Epilogo

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Questo capitolo sarà un po' più lungo rispetto agli altri, ma spero comunque che ve lo possiate godere fino in fondo.

Questo finale è per ognuno di voi, è stato davvero difficile portare a termine questa storia perciò non vedo l'ora di conoscere ogni singolo pensiero che vi passa per la testa, buona lettura per l'ultima volta, ragazzi! 🍀

Otto anni dopo

"Signorina Matthews, da questa parte!"

Mostrai il pass che portavo al collo e seguii un addetto allo staff farsi spazio tra la folla di curiosi e visitatori che erano stati disposti lungo le transenne, a pochi metri dall'entrata principale del Dolby Theatre.

Ad ogni mio passo percepivo l'adrenalina aumentare.

Dopo anni di gavetta, di sfruttamenti e di irriconoscenze, ero riuscita ad ottenere uno dei servizi giornalistici più importanti ed attesi durante tutto l'anno: la cerimonia dei premi Oscar.

Lavorare per uno dei telegiornali nazionali più influenti di tutta l'America era sempre stata una delle mie ambizioni più forti, e ritrovarmi ad Hollywood, nelle vesti di giornalista addetta al servizio principale dell'intera stagione, mi avrebbe dato finalmente la possibilità di emergere ed ottenere il ruolo di direttrice generale dello studio A1 appartenente alla NBC News.

Nel mio tubino corto bordeaux mi risultava difficile districarmi tra la folla e di certo le stiletto che portavo ai piedi non aiutavano affatto.
"Cathie" mi richiamò Josh, il cameramen che mi avevano affidato "Siamo in ritardo, la conferenza stampa è già iniziata"

Quelle parole bastarono a farmi accelerare ma quel cambio repentino di velocità non mi permise di vedere dove mettevo i piedi e, dopo pochi passi, mi ritrovai con il tacco incastrato in uno zerbino reticolato di cui non ne sapevo neanche l'esistenza.

Mi guardai intorno spaesata e tirai un sospiro di sollievo quando mi accorsi che tutti erano troppo impegnati a guardare il red carpet per accorgersi di me.

Alla fine, nell'estrarre la scarpa dallo zerbino, finii per romperne il tacco.
Con un gesto fulmineo tolsi anche l'altra scarpa e sgattaiolai veloce per raggiungere Josh.

Mi ritrovai davanti alla porta della piccola sala, in cui si sarebbe tenuta la conferenza stampa, con il fiatone ed i capelli scompigliati.

"Entra, io ti raggiungo dopo"

Non se lo fece ripetere due volte e mi appoggiai con la schiena contro la porta per estrarre dalla mia borsa le scarpe di ricambio che mi ero portata.

Santi stivaletti bassi.

Non feci in tempo ad indossare lo stivale sinistro che la porta alle mie spalle si aprì di scatto facendomi perdere l'equilibrio e cadere all'indietro.

Serrai gli occhi e strinsi la presa sulla scarpa senza rendermi conto, però, che l'impatto con il pavimento non si sarebbe avvenuto mai.

"Mi ero dimenticato quanto i tuoi piedi potessero puzzare"
Quella voce fu un tonfo al cuore.

Sapevo che sarebbe stato presente alla cerimonia, era un candidato all'Oscar come miglior attore protagonista del suo ultimo film, un vero capolavoro, a mio parere, ma non pensavo che il nostro incontro avrebbe incluso i miei piedi nudi.

Mi ritrovai stretta tra le sue braccia e non potei far a meno di pensare quanto, durante gli anni, quel contatto tra di noi mi fosse mancato.

Un sorriso spontaneo ed incredulo si dipinse sulle mie labbra mentre riprendevo l'equilibrio.

Rimasi destabilizzata dal suo cambiamento, l'ultima volta che ci eravamo visti era stato tre anni prima quando, in occasione del compleanno di Caleb, Dylan gli aveva fatto una sorpresa ritornando dall'Europa solo per quel giorno.

Seven minutes 《Dylan O'Brien》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora