"Aspetta, cosa?" per poco non sputai il thè che mi aveva gentilmente offerto la mamma di Jane.
"Hai capito bene" rispose piano assicurandosi che nessuno ci sentisse "I miei genitori non accetteranno mai Husain perciò sarò io ad andare da lui"
"Hai intenzione di scappare?"
Non potevo crederci che parlasse sul serio, forse si era fatta qualche canna prima che io venissi.
"Non sono pazza, Cathie" sospirò capendo i miei pensieri "Qui nessuno mi capisce ed io ho bisogno di stare vicino a lui, i suoi genitori sono già felici di considerarmi una di famiglia"
"E il diploma?"
Non l'avevo mai vista così composta, sembrava stesse recitando un copione per quanto avesse le idee chiare.
"Una volta lì potrei seguire una scuola serale, ma soprattutto lavorerò per creare una famiglia insieme ad Husain"
"Jane, perché proprio adesso? Hai solo diciannove anni"
La stavo implorando di rimanere, lei era l'unica amica che avevo, sapevo tutto di lei, eppure quel coraggio testardo era una parte che evidentemente aveva represso per troppo tempo.
"Perché qui non sono felice"
Trattenni il fiato.
Non sono mai stata brava con le relazioni sociali, però speravo che lei si sarebbe accontentata del mio carattere un po' impacciato e timido il giorno in cui capimmo di essere diventate amiche.
"Non è colpa tua" si alzò per sedersi di fianco a me, un sorriso spento aleggiava sul suo viso "Tu sei la migliore amica che potessi desiderare, non capisco ancora come sei riuscita a sopportarmi dopo tutti questi anni"
Ridemmo sapendo bene in quanti guai lei si cacciava ed ogni volta arrivavo io a salvarla da situazioni spiacenti.
Tutte le volte in cui l'avevo coperta con i suoi quando usciva con un ragazzo.
Quando finiva in detenzione ed io la aspettavo anche oltre l'orario scolastico.
"Quando hai intenzione di partire?"
"Dopo domani, il tempo di comprare il biglietto aereo e preparare la valigia"
Mi strinsi più forte a lei per imprimere nella di mia mente ogni suo dettaglio, il profumo di agrumi del suo shampoo, il piccolo tatuaggio sulla caviglia fatto di nascosto.
"Mi mancherai"
"Tu starai bene" replicò con un sorriso sincero "Hai Dylan"
"Jane, ci stiamo provando" sussurrai e i suoi occhi indagavano scrutandomi "Sai, a far funzionare le cose tra di noi"
Spalancò gli occhi sorpresa e balzò in piedi indicandomi.
"Non posso crederci! Dopo tutti questi anni! Finalmente"
Mi strinse nuovamente in un abbraccio ed io scoppiai a ridere.
"Basta che sgarra anche solo una volta e tu mi chiami, tornerò in città in un batter d'occhio armata di modellini a forma di piramide con cui spaccargli la testa"
-
Non sapevo davvero come avrebbero potuto prendere la notizia i genitori e le sorelline di Jane.
Lei, da brava figlia matura, gli lasciò un bigliettino appeso al frigorifero.
Sono partita verso la mia felicità che si trova in Egitto. Se dovete sgridarmi allora non mi cercate, spero mi perdoniate un giorno. Vi voglio bene, davvero, siete dei genitori pazzeschi ma io ho bisogno di trovare la mia strada. Jane.
La notizia della sua fuga fu sulla bocca di tutto il quartiere per parecchie settimane.
La sua famiglia chiamò pure la polizia che però non fece nulla perché non era autorizzata ad intervenire in campo internazionale e per di più quella scappatella di Jane non era considerata una scomparsa essendo la ragazza maggiorenne e consenziente.
I suoi genitori mi chiamarono per giorni interi cercando di capire dove avessero sbagliato, mi facevano un po' pena, erano davvero delle brave persone semplicemente tendevano a trascurare le proprie figlie per il lavoro e Jane, in particolare, ne risentì più di tutte.
Le gemelline, invece, sembravano godere di tutta quella popolarità datagli dalla sorella ed erano più pimpanti che mai, andavano in giro vantandosi di avere una sorella in Egitto.
La prima lettera che ricevetti da Jane mi arrivò dopo otto giorni dalla sua partenza, le chiamate costavano troppo e lì il wi-fi non esisteva, Husain di certo non era un califfo.
Cathie, non puoi capire come sono stati calorosi nell'accogliermi!
Una volta arrivata mi hanno preparato una festa di benvenuto, mi hanno fatto indossare i loro vestiti più belli e mi hanno insegnato a ballare le danze tradizionali del loro paese!
Husain mi ha regalato una ghirlanda di fiori da mettere come collana, è bellissima e piena di colori, mi ha presentata alla sua famiglia come la sua fidanzata! Ti rendi conto? Sono fidanzata!
Quanto vorrei fartelo conoscere, mi tratta come la più nobile delle donne!
Adesso devo andare ad aiutare in cucina.
Lì come stanno andando le cose? I miei sono furiosi?
Baci, Jane.
Sorrisi rileggendo la felicità della mia amica impressa in quelle parole scarabocchiate di fretta con la sua usuale scrittura indecifrabile.
***
Oddio 'Seven Minutes' è arrivata a superare le mille visualizzazioni! È un traguardo che devo solamente a voi.
Ringrazio di cuore chi continua a leggere questa storia, siamo arrivati a 31 capitoli ed è solo grazie a voi.Se volete seguirmi su Twitter vi lascio il nick :)
@ runningtoashton
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Seven minutes 《Dylan O'Brien》
FanficDal capitolo : 'acqua e sposalizi' 'L'amore si fa in due, non in uno solo' ~~~ È una storia d'amore come tante, una storia d'odio come poche.