Tu sei mia sorella. Tu sei mia sorella. Tu sei mia sorella.
Quelle quattro semplici parole le avevano invaso il cervello e la rendevano incapace di pensare razionalmente.
Tu sei mia sorella. Tu sei mia sorella. Tu sei mia sorella.
Com’era possibile? Lei non aveva alcun fratello! Era figlia unica…
Indietreggiò lentamente dal ragazzo, che la stava ancora tenendo incatenata con i suoi occhi azzurri. Non poteva essere vero. Non lui.
Tu sei mia sorella.
«Io… Io non…» tentò Lydia, ma non aveva abbastanza lucidità per parlare.
Chris si avvicinò e le prese la mano. Come se si fosse scottata la ritrasse, fecendo comparire uno sguardo ferito sul volto del ragazzo.
L’aria nella stanza si era fatta pesante, Lydia sentiva ogni piccola particella spingere sul suo corpo, quasi a farle capire che non era un sogno.
«Sì, tu sei mia sorella» ripeté il ragazzo con voce ferma.
Tu sei mia sorella. Tu sei mia sorella.
Ora aveva tutto un senso, forse. Lo strano comportamento che aveva nei suoi confronti, la protettività, l’averla cercata sotto la pioggia…
"Fammi un favore Lydia. Non innamorarti di me"
Quella frase pronunciata nella stanza sul Pianeta Senza Tempo, poco prima del giuramento. Allora era questo il motivo.
Non innamorarti di me.
Non si era innamorata di lui, no. Aveva rispettato quella richiesta. In Chris aveva solo cercato un punto di riferimento… Oppure no?
Guardò gli occhi azzurri, che l’avevano affascinata sin dal primo istante, che la facevano sentire a casa. Casa… Com’era stato il suo passato con lui? Com’era avere un fratello maggiore? Lui… Lui aveva assistito alla morte del padre?
«Mi dispiace» sussurrò Chris, ora con lo sguardo a terra.
E aveva ragione. Si era preso una parte della sua infanzia, l’aveva abbandonata e poi trascinata con sé in quel pianeta folle. Era colpa sua.
«Spiegati» ordinò glaciale.
Non capiva come avesse fatto ad essere così sicura, ma qualcosa dentro di lei si era spezzato.
Se lei era rimasta sola a soffrire con la madre, era colpa di Chris. Se lei era stata aggredita quella notte su Wŭ, era colpa di Chris. Se…
«Io sono cinque anni più grande di te. Mi ricordo quando dovevi nascere, tutti i preparativi che facemmo» il ragazzo iniziò a parlare lentamente, sedendosi in terra.
Lei lo guardò dall’alto. Cosa cercava di fare? Rimediare all’averle cancellato la memoria?
«Mi hai sempre voluto bene. Tu eri la mia protetta, io il tuo idolo. Avevo imparato a leggere da poco quando tu iniziasti a capire le fiabe, così la sera ero io a raccontartele. Spesso mamma e papà, quando tu eri molto piccola, scomparivano per lunghi periodi. Non avevamo altri parenti e sembrava che nessuno ci cercasse»
Lydia cominciò a prestare attenzione a quel racconto carico di rancore. Lei non ricordava questi momenti…
«Quando finalmente ricomparivano, ci facevano spostare durante la notte e cambiavamo città. È successo tante volte, la notte ci spostavamo, il giorno dopo eravamo in una città dall’altra parte del mondo»
«Abbiamo fatto diversi traslochi, è vero, ma io non ricordo tutti questi spostamenti» sussurrò Lydia.
«Eri molto piccola. Ti insegnai a parlare correttamente, a leggere e a scrivere, perché nei lunghi periodi d’assenza dei nostri genitori nessuno di noi andava a scuola»
Aveva sempre creduto di avere una salute cagionevole… Quanti dei suoi ricordi erano distorti dall’eliminazione di suo fratello dalla sua vita? Quanta della sua vita era una menzogna?
«Tu… C’eri?» chiese Lydia con un groppo alla gola. Si riferiva al padre, non c’era bisogno di specificare.
Il ragazzo guardò dietro di lei mentre rispondeva: «Sì»
Chris, suo fratello, era stato presente quando il padre era morto, pochi mesi prima. L’aveva abbandonata per andare su Wŭ.
«Perché hai accettato?» si informò lei con gli occhi lucidi.
Piangere ormai era l’unica cosa che le rimaneva. Lei e le lacrime. Nessuna speranza.
«Cercavo me stesso» rispose lui.
“Io sono uno che cercava se stesso”
Lo sapeva sin dall’inizio. Era stato lui a cercarla in quella giornata di pioggia perché sapeva come si sentiva.
Gli prese il volto fra le mani e lo costrinse a guardarlo.
Ora, con la consapevolezza che erano fratelli, riusciva a guardarlo diversamente. Lo scrutò in ogni minimo dettaglio e si accorse che in realtà qualcosa c’era. Gli occhi.
Le facevano sentire sicura, ma non aveva mai capito il perché. Erano identici a quelli del padre.
Non si era mai soffermata sul volto del genitore scomparso, ma solo sul dolore della perdita, non aveva pensato di trovare un fratello di cui neanche ricordava l’esistenza quindi non ci aveva fatto caso.
«Tu mi fai schifo» gli sputò quelle parole con un’asprezza che non credeva di possedere.
Eppure era sempre lei, la fragile Lydia, perciò le lacrime cominciarono a scorrerle copiosamente.
«Non piangere…» sussurrò il ragazzo allungando una mano verso il suo volto.
Le sfiorò le guancie coi polpastrelli e Lydia sentì conforto con quel semplice tocco. Suo fratello.
Tu sei mia sorella.
L’aveva lasciata da sola a soffrire per il padre. Allontanò con uno schiaffo la mano e si alzò voltando le spalle al ragazzo.
Era sola. Se credeva che in Chris avrebbe trovato qualcuno si era sbagliata. Lei era sola e lo sarebbe rimasta.
«Lydia, io ti voglio bene» disse il ragazzo prendendole il polso.
Le si strinse il cuore a quelle parole, ma sfilò il braccio dalla presa. Era sicura che anche lei avesse voluto bene a suo fratello in passato, ma ora che lui era uscito dalla sua vita non poteva rientrarne così facilmente.
Lui aveva fatto le sue scelte, ora toccava a lei.
Prese coraggio e corse fuori dalla stanza, lasciandosi alle spalle quello che credeva potesse diventare il suo punto di riferimento, la sua chiave di volta.
Si sentiva a pezzi: forse lo era già diventato senza che lei se ne fosse accorta, altrimenti perché era come se non riuscisse più a respirare?
Tu sei mia sorella. Lei era sua sorella. Sarebbe stata capace di perdonarlo? Lui che l’aveva salvata tante volte…
«Lydia! Fermati!» la voce di Chris proveniva da alcuni metri dietro di lei, ma non si girò.
Aveva bisogno di tempo per pensare. Aveva bisogno di tempo per perdonare. Aveva bisogno di tempo per sperare.
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Shén~L'Alleanza
Science Fiction[COMPLETO: PRIMO VOLUME] Esiste sempre qualcosa di più grande. Non bisogna credere che ciò che noi conosciamo sia tutto ciò che esiste. Se qualcuno lo pensa è un egocentrico, una persona limitata. Non è questo il tipo di persone che cercano... ...