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7.

«C'è lo zucchero filato, lo vuoi?» Chiese. Harry sorrise e annuì uscendo i suoi soldi, ma l'amico lo interruppe: a Zayn non gli sembrava giusto il fatto che, dopo averlo invitato ad uscire amichevolmente, Harry dovesse persino pagare. 

Avevano deciso di andare al parco per passare una semplice giornata fra amici, niente Nick, niente di niente: solo loro.

«Che colore preferisci?» Chiese.

"Azzurro, se non c'è... qualsiasi." Scrisse.

«Aspettami qui, torno subito» sorrise il corvino, Harry annuì e si sedette sulla panchina.

«E-Ecco, tieni» disse. Harry lo ringraziò e sorrise.

"Tu non lo hai preso?" Chiese con un pezzetto di zucchero filato fra le dita, sospeso a mezz'aria, vicino alle labbra.

«No, non ne ho voglia» rispose l'altro, sedendosi accanto al riccio.

"Sicuro? Posso dartene un po' se vuoi... Possiamo condividere. " Propose.

"Suona bene." Sorrise l'amico, dandogli un buffetto giocoso che fece ridere il ragazzo.

***

«Ho le mani tutte appiccicose»  si lamentò il ragazzo, unendo l'indice e il pollice: entrambi appiccicosi. Harry lo guardò inclinando la testa e poi scoppiò a ridere.

«Smettila di ridere» contestò quello, mettendo il broncio.

«Cattivo, Harry, sei cattivo» Disse,  fingendosi offeso, incrociando poi le braccia al petto. Harry lo abbracciò per scusarsi.

**

«È da un bel po' che non usciamo. Quindi uhm.. ti sei divertito?» Domandò il più grande, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans.

«Forse era meglio andare al luna park, non trovi?» Chiese pensieroso.

"Per me non avrebbe fatto differenza." Scrisse Harry.

«Mh.. sarà» commentò l'amico, non pienamente convinto.

"Comunque si è fatto un po' tardi, credo sia meglio andare. Domani abbiamo scuola."

Il più alto annuì, ritornandogli il cellulare.

«Ci vediamo domani a scuola, si?» Chiese sgranando gli occhi - quando il ragazzo non fece il minimo cenno di voler scrivere sul suo cellulare - come se si aspettasse che, da un momento all'altro, Harry potesse dire di volersi assentare.

"Si."

Ed Harry pensò che il suo amico si era comportato in modo strano, solo quando, rientrando a casa, andò dritto nel suo letto.

***