Capitolo 36

65 13 5
                                    

I raggi del sole mi arrivano dritti in faccia e io con un occhio aperto e uno chiuso cerco di guardare che ore sono.

La sveglia dice che sono le 9:00.

"Oh no!  Sono in ritardo! " impreco.

Corro dritta in bagno e mi faccio una doccia veloce,mi vesto con una felpa grigia con una scritta rossa sopra,dei Jeans e le Converse bianche.

Mi guardo allo specchio e noto che questa mattina ho due occhiaie che mi arrivano fin sotto i piedi,cosi decido di truccarmi,tanto sono già in ritardo.

Meglio prendersela comoda.

Metto il correttore,il fondo tinta e un po' di mascara.

Corro in strada per cercare un taxi e poco dopo arrivo a scuola e vedo Dina.

"In ritardo come sempre eh? "dice ridacchiando.

"Si come sempre!"rispondo correndo in classe.

"Mi dispiace ma non posso farti entrare alla lezione,dovrai andare a quella delle 11:00." Mi ferma dispiaciuta.

"Ma si dai, tanto quest'anno ne ho perse poche"dico ironica.

Dopo aver fatto varie fotocopie per le altre classi finalmente la campanella suona e io posso andare nella mia classe.

Comunque mi ci vedo bene con un futuro da bidella.

Oggi ho letteratura per fortuna è una materia che mi piace.

Vado al mio posto e mi metto vicino ad Adam,ci salutiamo e mentre la lezione inizia,io e lui parliamo del più e del meno fino a quando non veniamo interrotti.

"Adam, che ne dici se leggi tu la scena del bacio? " chiede la prof.

"Va bene" risponde lui.

Romeo : se con indigna mano profana questa tua santa reliquia (è il peccato di tutti i cuori pii), queste mie labbra,piene di rossore,al pari di contriti pellegrini,son pronte a render morbido quel tocco con un tenero bacio.

"Ana che ne dici se tu fai Giulietta? " chiede la prof.

Sinceramente non è la migliore delle idee, però lo faccio comunque.

Giulietta : pellegrino, alla tua mano tu fai troppo torto,che nel gesto gentile essa ha mostrato la buona devozione che si deve.  Anche i santi hanno mani, e i pellegrini le possono toccare,  e palma a palma è il modo di baciar dei pii palmieri.

Romeo : santi e palmieri non hanno dunque labbra?

Giulietta : si, pellegrino ma quelle son labbra ch'essi debbano usar per la preghiera.

Romeo : E allora,cara santa, che le labbra facciano anch'esse quel che fan le mani, esse sono in preghiera innanzi a te,ascoltale, se non vuoi che la fede volga in disperazione.

Giulietta : I santi, pur se accolgono i voti di chi prega,non si muovono.

Romeo : E allora non ti muovere fin ch'io raccolga dalle labbra tue l'accoglimento della mia preghiera. (la bacia) Ecco, dalle tue labbra ora le mie purgate son cosi del lor peccato.

Giulietta : Ma allora sulle mie resta il peccato di cui si son purgate quelle tue! 

Romeo : O colpa dolcemente rinfacciata! Il mio peccato succhiato da te! E rendimelo,allora il mio peccato. (la bacia ancora)

Giulietta : sai baciare nel più perfetto stile.

Tutto questo è stato letto sotto lo sguardo di tutta la classe e soprattutto quello di Adam che ogni volta che leggevo mi fissava in modo strano, mentre io non ho staccato gli occhi dal libro.

Abisso ProfondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora