25.

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Harry sbuffò alzandosi dal letto.

Con passi strascicati si diresse al bagno per farsi una doccia, stropicciandosi gli occhi coi pugni.

L'acqua lo rilassava sempre e lo stava facendo anche in quel momento mentre pensava al disastro che aveva combinato. Forse rivelare a Louis che la sua Fan Fiction era in realtà la sua vita non era stata una buona idea.

Okay, leviamo il forse.

Louis non gli scriveva più da un mese e lo capiva, davvero! Non commentava più neanche i suoi capitoli, li votava e basta. Era come se volesse fargli capire che li leggeva, che sapeva, ma che non voleva più avere a che fare con lui e con i suoi mille problemi.

Con questi pensieri Harry girò le manovelle della doccia ed uscì.

Si frizionò i capelli con l'asciugamano, dirigendosi poi nella sua stanza. Sospirò sedendosi sul suo letto e sbuffò tristemente quando, sbloccando il cellulare come di consuetudine, non vide alcun messaggio da Louis.

Non che se lo aspettasse, non gli importava nulla di quel ragazzo appena conosciuto, in fondo era solo uno dei tanti a cui piaceva ciò che scriveva, tutto qui.

Okay, forse un po' ci sperava.

Si sentì uno stupido ad aspettarsi un messaggio da quell'utente. Il fatto è che avevano messaggiato ininterrottamente per quasi due mesi ed ora si sentiva come vuoto; il tempo era passato così veloce messaggiando con quel ragazzo e lui non ci aveva quasi fatto caso.

Quasi.

**

«Styles, posso parlarle?» Gli chiese il professore di Algebra, poco prima che uscisse dalla classe.

Harry fece un cenno a Zayn che si avvicinò subito.

«Ti aspetto fuori, okay?» Domandò stampandogli infine un bacio sulla fronte.

«Okay» Rispose sorridendo.

«Posso darti del tu? Sei un mio alunno da due anni in fondo...» Chiese il professore, pensieroso.

Harry annuì, voltando per un attimo lo sguardo verso la porta dove fuori, ad aspettarlo, c'era Zayn intento a messaggiare.

«Mi chiedo ancora perché non fate coppia fissa, siete così carini» disse il professore. Harry arrossì violentemente, scuotendo lentamente la testa.

L'uomo sorrise dolcemente.

«Mio figlio dovrebbe avere più o meno la tua età, sai? Non so neanche perché ne sto parlando con te...» parlò l'insegnante chiudendo la porta della classe.

Harry alzò le spalle incapace di rispondere, parlare con Zayn era già stato un grande passo per lui, soprattutto dopo tutto quello che gli era successo; non si sentiva ancora pronto a parlare con gli altri.

A dire il vero si era già pentito di averlo fatto con Louis, al cellulare, quel giorno.

«Comunque non sono qui per parlarti della mia vita privata, di cui sicuramente non ti importa,  volevo solo sapere se stai ancora andando dalla psicologa della scuola..» disse prendendo la sua roba, sistemandola poi dentro la sua borsa.

Harry scosse la testa. In effetti erano due settimane che non ci andava.

«Credo che dovresti farlo invece, ti farà bene. Pensandoci, però, la scelta è tua. Spero che saprai cosa fare» concluse sorridendo dolcemente, poi fece cenno ad Harry di uscire dalla classe ed uscì dietro di lui.

«Buona giornata, Styles» disse infine.

Harry annuì un po' confuso e poi andò via con Zayn.

«Allora? Che voleva?» Gli domandò il pakistano.

«Sapere perché non vado più dalla psicologa, niente di che» rispose pensieroso mentre camminavano verso l'uscita.

«Dovresti andarci, lo sai» lo ammonì.

Harry scosse la testa, i riccioli gli andarono sugli occhi, coprendogli per pochi secondi la visuale.

«Hai avvisato tua mamma del fatto che oggi dormi da me?» Chiese.

Harry annuì.

***

Harry quella notte sentì il suo cellulare vibrare ma era troppo impegnato ad abbracciare Zayn, sul letto di quest'ultimo, mentre guardavano Frozen, per poter rispondere.

Amava i pigiama party con il suo migliore amico.

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