Harry stava già dormendo quando Anne arrivò da lavoro.
Si svegliò sentendosi osservato e voltò lo sguardo alla sua destra trovando sua madre che lo stava fissando con uno sguardo indecifrabile.
«Mamma io-» Esordì Harry con la voce un po' più roca del solito visto che si era appena svegliato.
La donna lo guardò con delusione, scuotendo la testa ed Harry non riusciva a guardarla negli occhi.
«Pensavo che fosse tutto finito, che non sarebbe accaduto di nuovo» lo interruppe la donna «Ma dentro di me ho sempre saputo che qualcosa non andava, sapevo che c'era altro che dovessi sapere» mormorò.
Harry si sentì proprio un verme.
Come aveva potuto farle questo?
Con quale coraggio aveva anche solo pensato di mettere fine alla sua vita, facendo soffrire sua madre ed anche sua sorella?
Si morse il labbro inferiore sentendo le lacrime pizziccargli gli occhi.
La donna scosse la testa, amareggiata. «Non sono stata una brava madre? È colpa mia, Harry? Perché io vorrei davvero sapere in cosa sto sbagliano» concluse, affranta.
Harry sgranò gli occhi lasciando scivolare le lacrime, fece uno scatto e la strinse. «N-Non devi nemmeno pensarlo, mami» singhiozzò «Non è mai stata colpa tua, mai» sussurrò stringendola forte.
La donna ricambiò l'abbraccio.
«Cosa ti turba così tanto? Cosa ti ha portato a questo, bambino mio?» Domandò staccandosi dall'abbraccio, asciugando le lacrime del più piccolo con i pollici, lacrime che ripresero a scorrere lungo le guance del ragazzo non appena quest'ultimo pensò e valutò davvero l'ipotesi di raccontarle ogni cosa; meritava di sapere.
Ripercorse con la mente tutto quello che gli era successo in quei mesi e tutto quello che c'era stato ancora prima.
Si morse il labbro sentendo una morsa attanagliargli lo stomaco era annuii a sé stesso, convinto.
«M-Mamma, c'è una cosa c-che devo dirti» disse fra le lacrime, proprio mentre la donna «Harry, voglio che tu vada dallo psicologo e questa volta sul serio» pronunciava guardandolo negli occhi.
Il riccio si morse il labbro annuendo lentamente.
Poteva farlo, doveva farlo.
Il minore rimase in silenzio singhiozzando lievemente e la donna lo guardò, impaziente.
Vide il proprio figlio mordersi il labbro inferiore e stringere con forza le lenzuola fra le dita mentre calde lacrime scorrevano lungo le sue guance.
Si chiese cosa o chi potesse avergli fatto ciò.
Sapeva che c'era qualcosa che le stava sfuggendo.
«P-Prima di dirti questo, p-però, dovrò c-cominciare dall'inizio» mormorò cercando di calmarsi.
La donna annuì. «Sono qui, ti ascolto» disse prendendo una mano di suo figlio fra le sue, stringendola piano.
Ed Harry le raccontò ogni cosa per poi arrivare a quella notte.
***
«Alex» mormorò.
Il ragazzo succhiò una porzione del suo collo latteo, lasciandovi un segno rossastro.
«Mmmh» mugugnò.
«C-Ci siamo appena incontrati, i-io credo che sia un po' presto..» sussurrò, allontanandolo.
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FanfictionDove Harry scrive un libro su wattpad, sulle sue disavventure virtuali, che diventa famoso sul sito. Louis ama particolarmente le storie gay ed è un concentrato puro di dolcezza, perversione e battute senza senso. Cosa potrebbe mai accadere se N...