Capitolo 38

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Sono in sella alla moto di Jeik, non ho idea di dove mi stia portando, so solo che per i miei gusti sta correndo troppo.

Mi stringo a lui sempre più forte per paura di cadere.

Vorrei dirgli di rallentare, ma se conosco un minimo questo ragazzo, so perfettamente che sta accelerando le cose per paura di cambiare idea all'ultimo.

"Dove andiamo? "chiedo.

"Tu e Alexa andate sempre in spiaggia quando avete dei problemi, quindi ci andremo anche noi." Urla per farsi sentire da sopra il rumore della moto.

"Si ma Eric, non posso lasciarlo lì da solo."

Forse dovevo pensarci prima di partire...

Riesco a sentire il suo corpo irrigidirsi "Ti importa veramente? Io ti sto per raccontare qualcosa di particolarmente doloroso e tu ti preoccupi di quello? "

Non ha tutti i torti, ma quel povero ragazzo mi sta aspettando, non voglio passare per quella maleducata.

Rimango in silenzio per tutto il tragitto, da una parte sono contenta che Jeik stia facendo questo sforzo, dall'altra non riesco a non pensare a Eric.

Appoggio il mio viso sulla sua schiena e cerco di rilassarmi senza pensare a quanto stia andando veloce, dallo specchietto riesco a vedere un piccolo sorriso che a sua volta fa sorridere anche me.

Una volta arrivati in spiaggia, decidiamo di metterci seduti  e togliere le scarpe.

Affondo i piedi nella sabbia tiepida e mi rendo conto di quanto sia piacevole questa sensazione.

La spiaggia a settembre fortunatamente è quasi completamente vuota, qui vicino al mare tira un leggero venticello che fa svolazzare i nostri capelli, mi giro per guardare Jeik che a sua volta sta guardando il mare e non posso fare a meno di pensare a quanto il suo sguardo sia cosi affascinante, le sue labbra cosi morbide e carnose e i suoi lineamenti sono perfetti.

Stare con lui mi rende felice e davvero non riesco a capire come, dato che litighiamo sempre.

Uno strano silenzio si è creato tra noi e come tutti sanno Ana odia i silenzi.

Sto per iniziare a parlare quando è proprio lui a farlo.

"Io ti racconterò tutto per filo e per segno, cosa che farai anche tu, ti parlerò anche di Adam, ma giuro se lo dici a qualcuno e se provi solo a... "ma lo interrompo.

"Jeik, puoi fidarti."dico in modo dolce.

Lui mi guarda in modo duro, ma poi il suo sguardo si addolcisce e lo gira dritto, avanti a se.

Susseguono attimi di silenzio che decido di rispettare, ognuno ha i suoi tempi, e  poi lui inizia.

"Io e Sky avevamo all'incirca 5 anni quando ci siamo conosciuti, inizialmente non andavamo molto d'accordo, lui mi copiava in tutto, diceva le mie stesse cose, faceva i miei stessi gesti, si vestiva come me e inizialmente a me questa cosa mi faceva veramente incazzare.
Poi con il passare del tempo ho capito che lui faceva tutto questo non per dispetto,ma perchè io per lui ero un esempio.
Io e lui ci conosciamo  grazie ai nostri genitori che andavano al liceo insieme e che hanno sempre avuto una forte amicizia, spesso facevano le uscite a quattro, dato che i miei genitori e quelli di Sky erano già fidanzati ai tempi.
Finito il liceo ognuno ha preso la propria strada, ma poi il destino ha deciso di farli rincontrare dopo qualche anno continuando ad essere sempre amici.
Qualche anno più tardi hanno rincontrato anche i genitori di Adam"spiega.

Quindi ricapitolando Sky,Jeik e Adam si conoscono grazie ai loro genitori che io non ho mai visto.

Accidenti! Ho già cosi tante domande da fare!

Abisso ProfondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora