"Così renderesti tua madre felice" mi prende le mani e non capisco tutto questo entusiasmo.
"E cosa dovremmo fare? Baciarci davanti a lei?"
Distolgo lo sguardo dal suo viso, mi sento terribilmente in imbarazzo.
Voglio bene a mia madre e mi piacerebbe tanto renderla felice, ma non penso di essere in grado di mentirle così sfacciatamente.
"Anche solo prenderci per mano, ti immagini la sua faccia?" Dylan scoppia a ridere mentre io mi sento sempre più insicura.
Sollevo la testa staccando le mie mani dalle sue.
Il suo viso assume immediatamente una smorfia confusa.
"Non posso farlo Dylan" appoggio la nuca contro la spalliera del letto "sarebbe un sogno non sentire più tutte le sue fantasie su di noi, ma non riuscirò a mentirle così spudoratamente, e se dovesse scoprire la verità? Ci rimarrebbe così male" mi copro il viso con le mani.
Chissà papà cosa ne penserebbe, quanto ho bisogno di lui in questo momento.
Dylan si stringe più vicino a me, sento le sue dita sfiorare il mio braccio e tracciare una scia di leggeri brividi.
"Per rendere tua madre felice però secondo me ne varrebbe la pena"
I suoi occhi sono dolci, le sue labbra piegate in un sorriso sincero.
"Ma che ti passa per la testa, Dylan?" Mi alzo dal letto camminando freneticamente per la piccola stanza "Dove ci porterebbe questa falsa? Al matrimonio? È meglio non illudere lei e tanto meno illuderci noi stessi"
Lo guardo, i miei occhi stretti in una fessura mentre lui evita il mio sguardo.
Forse ci sperava davvero, ma una relazione finta è troppo persino per me e ci avrebbe portato solo alla confusione più totale.
Mi avvicino a lui lentamente, gli accarezzo la guancia e lui sospira sconfitto.
"Okay"
-
"Che ne dici di questo?" Jane mi mostra un vestito arancione dalla gonna estremamente ampia.
Strabuzzo gli occhi e lei mostra una faccia offesa.
"Bene, me lo proverò io"
Entra in un camerino lasciandomi sola nello scegliere un vestito per il red carpet.
Quando le ho detto che sarei andata a Las Vegas mi ha praticamente trascinata dopo scuola per negozi.
Rovisto tra una pila di vestiti esageratamente pomposi e pacchiani per i miei gusti fino a quando ne intravedo uno color cipria, è lungo senza spalline, appena lo prendo dalla gruccia esce Jane dal camerino con il suo vestito che le copre ogni curva alla perfezione.
Rimane con le labbra schiuse a guardare il vestito che stringo tra le mani.
Corre verso di me per poi spingermi vero il camerino da cui lei è appena uscita.
"Provatelo immediatamente!"
È la prima volta che indosso un vestito lungo, li ho sempre considerati troppo formali, troppo da aristocratici, e io di certo non faccio parte della loro classe.
Eppure mi piace così tanto sentire il mio corpo coperto da questo tessuto estremamente morbido e semplice che si stringe leggermente sotto il seno mettendolo in lieve risalto.
Quando esco dal camerino Jane non fiata.
È la prima volta che la colgo senza parole e scoppio a ridere all'istante.
Si alza in piedi battendo le mani euforica.
"Cathie questo vestito è tuo"
Mi fa segno di fare una giravolta su me stessa e alla fine, alzando gli occhi al cielo gliela concedo.
"Aspetta solo un secondo" urla attirando l'attenzione di altri clienti che ci guardano infastiditi "Rimani qua"
La guardo scomparire tra gli scaffali e mi posiziono davanti allo specchio.
È impressionante come un bel vestito possa cambiarti completamente, mi sento a mio agio, è terribilmente piacevole sentire la gonna strusciare leggermente sul pavimento, ogni mio movimento è seguito dall'ondeggiare del tessuto.
"Ecco qua" Jane si posiziona davanti a me con un paio di scarpe color carne dal tacco vertiginosamente alto.
Scuoto istintivamente la testa.
"È troppo per me, non ci so camminare con queste" nonostante siano delle scarpe eleganti e bellissime mi fanno paura.
Sembrano parlare loro stesse avvertendomi di quante storte sicuramente prenderei.
"Dai, con un po' di pratica ti sembrerà di camminare sulle nuvole"
"Sì, per il troppo dolore che non mi farà più sentire i poveri piedi"
Jane mi spinge obbligandomi a sedermi e a infilare quelle maledette scarpe.
Devo ammettere però che si abbinano perfettamente al vestito e non posso fare a meno di sorridere davanti al mio stesso riflesso.
"Oh, sei cosi' bella Cathie" Jane posa le sue mani sulle mie spalle e la vedo tirare su con il naso.
"Se quel cretino di O'Brien non chiederà la tua mano sabato stesso può dire addio al suo bel visino"
Scoppio a ridere e mi volto per abbracciare Jane.
È l'unica persona a capire quello di cui ho bisogno, l'unica che riesce a tirar fuori le mie speranze più segrete.
"Ti voglio bene Jane"
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Seven minutes 《Dylan O'Brien》
FanfictionDal capitolo : 'acqua e sposalizi' 'L'amore si fa in due, non in uno solo' ~~~ È una storia d'amore come tante, una storia d'odio come poche.