CAP. 15: IL MOSTRO

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Lydia stava seguendo gli altri nella corsa verso la salvezza, quando inciampò in qualcosa di informe e finì distesa a terra sbucciandosi anche un ginocchio.

Oh, no! Pensò Lydia. Gli altri erano troppo occupati a difendersi e non si erano accorti di averla lasciata indietro. E ora?

Cercò di rialzarsi, le mani erano scorticate per via dei sassi sul terreno e anche dalle gambe cadeva qualche goccia di sangue.

Dannazione! Non sopportava la vista di quel liquido rosso. Non da quando ... Lydia. Concentrati! Sei sola con dei mostri che attaccano.

Ottimo. Era in una splendida situazione. Si guardò intorno in cerca degli altri ma non fece in tempo a muoversi verso la direzione che avevano preso che qualcosa la sollevò dal terreno.

«AAARGH!» urlò spaventata.

Una mano le tappò la bocca. Sentì qualcosa di viscido a contatto con le sue labbra. Ma cosa? Cercò di liberarsi ma la presa si strinse. Il suo rapitore iniziò a correre trascinandola chissà dove.

Vi prego, tornate indietro ragazzi! Una sensazione di panico la assalì, oscurandole la vista e impedendole di pensare razionalmente. Sarebbe morta di lì a poco, ne era certa.

Improvvisamente venne sbattuta sul terreno duro.

Dove l'aveva portata? Il cielo era buio come non mai, non si intravedeva alcuna stella e non aveva idea di cosa la circondasse.

Buio. Non il buio totale per favore! Aveva il terrore di restare senza luce, l'oscurità celava le minacce e la faceva sentire cieca.

Dei versi gutturali la costrinsero a girarsi. Non riusciva a vedere il suo rapitore, ma solo la mano che l'aveva bloccata. Con suo enorme disgusto si accorse che la cosa viscida che aveva sfiorato le sue labbra era ... un occhio! Che schifo!

Razionalità, Lydia. Cosa puoi fare? Cercò di calmarsi. L'arco le era stato sfilato quando l'avevano presa e così non poteva difendersi.

«Schifoso mostro lascia stare quella ragazza» disse una voce sconosciuta. Il timbro era basso, adulto, roco. Nessuno dei ragazzi aveva quella tonalità. Uno sconosciuto era venuto a salvarla. Allora non tutti avevano perso le qualità!

L'essere grugnì e si avventò verso il salvatore misterioso. Lydia si alzò e si rifugiò dietro ad un cespuglio poco distante, pronta alla fuga. Non sapeva che direzione prendere.

Guardò lo scontro. L'uomo e il mostro lottavano a suon di pugni. Entrambi enormi. Il salvatore aveva il volto arrossato, forse per le botte, era un colosso dall'aspetto rozzo.

Con un urlo animalesco prese una pietra dal terreno e la fece cozzare sullo stomaco del mostro. Sullo stomaco? Con un tutto al cuore Lydia si accorse che la testa era posizionata nel bel mezzo della pancia, con tanto di bocca e naso messi in ordine invertito.

Sembrava che qualcuno si fosse divertito a scomporre degli esseri umani e a rimontarli in modo disordinato. Era davvero disgustoso.

Finalmente la bestia fu stesa e l'uomo si girò intorno e incrociò il suo sguardo. Sorrise.

Il cuore di Lydia iniziò a battere, avvertiva i sensi del pericolo allarmarsi. La bocca contratta dell'uomo formava un ghigno e l'espressione era malvagia.

«AIUTO!» urlò lei prima di rendersene conto.

«Stai zitta, ragazzina. Non verrà nessuno a salvarti ... da me» disse lui in modo inquietante. Si stava avvicinando sempre di più, poteva sentire l'alito stantio sul suo collo.

Lydia indietreggiò, ma sfortunatamente andò a sbattere contro un albero. Era in trappola. Sperava ancora nell'arrivo di qualcuno, le mani dell'uomo le bloccarono le spalle e la bocca.

Vi prego. Aiutatemi! Pensò disperata.

«E ora ... Aaargh!» urlò il suo assalitore lasciando la presa. Cos'era successo?

«Allontanati o la prossima freccia non ti prenderà di striscio» intimò la voce di Chris.

Chris? Chris!

Era arrivato! La ragazza lo guardò nell'oscurità, il volto minaccioso, l'arco teso.

«Cosa vuoi? L'ho trovata io per prima» fece l'uomo andando incontro all'altro con mare minaccioso. Zoppicava e una lembo di carne pendeva dalla gamba facendo fuoriuscire del sangue. Iniziò a girarle la testa. No, il sangue no!

«Ultimo avvertimento» sentenziò il biondo minaccioso.

«Anche il mio. Vattene via, ragazzino»

Chris non aspettò oltre e scoccò la freccia che perforò il fianco dell'uomo facendolo cadere in terra in preda alle convulsioni. Il sangue iniziò a scorrere dalla ferita, l'odore metallico si espanse nell'aria.

Per Lydia era troppo. I ricordi ... Il sangue che li riportava alle mente ... Non ce l'avrebbe fatta. Si accasciò sul terreno in preda ai capogiri.

Sentì dei passi, una figura avvicinarsi a lei che la fece alzare.

«Chris ...» sussurrò lei con le gambe molli. Stava per svenire, la testa pulsava insistentemente.

Il biondo la prese in braccio, passando le mani sotto alle ginocchia, poi iniziò a camminare.

Non fece in tempo ad accorgersi di altro. Svenne.

ANGOLO AUTRICE
Perché tutti questi aggiornamenti? Non so se sarò in grado di aggiornare e per non lasciarvi in sospeso ecco qui!
Ragazzi fatemi sentire che c'è qualcuno che apprezza il mio lavoro!

Shén~L'AlleanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora