'bagni e cadute'

2K 122 2
                                    

CATHIE
Ho le mani impiastricciate di lacrime e trucco, il petto mi fa male per i troppi singhiozzi e sono seduta sul pavimento del bagno da ormai una buona mezz'ora.
Non capisco cosa gli sia venuto in mente, io non sono una delle sue tante sgualdrine, non può baciarmi senza motivo, solo per dar sfogo ai suoi ormoni.
Sento ancora il suo sapore sulle mie labbra, la sua leggera barba mi ha fatto un solletico fastidioso ma estremamente piacevole.
Il cellulare inizia a vibrare facendomi sussultare.
Lo prendo dalla pochette e quando leggo Jane sul display illuminato sorrido.
Non faccio in tempo a parlare che le sue parole mi travolgono.
"Cathie! Ma dove sei finita? Sto vedendo il Red Carpet in diretta sulla televisione ed è uscito quell'idiota da solo, aveva la faccia sconvolta, così pallido che sarebbe potuto svenire davanti a tutti. Mi spieghi dove cazzo sei?" le sue parole rotolarono così velocemente che avevo paura che sarebbe morta per asfissiamento.
"Ora sono nel bagno, faccia a faccia con un gabinetto" tiro su con il naso sentendomi come una bambina che sta per ricevere la ramanzina dalla madre.
"Cosa ha combinato quel bastardo?" gracchia e sorrido nel sapere che comunque vadano le cose lei sarà dalla mia parte.
"Mi ha-" la gola mi si chiude, come se anche il solo pronunciarlo ad alta voce fosse un crimine "baciato"
Subito la scena mi si ricrea davanti agli occhi.
Le sue mani calde sulle mie guance, gli occhi chiusi in balia della sensazione delle sue labbra sottili e morbide su di me.
È stato anche meglio di come me lo ero sempre immaginato.
E poi la realizzazione dell'accaduto, ho avuto paura, sono scappata mentre il mio cuore cercava di ribellarsi per restare lì, vicino a lui.
"Ti ha baciata?" il suo tono non era sorpreso, era piatto, come se si aspettasse qualcosa di più.
Auuisco consapevole che comunque non può vedermi.
"E.. ci stai male perché?"
Alzo gli occhi al cielo e appoggio la nuca contro la porta.
"Perché non può trattarmi così, non sono una delle sue tante nottate io"
"E chi ti dice che lui ti considera così?"
Rimango in silenzio, solo il rumore del mio cuore a distruggermi i timpani.
"Suvvia Jane, è Dylan! Noi ci conosciamo da così tanto tempo, perché mai avrebbe dovuto baciarmi se non per gli ormoni? È di sicuro questo vestito a rendermi bella, ora torno in camera e mi metto il pigiama"
Mi alzo da terra togliendomi la polvere da dosso e vado verso i lavadini.
Una smorfia di disgusto si dipinge nel vedermi di fronte allo specchio.
"Non puoi fargli questo, Cathie. Sta lì tutto solo mentre si sapeva che avrebbe avuto un'accompagnatrice"
Sospiro sapendo che ha ragione, ora lui è in difficoltà, ha bisogno di me.
"Mostra un sorriso sfacciato, fai vedere a tutte quelle troie chi sei, ragazza!"
Scoppio a ridere e Jane subito si unisce a me.
"Grazie Jane-"
"Basta così, non voglio sentire altre parole, muovi il tuo culo e corri da lui"
Riattacca il telefono lasciandomi nuovamente sola.
Metterò una pietra sopra a quel bacio, affrontero' l'argomento una volta tornati a casa, non mi rovinero' questa serata per colpa sua, e poi non sono così egoista, quando faccio una promesso la mantengo.
Fortunatamente nella pochette avevo portato il rossetto di riserva e il mascara, così in pochi minuti torno come prima, a parte per gli occhi rossi, a quelli servirà del tempo per ristabilizzarsi, come per il cuore.
Quando esco dal bagno tutti gli attori stanno già sfilando sul Red Carpet, non mi resta che farmi strada da sola per cercare Dylan.
Le porte che danno sul lungo tappeto rosso sono aperte, nella notte risplendono i flash delle centinaia di fotografi mentre i giornalisti fermano le coppie per intervistarle e i fan urlano la loro presenza.
È così elettrizzante da far paura quella vista, più mi avvicino all'uscita più i miei piedi vogliono correre via, sento le urla penetrarmi fin dentro le ossa, come per scuoterle e farmi realizzare che è tutto vero, questo momento è anche mio.
Scendo i due scalini e vengo travolta dagli scatti delle macchine fotografiche.
Istintivamente metto una mano davanti agli occhi infastidita, per poco non mi accecano e ci metto un po' per abituarmi.
Cammino lentamente, con lo sguardo basso sorrido cercando di non attirare troppo l'attenzione, ma al mio passaggio sento sempre più occhi posarsi su di me, noto con la coda nell'occhio che alcuni mi indicano pure.
E più cerco di sembrare disinvolta nel camminare su quei trampoli che di certo non aiutano, più divento rigida come un manico di scopa nell'avanzare.
"Cathie!" quella voce mi fa bloccare sui miei stessi passi.
Mi volto, forse fin troppo velocemente, inciampando così nello stesso vestito che arrivando fin sotto i piedi non mi aiuta di certo a muovermi meglio.
Mi ritrovo così a prendere una storta alla caviglia e a prepararmi all'impatto imminente con il pavimento quando due braccia familiari mi prendono prontamente per la vita, evitandomi una figura di merda mondiale.
Mi ritrovo così il viso di colui che ho considerato fino ad adesso il mio migliore amico ad un palmo dal mio naso.
E nel momento in cui sento il suo profumo inondarmi le narici sorrido istintivamente.
Mi è mancato così tanto, avrei voluto averlo vicino prima anche se è stata proprio colpa sua se sono scappata in bagno.
Dio, ma che problemi ho?
Forse dovrei farmi una controllatina al cervello, sicuro devo avere qualcosa di anomalo perché sto non posso di certo aver già perdonato quel cretino di Dylan solo per il mondo in cui mi sta sorridendo.
Datti una regolata, Cathie.
Sbatto un paio di volte le palpebre allontanando immediatamente le mani dai suo petto e indietreggio boccheggiando imbarazzata.
"Senti, per prima io-"
Scuoto la testa interrompendolo subito.
"Non ora, e soprattutto, non qui"
Annuisce comprensivo e noto i suoi occhi luminosi nell'incontrare i miei, i suoi capelli sono al massimo del disordine, posso solo immaginare quante volte si sia passato le mani in testa dopo che me ne sono andata.
"Smettila di stare lì impalato e fai il gentiluomo" gli do' una gomitata e lui ride per poi assumere un atteggiamento da vero uomo vissuto e porgermi il suo braccio che accetto volentieri.
"Grazie Cathie" mi lascia un leggero bacio sui capelli mentre ci camminiamo per andare incontro ai giornalisti.

Non ho riletto quindi perdonate eventuali errori.
xx

Seven minutes 《Dylan O'Brien》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora