.
-Grace dobbiamo andarcene via da qui.
-Evviva, arriva capitan Ovvio. Aiutami a liberare i polsi.
Dopo esserci liberati i polsi, ci alziamo e ci dirigiamo verso la porta, il più cautamente possibile. Aperta la porta di fronte a noi c'è un muro, possiamo solo andare a destra o a sinistra nel corridoio.
-Al mio via corriamo a destra. 3...2...1...VIA!- dico a Grace.
Pochi secondi dopo aver iniziato a correre, sento un dolore lancinante alla gamba che mi costringe a fermarmi. Mi giro e noto che ho una freccetta conficcata nel polpaccio. Zoppicante e sorretto da Grace, entriamo nella prima stanza possibile. É difficile vedere ma non impossibile; era una camera da letto.
Sentiamo dei passi lenti avvicinarsi, così entriamo nell'armadietto d'acciaio.
I passi si fanno sempre più vicini finchè non si fermano. Guardo dalla fessura delle ante.

                                                                           Fine

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                                                                           Fine.

Diario Di Una Ragazza Sola E Odiata || Lorenzo Ostuni ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora