Capitolo 19

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Sono passati cinque giorni dall'ultima volta che sono stata a casa di Jeik e Sky e questi giorni non li ho sentiti per niente,l'unica con cui ho parlato é stata Alexa,io e lei abbiamo un ottima complicità e un buonissimo rapporto e purtroppo questa cosa per quanto possa essere bella,allo stesso tempo mi spaventa,ho paura che anche lei mi abbandoni come ha fatto Susi e ho paura che diventi indispensabile come lei,per questo cerco in tutti i modi di non fidarmi di lei al punto di averne cosi tanto bisogno,per il momento é meglio non appoggiarsi e non fidarsi del tutto.

Purtroppo come sarà nei prossimi giorni a seguire,la sveglia inizierà a suonare alle sette del mattino e la mia é già dieci minuti che suona!

Si, proprio cosi ragazzi...

É iniziata la scuola e io non ho per niente voglia di andarci,tutta quella gente,tutti quegli sguardi strani,i professori...non posso farcela!

"Dai Ana,svegliati,siamo già in ritardo!"urla Wendy.

Il primo giorno é sempre il più difficile e quest'anno per giunta ho pure il diploma.

Mi alzo dal letto e vado dritta in bagno a lavarmi e truccarmi,dopo circa venti minuti guardo l'orologio e vedo che é tardissimo,le lezioni saranno già iniziate e Alexa mi stava aspettando all'entrata,ci eravamo messe d'accordo già dal primo giorno che ci siamo conosciute.

Corro al piano di sotto prendo un pezzo di merenda e corro fuori alla ricerca di un taxi,che questa volta non riesco a trovare cosi subito.

Una volta trovato ci immergiamo subito in un traffico tremendo e io non posso crederci che pure il primo giorno di scuola sono in un perfetto ritardo.

Appena arrivata,corro verso i grandi cancelli neri dove trovo Dina,é la nostra bidella ed é la mia preferita,lei é sempre stata mia complice,non so perché,ma ha questo rapporto con pochissima gente, con gli altri é la solita bidella antipatica che alla prima occasione ti mette nei guai con i professori,invece a me dai guai mi ci toglie.

"Piccola Ana,in ritardo anche il primo giorno di scuola?"chiede scuotendo la testa.

"Come sempre Dina!"rispondo sfoggiando il mio sorriso migliore.

"Dai corri allora,a quest'ora non potrei neanche farti entrare"dice dolcemente.

"Si lo so,ma tu mi vuoi cosi tanto bene che farai finta di non avermi visto vero?"

"Certo,ma sparisci dalla mia vista!"

Continuo a correre verso l'entrata fino a quando non vado a sbattere contro qualcuno.

"Ana!"urla questa e sembra avere un'espressione sorpresa, ma allo stesso tempo anche contenta.

"Genevieve?"dico spaesata per poi aggiungere:"Che cosa ci fai tu qui?"

Non mi sarei mai aspettata di ritrovarla qui, pensavo fosse venuta solo per il funerale dato che non abita in questo paese.

"Dopo che la mia nonnina dolce è morta,io e la mia famiglia abbiamo ereditato la sua casa e ora viviamo qui!"dice tranquilla.

Il suo modo di parlare della signora Luisa è al quanto strano, la chiama nonnina, ma io so bene che lei non aveva nipoti quindi non riesco a capire.

"Oh...quindi per te questa città é nuova?"

"Emm,diciamo di si,infatti sto cercando l'aula di matematica,ma non la trovo"dice guardandosi intorno.

"Vieni con me,tanto anche io devo andare li!" dico fin troppo dispinibile.

Questa ragazza non mi convinve molto c'è qualcosa di strano in lei lo sento ad impatto.

So di non conoscerla e di non dover giudicare proprio per questo, ma quando il mio sesto senso inizia a suonare il suo campanello d'allarme si sbaglia difficilmente.

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