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Harry fissò il soffitto della sua stanza con un sospiro, le braccia abbandonate lungo i suoi fianchi e la mente altrove.

Harry pensava, pensava a tutto quello che aveva passato nei suoi sedici anni di vita, pensava a come la sua vita fosse cambiata drasticamente solo grazie a Louis; quello stesso ragazzo che lo aveva presentato a tutta la sua famiglia con un gran sorriso sul volto.

Quello stesso ragazzo che lo aveva reso felice e che poi gli aveva spezzato il cuore.

Stava andando tutto troppo veloce per i suoi gusti.

Non era stato facile spiegare a Louis il motivo del suo improvviso allontanamento ma, allo stesso tempo, non era stato nemmeno tanto complicato: Harry si era semplicemente inventato una scusa e Louis non aveva cercato di far luce sulla causa.

Stava andando tutto bene, Louis lo aveva persino invitato a dormire a casa sua; poi, però, aveva visto qualcosa che forse non avrebbe mai dovuto leggere.

«Ti va bene il mio letto?» Domandò il più grande, sorridendo mentre tirava dal suo armadio un pigiama per sé.

Harry annuì, felice.

«Sai benissimo che potrei dormire io sul pavimento, Lou» Provò a ribattere il riccio.

Louis scosse la testa. «Non dirlo nemmeno per scherzo! Sei tu l'ospite, non io» disse il maggiore guardandolo male, poi però sorrise nuovamente «Vado a mettermi il pigiama e poi andiamo a dormire, okay?» Chiese, guardandolo dallo stipite della porta del bagno, con in mano il suo pigiama.

«Okay» mormorò Harry, accennando un sorriso.

Sorriso che sparì del tutto non appena il cellulare di Louis suonò, rivelando la presenza di un nuovo messaggio.

Harry prese il suo cellulare in mano, pronto per darlo a Louis.

Senza farlo apposta il suo sguardo cadde sul messaggio.

«Lou, ti è-» sgranò gli occhi, mettendosi una mano davanti alla bocca.

Stan: Sei ancora con quel ragazzino? Mandalo a fanculo e vieni da me. Oggi hai saltato la nostra scopata settiamanale per quel depresso del cazzo.

Harry sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime e deglutì a fatica, reprimendo con forza l'istinto di scoppiare a piangere.

Harry inspirò profondamente ed espirò lentamente per calmarsi.

Proprio quando sembrava che le cose non potessero peggiorare, un altro suono riempì la stanza, mentre nel bagno Louis si era appena infilato sotto la doccia.

Stan: Dai, Lou! Fallo tornare alla stazione e lascialo lì, se lo stuprano sono cazzi suoi poi. Da come mi hai raccontato dovrebbe esserci abituato, no? 😏

Con mani tremanti posò il cellulare di Louis dove lo aveva trovato ed aspettò che quest'ultimo ritornasse in stanza per potersi chiudere in bagno a piangere sotto il getto dell'acqua.

Ed ora eccolo lì, steso sul suo letto a fissare il vuoto e a ricordare gli ultimi eventi che lo avevano scombussolato del tutto.

Aveva persino pensato di contare qualcosa per quel ragazzo ma forse si era sbagliato.

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