"Ma quanto puzzano questi cosi?"
Dylan cammina tenendo il braccio teso di fronte a sé per allontanare il più possibile i girasoli dal suo viso.
È abbastanza ridicolo mentre cammina alla cieca, se non ci fossi io a guidarlo sarebbe già caduto dalle scale.
Quei grandi fiori gialli occupano gran parte della sua vista.
"Smettila di lamentarti" replico cercando il numero della stanza affidata a mamma.
"Oh, eccola!" esclamo finalmente e lui tira un Sospiro di sollievo.
"Mi raccomando, non fare gesti troppo attentati" lo metto in guardia.
"Tanto male che vada si trova già in ospedale" ghigna e non riesco a ribattere in tempo che mi trovo le sue labbra sulle mie.
Non ero ancora abituata a quel gesto così inaspettato, mi coglieva alla sprovvista ogni volta.
Sorrido sentendo le orecchie andare a fuoco mentre distolgo lo sguardo dal suo.
"Dai, andiamo" con la mano libera circonda la mia ed entriamo spediti in quella stanza senza colori dal forte odore di disinfettante.Mamma stava sfogliando un giornale di gossip, di fianco a lei Caleb che le leggeva delle barzellette.
Quando mamma alzò lo sguardo attirata dal rumore dei nostri passi rimase immobile.
Era come impietrita, sentii il sangue gelarmi nel corpo e improvvisamente tutta la mia sicurezza venne meno.
"Marina!" fu Dylan a salvarmi da quella situazione "Come sta? Ci ha fatto davvero spaventare"
Lui avanza sorridendo cordiale, mamma non è mai riuscita ad essere arrabbiata con lui per più di cinque minuti, immediatamente sorrise nel vedere i fiori che stringeva tra le mani.
"Diciamo che il mio cuore non è abituato a certe sorprese"
Mi lanciò un'occhiata ed io affiancai Dylan, avevo bisogno di sentirlo vicino.
Lui prontamente, come se avesse letto i miei pensieri, mi circondo' la schiena con il suo braccio per poi posare i girasoli sul comodino vicino al letto.
"Senti mamma io-"
"Ascoltami Cathie"
Aveva lo sguardo dolce, di chi era fin troppo sereno all'apparenza.
"Ho sempre saputo che voi siete fatti per stare insieme, non necessariamente come una coppia, per anni ho sperato in una vostra unione ed ora non posso chiedervi altro. Dylan, vorrei chiederti di non farla soffrire più, ma inevitabilmente sappiamo che succederà in ogni caso, ma, ricordatevi che dove c'è il vero amore si trova anche il dolore, con il tempo si impara semplicemente a ignorare quelle fitte allo stomaco"
Mamma mostrò un sorriso flebile di chi ora è stremato.
"Vieni qui"
Mi avvicinai per abbracciarla cercando di non destabilizzarla troppo dal letto.
"Come avete fatto a trovare i girasoli?" li prende per guardarli da vicino "Non è la loro stagione questa"
"Abbiamo girato quattro maledetti fiorai per trovarli, ho i piedi che vanno a fuoco" borbotto' Dylan ed io gli tirai una gomitata per farlo zittire.
Mamma scoppiò a ridere e finalmente sentii un peso dissolversi, speravo non sarebbe cambiato il rapporto tra lei e Dylan e così fu, lei fin dall'inizio lo aveva accettato per quello che era ed ora ne ero più sicura che mai, avevo preso la mia decisione, volevo avere Dylan al mio fianco, tutti i problemi sarebbero passati in secondo piano.Passammo il resto del pomeriggio in ospedale, nel tragitto stanza di mamma- bar - stanza di mamma ci eravamo persi ritrovandoci in reparti dove solo i dottori e gli infermieri potevano accedere, ci siamo beccati così gli insulti di parecchi addetti che mentre ci spiegavano dove dovevamo andare sembrava parlassero con degli stupidi.
Eravamo tornati a casa dopo che l'orario delle visite era terminato, Caleb sembrava ancora scosso dalla notizia, avevo paura ce l'avesse con me.
Arrivati a casa si rintano' nella sua stanza biscicando un non ho fame, così veloce che pensavo me lo fossi immaginato.
Dylan si era proposto di farmi compagnia sul divano, la tv sintonizzata su un reality alquanto stupido.
"Domani vieni a scuola?"
Era rilassante sentire le sue mani che giocavano con i miei capelli, mi sarei potuta addormentare da un momento all'altro.
"Dobbiamo registrare parecchie scene a dire il vero, l'unico momento libero che avrò sarà la pausa pranzo"
Sapevo che d'ora in poi lei cose si sarebbero complicate maggiormente, non potevamo vederci spesso ed in più non potevo di certo andarlo a trovare negli studi dopo tutto quello che avevo combinato.
"Potrei venirti a prendere all'uscita. A che ora stacchi?"
Il suo volto sembrava preoccupato, avevo la sensazione che qualcosa non quadrasse.
"Cathie, Holland mi ha chiesto di passare con lei la serata" sentii le sue braccia stringermi più vicino a lui, come se avesse paura della mia reazione "Sai, ha bisogno di aiuto, per il bambino"
Avrei dovuto farci l'abitudine, lo sapevo, era la conseguenza inevitabile del nostro rapporto.
"Uhm, okay" deglutii rumorosamente e mi sedetti più composta sul divano sotto i suoi occhi indagatori.
"Sei arrabbiata?" si fece più vicino fino a far combaciare le nostre fronti "Lo sai che io vorrei passare tutto il mio tempo con te, ma non posso lasciarla sola"
Quanto avrei voluto dirgli che lui in quel maledetto casino non c'entrava niente, che era fin troppo buono e che veniva semplicemente usato da quella vipera.
Chiusi gli occhi e presi un lungo respiro per poi annuire.
"Si è fatto tardi, è meglio se vado"
Mi lasciò un bacio sulle labbra ricco di promesse, ogni volta sembrava la prima, però senza schiaffo.
Una volta sola non mi restava altro che il suo profumo impregnato sui cuscini.
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Seven minutes 《Dylan O'Brien》
FanfikceDal capitolo : 'acqua e sposalizi' 'L'amore si fa in due, non in uno solo' ~~~ È una storia d'amore come tante, una storia d'odio come poche.