Capitolo 21

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"Al funerale!"quasi urla.

"Si,ora mi ricordo di te! Tu sei il ragazzo che ha portato via Genevieve,quando stava piangendo!"

"E tu sei la ragazza che tutti stavano fissando!"

Non sapevo che tutti stessero guardando me.

"E tu cosa ne sai?"chiedo sorpresa.

"Hanno parlato di te anche i giorni dopo il funerale".

"E cosa dicevano?"chiedo curiosa.

"Ti hanno paragonata ad un angelo nero,colei che non piange!"

"E che cosa vuol dire?"chiedo spazientita.

Non conosco questa cavolata dell'angelo nero e non capisco perché le persone al posto di partecipare ad un funerale guardassero me.

Semplicemente non sono una persona che esprime i sentimenti fi fronte a chi non conosce.

"Non lo so,non lo chiedere a me!"e fa spallucce.

"Io non ci capisco niente,con questa storia!"

"Perché cos'altro sai?"chiede lui curioso.

In realtà la lettera della signora Luisa,a volte mi torna in mente e io non riesco a dare una spiegazione a quelle parole.

Decido di non dirgli niente in fondo non so neanche chi sia.

"Ana per caso sai a che ora passano i pullman?"chiede lui cambiando discorso, ma io vengo avvolta da un dubbio.

"E tu come fai a sapere il mio nome?"non mi sono presentata a lui.

E poi come è possibile che tutti conoscono me e io non conosco loro?

"Diciamo che Genevieve,mi parla molto spesso di te!"

"Ma se ci conosciamo appena!"dico io incredula,in questo mondo succedono troppe cose strane.

"Lo so,ma lei ha detto che ha visto in te una ragazza molto forte e io le credo,mia sorella é stata sempre molto in gamba a capire  le persone, riesce a capire di chi può fidarsi e di chi no all'istante."

Ma come fa che non mi conosce per niente e poi quale ragazza forte ha visto in me che sono chiusa da due anni nel mio abisso profondo,due anni che sembrano due secoli,che non hanno intenzione di finire.

Quale ragazza forte che ogni volta che penso di avercela fatta,di stare bene e che andrà tutto per il meglio,cado sempre più giù ,come puó lei aver visto in me una ragazza forte.

"Comunque io non so come ti chiami!"sottolineo infastidita.

So di aver cambiato umore da un momento all'altro peró odio quando la gente parla di me senza conoscere la mia storia,senza essersi messo le mie scarpe e aver percorso i miei passi,mi da fastidio,anche se ció che dicono sono cose belle rimango della stessa idea.

Abbiamo tutti questo vizio di giudicare prima di conoscere e di dire le cose per sentito dire,di seguire gli altri come un branco di pecore e di essere tutti uguali senza una vera e propria personalità.

Mai nessuno che è capace di andare contro corrente, di esprimere il proprio pensiero anche se non è uguale a quello di tutti gli altri e questo non porterà mai al miglioramento di una società.

"Mi chiamo Adam!"fa spallucce.

"E come la conosci Genevieve?"chiedo curiosa.

"É mia sorella." dice lui ridacchiando.

Mbe Ana,solo un cieco non l'avrebbe capito,e tu non lo sei,quindi quale problema hai?

Io non ho nessun problema,semplicemente non ci avevo pensato.

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