'baci mancati e scoop'

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Esco dal bagno tre quarti d'ora dopo e trovo Ashton appoggiato al muro intento a parlottare con la cameriera.
Quando si accorgono di me mi raggiungono entrambi evidentemente preoccupati.
"Come stai Cathie?" Ashton mi prende per le spalle e scuotendomi leggermente.
In questo modo sento quel poco cibo ingerito risalire su per lo stomaco così lo fermo immediatamente prima che possa continuare.
"Voglio tornare a casa" sussurro prendendo la mia giacca dalla sedia e dirigendomi verso l'uscita.
"Sì certo"
Ashton si precipita al mio fianco, mi fa pena vederlo che si crogiola nei rimorsi, ma Anche Se è stato lui a consigliarmi il piatto non potrei mai accusarlo di niente, così mi fermo e lo sorrido, lo rassicuro stringendogli leggermente il braccio.
"Va tutto bene, Ash"
"No, affatto" i suoi occhi sono lucidi, d'un tratto scuri per la mancanza di illuminazione in quel tratto di marciapiede.
"Non avrei mai dovuto portarti in un posto del genere, mi dispiace, scommetto che non è di certo questa la serata dei tuoi sogni" mostra un sorriso triste, uno di quelli che ti fanno sentire immensamente inutile.

Nella mia serata dei sogni non ci sei tu.

Ignoro il mio subconscio e mi slancio abbracciandolo, all'inizio esita, non se l'aspettava, non è di certo un gesto usuale nei primi appuntamenti, ma poi senti le sue grandi mani rispondere all'abbraccio.
Ha un buon odore, sa di infanzia e margherite, mi ricorda il bucato appena steso.
"Questo significa che mi concedi una seconda chance?" ecco che spuntano due fossette ai lati delle labbra, mi rilasso all'istante e sorrido di rimando annuendo.
Ci dirigiamo verso la macchina e passiamo il tragitto a parlare delle peggiori figure di merda fatte nella nostra vita.
Ammetto che Ashton ne ha collezionate parecchie soprattutto quando ci provava con qualcuna e puntualmente riceveva un due di picche.
È rilassante parlare con lui, è come prendere una boccata d'ossigeno, mi sento bene con lui, sentire l'aria dal finestrino abbassato insieme alla sua risata squillante è un toccasana.

"Posso avere il tuo numero?"
Siamo di fronte alla porta di casa mia.
La serata è fresca ma si sta bene, le stelle sono ben evidenti nel cielo e mi chiedo cosa stia facendo Dylan.
Se anche lui ha trovato una ragazza con cui fare l'amore, e non la guerra che puntualmente ci facevamo.
"Allora ci sentiamo domani?"
"Certo"
Non penso esista un momento più imbarazzante di quello del saluto.
Non sai cosa fare e rimani immobile evitando il suo sguardo, come quando eviti fino all'ultimo un'interrogazione.
Alla fine lo vedo fare un passo verso di me, osservo i suoi occhi puntati sulle mie labbra.

Ti prego non mi baciare, ti prego non mi baciare, ti prego.

Dovevo aspettarmelo, Ashton è troppo educato per baciare al primo appuntamento.
Mi lascia un leggero bacio sulla guancia prima di augurarmi la buona notte e rientrare in auto.
Ritorno a respirare ed entro in casa.
Sono le 10.30, sono pure in anticipo, di certo mamma non può avere da ridire.
Accendo la luce e la trovo sul divano intenta a fissare il frigorifero.
"Se hai fame perché non ti alzi?"
Domando dirigendomi verso la mia camera, sento immediatamente i suoi passi dietro di me.
"Allora? Cosa avete fatto? Dove siete stati? Hai intenzione di rivederlo?"
Certo che sa mettere ansia, eh.
"È stato carino con me, mamma, e sì, penso che lo rivedrò" mi cambio indossando il pigiama e vedo mamma sedersi sul mio letto frustrata.
"Suppongo che dovrò farmene una ragione" sussurra con lo sguardo serio e pensieroso.
Mi siedo di fianco a lei accennando un sorriso.
"Suppongo di sì"

-

"Fammi capire bene" Jane si ferma in mezzo al marciapiede beccandosi insulti da parte di alcuni passanti "ti ha fatto andare a fuoco la bocca e non ti ha nemmeno baciata? Ma che schifo di primo appuntamento è?"

"Suvvia non dire così" mi sistemo lo zaino sulla spalla continuando a camminare mentre lei mi raggiunge sbuffando "E' stato carino, non è di certo stata colpa sua"

"Si vede proprio che è uno sfigato, non capisco cosa ci trovi in lui"

"E' un bravo ragazzo, Jane, perché non dargli una possibilità?"

"Gliel'ha data una possibilità e vedi com'è andata a finire!" alza le braccia in modo melodrammatico e scoppio a ridere.

"Potresti fare l'attrice, lo sai?"

"Lo so" si vanta scostandosi una ciocca di capelli "Ma non provare a cambiare discorso con me, signorina"

"Io lo so qual è il tuo problema" questa volta sono io a fermarmi, incrocio le braccia al petto mentre lei mi guarda di sottecchi "Tu e mia madre siete uguali! Volete che io e Dylan ci sposiamo e facciamo due figli, uno maschio e una femmina"

Urlo in preda ad un attacco di nervi.

"Ma no!" interviene Jane circondandomi con le sue braccia "Va bene anche un solo marmocchio"

Ride ed io riprendo a camminare veloce mentre lei si contorce dalle risate.

Ma perché devono tutti decidere al posto mio?

Dylan ormai è una storia chiusa, anzi, non c'è mai stata alcuna storia con lui, solo litigate senza fine, certe persone è meglio perderle che trovarle.

Sì, ma lui non è 'certe persone'.

"Ci vediamo domani!" sento urlare Jane a qualche metro di distanza e grugnisco in risposta.

Entro in casa sbattendo la porta d'ingresso e mi trovo di fronte mia madre, la sua faccia sconvolta, i capelli sparati in tutte le direzioni e respira affannosamente.

"Mamma? Che è successo?"

Mi tolgo velocemente la giacca e noto che Caleb sta seduto sul divano a giocare alla play.

"Sta male qualcuno? Papà?"

La prendo per le spalle ma lei si affretta a portarmi in cucina.

La guardo perplessa mentre lei mi fa segno di voltarmi.

Una volta voltata capisco la sua preoccupazione.

Il tavolo era ricoperto da stupidi giornali di gossip, la televisione era accesa su un telegiornale, notai il mio viso sullo schermo insieme a quello Dylan e Ashton.
Avevano fatto un college di noi tre.
"La nuova stella del cinema non deve essere stato felice di aver scoperto di essere stato tradito, infatti Cathie Matthews e Dylan O'Brien non sono stati più visti insieme dopo che la Matthews è stata vista in atteggiamenti intimi con un semplice ragazzo della periferia che lavora negli studi cinematografici, si dice anche che sia stato proprio O'Brien a far conoscere i due giovani senza però immaginare di essere tradito proprio dal suo migliore amico.."

La giornalista continua a parlare mentre io sento le ginocchia tremare, mamma mi fa sedere prima che cada a terra e mi accarezza il viso come mai prima d'ora aveva fatto.
Sorrido a quel gesto ma quando abbasso lo sguardo sui magazine mi sale un groppo in gola che mi offusca la vista.
Rabbia e tristezza mi fanno venire la nausea.
"Non abbiamo mai detto di essere fidanzati mamma" trattengo le lacrime ignorando il pizzicare agli occhi.
"Lo so, tesoro, non preoccuparti adesso, chiamerò Dylan per dirgli che deve aggiustare le cose"
I suoi occhi sono dolci, forse prova pena per me.
"Ho rovinato la vita ad Ashton"
Scoppio a piangere preda dei sensi di colpa.
Dovevo immaginarmela una cosa del genere, dovevo stare più attenta, ora ho messo in pericolo l'unico che forse ci teneva davvero a me.
Scuoto la testa rassegnata, ho bisogno di pensare lucidamente ed ignorare il martellante dolore alle tempie.
"Devo parlargli" alzo la testa gettando a terra tutte quelle bugie "Io non sono come loro, non faccio parte di tutto quello schifo, non devono permettersi di parlare di me come se fossi una sgualdrina"
Del mascara cola sulla fotografia di Dylan, il suo viso si deforma a causa della carta, sta sbiadendo davanti ai miei occhi, sta sbiadendo dal mio cuore.

Seven minutes 《Dylan O'Brien》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora