Capitolo 6

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"Dai Sky non ho voglia di festeggiare,riaccompagnami a casa per favore"piagnucolo.

"Ana,non devi festeggiare nulla,devi solo divertirti e rilassarti,perché non vuoi?"

Già,perché non voglio? E ora come glie lo dico che la mia vita é circondata da dei bellissimi ricordi che non fanno altro che farmi crollare,perché non posso riviverli,perché non posso tornare indietro.

Come glie lo dico che quei pochi attimi di felicità che mi capita di provare,lasciano sempre un retrogusto di tristezza?

Come glie lo spiego che tutto quello che di bello accade nella mia vita è subito seguito da qualcosa di catastrofico.

"Sono stanca Sky,voglio solo tornare a casa e dormire"

Si! Ottima spiegazione Ana!

Lui mi guarda intensamente negli occhi,mi prende un polso e iniziamo a correre dentro la grande casa,dove si sta svolgendo la festa.

La casa é veramente enorme e anche sottosopra,
Ci sono tantissime persone che stanno ballando,chi sta bevendo e chi fumando sigarette,la musica é veramente molto alta e io mi sento spaesata,un pesce fuor d'acqua,guardo Sky e lo vedo battere il cinque ad un ragazzo che se ne va,si gira verso di me e mi fa un sorriso rassicurante,mi prende un braccio e mi porta in una piccola cucina piena di bottiglie.

"Vuoi qualcosa da bere?"mi chiede mentre si riempie il suo bicchiere di non so quale bevanda.

"Acqua grazie!"lui scoppia a ridere e mi porge un bicchiere,bevo e mi accorgo subito dal suo forte sapore,ma allo stesso tempo dolce,che non é acqua.

"Questo non é quello che ti ho chiesto!"sbotto.

"É vodka alla pesca,buona vero?"

In effetti é buona quindi faccio si con la testa e continuo a bere.

Sky ed io ci dirigiamo verso dei divanetti dove ci sono dei ragazzi che stanno giocando al gioco della bottiglia.

"Hei ragazzi,volete giocare?" chiede uno di loro.

"Non siamo un po' cresciutelli per giocare a questo tipo di giochi?" chiedo acida.

Sono veramente dei giochi stupidi,ti ritrovi a fare cose che non vuoi fare con una persona che magari non conosci e tutto questo solo perché é una stupida bottiglia a deciderlo e poi basta,tutto questo mi sta facendo veramente male,mi ricordano troppo il periodo in cui ridevo veramente,dove mi sentivo bene,dove ero felice.

Sento gli occhi di tutti i ragazzi che stavano giocando su di me e vedo Sky fare un mezzo sorrisetto,abbassare la testa e scuoterla.

Mi alzo dal divano e mi dirigo di nuovo in cucina,ho bisogno di bere un altro po'.

"Bevi per dimenticare?"chiede Sky appoggiato alla porta.

"No,bevo perché ho sete!"dico acida.

"La tua acidità non finisce mai di sorprendermi."

"E non hai ancora visto niente te lo assicuro!"e verso altra vodka nel bicchiere,é veramente buonissima.

"Sky,mi presti il tuo cellulare,devo avvertire i miei che non torno."

Lui mi passa il cellulare e io mando un messaggio a mia madre dicendole che non deve preoccuparsi e che sto bene,gli restituisco il telefono e mi riempo un altro bicchiere,dopo poco tempo sento la testa girarmi e capisco sempre meno.

"Ana,ti senti bene?"mi chiede Sky.

"Si mi gira solo un po' la testa"

"Allora se vuoi,puoi andare al piano di sopra trovare una camera libera e metterti a letto,al primo piano non dovrebbe esserci nessuno." Spiega.

Ascolto il suo consiglio e inizio a salire le scale fino ad arrivare di fronte a un lungo corridoio illuminato da delle luci soffuse,ci sono quattro grandi porte,due per ogni lato,provo ad aprire le prime tre ma non si aprono sono chiuse a chiave, quindi provo con l'ultima sperando che sia aperta e per fortuna si apre.

La stanza é buia,cosi decido di accendere la luce e riesco a vedere un grosso letto matrimoniale,con delle coperte nere,mi guardo intorno e noto che le pareti sono rosse,di un rosso cosi acceso che un po' spegne la stanza,scorrendo con lo sguardo noto che ci sono due grossi armadi in legno scuro con una libreria accanto piena di libri tutti colorati di nero.

Chiudo la porta dietro di me e mi butto sul letto a pancia in su, il soffitto gira e dalla sveglia accanto al comodino anche esso nero, noto che sono le quattro del mattino e io sono troppo stanca per capire di chi é questa casa,in quale camera mi trovo e sopratutto nel letto di chi sono e in pochissimo tempo inizio a sentire gli occhi stanchi e finalmente mi addormento.

"Ma tu chi cazzo sei,che cosa ci fai nella mia camera e chi ti ha dato il permesso di dormire nel mio letto?"vengo bruscamente svegliata da qualcuno che urla,ha una voce profonda e a pensarci bene,preferivo mia madre con la sua voce da cornacchia.

Cerco di aprire gli occhi,ma non ci riesco,la forte luce del sole che filtra dalle finestre spalancate mi porta a richiuderli subito con un gemito lamentoso.

"Allora? Ti alzi da sola dal mio letto o ti ci butto fuori io?"continua ad urlare il ragazzo.

Che caratteraccio,io devo ancora riuscire ad aprire gli occhi e realizzare che cosa sta succedendo,dove sono e come mi chiamo  e lui urla,urla e urla,ma che cosa ha da urlare? Ho già un gran mal di testa per conto mio non ci si puó mettere anche questo!

Abisso ProfondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora