Capitolo 34- Last day

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-Qui abbiamo finito.- Tyler mi posa una mano sul braccio ed insieme ammiriamo il mucchio di provviste che abbiamo racimolato nel corso dei giorni e la barca finalmente costruita -Dovrebbero bastare per qualche settimana.-

-Ti rendi conto che domani é il nostro ultimo giorno sull'isola? Che finalmente potremo riabbracciare le nostre famiglie?- una strana sensazione di sollievo mi pervade.

-Non mi sembra ancora possibile, con tutto quello che abbiamo passato...- socchiude gli occhi verdi e osserva con un po' di nostalgia l'acqua limpida del mare.

-Che cosa credi che succederà tra di noi?- ora é lui a porre una domanda -Rimarremo in contatto?-

-Intendi dire se rivedrai ancora Selena? Sicuramente avrà la sua vita nella quale tornare ma se tiene veramente a te cercherà di rimanere in contatto.-

-Ho visto come ti guarda: é proprio innamorata.- aggiungo, notando la sua espressione incerta.

-E tu e Harry? Inizierai l'università a settembre, non avrai molto tempo libero e poi lui mi sembra un tipo piuttosto misterioso, non di certo un ragazzo che é capace di mantenere delle relazioni a distanza.-

-A distanza?- un brivido gelido mi percuote le ossa.

-Uh, non te l'ha detto?-

Scuoto il capo, confusa. Harry me l'avrebbe detto se avesse avuto intenzione di andarsene.

-Mi ha detto che é spesso a Londra per lavoro, sicuramente qualche volta riusciremo a vederci.- so che sto tentando di giustificarlo e un po' mi sorprendo ma non posso credere che lui se ne vada davvero.

-Io...non avrei dovuto parlartene.- ad una mia occhiata implorante si arrende e continua -Vuole andare a vivere in Messico.-

Sento le ginocchia cedere e mi devo aggrappare forte al suo braccio per sostenermi.

-Che cosa?- la mia voce é stridula, l'udito ovattato.

-Mi dispiace. Forse dovresti parlargli, magari cambia idea.-

Ma sappiamo entrambi che non sarà così. Ci limitiamo a fissare il tramonto, con un sole infuocato che lascia il posto ad una luna pallida e candida.

Quando ero piccola mia madre mi narrava una leggenda prima di dormire, raccontava di quanto la luna e il sole si amassero e di come per colpa di un sortilegio malvagio fossero destinati ad incontrarsi solo due volte al giorno. Potevano vedersi ma non toccarsi e quando il sole tornava stanco dal suo viaggio in cielo, la luna invece si era appena svegliata ed era pronta ad illuminare la notte.
"É per questo" mi diceva "che ci sono le stelle cadenti: sono le lacrime di dolore della luna che non può vedere il suo amato."
"E la pioggia?" Domandavo io ogni sera "É il sole che piange?"
"Non esattamente. cielo piove per ricordarci che nulla é mai perduto, che altra vita può nascere dalle nostre lacrime, che il mondo là fuori continua."

Ho sempre trovato ingiusto il sortilegio e più volte mi sono sentita triste quando lei mi raccontava questa storia, ma ora ho capito: voleva rendermi forte.

-La nostra ultima alba.- le parole di Harry rendono lucidi i mei occhi.

Ha detto la nostra ultima alba e non la nostra ultima alba qui.

-Ti dispiace?- chiede, mentre mi prende il mento tra le mani per fissarmi dritto negli occhi.

-Un po' si. Non me lo sarei mai immaginata ma mi mancherà tutto questo.-

-Anche a me.- distoglie lo sguardo e fissa davanti a sé, i lineamenti del viso ombreggiati e tinti del bel arancione del tramonto.

-Anche a me.- ripete sussurrando così piano che credo di essermelo immaginato.

Empathy ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora