Capitolo 21- Katherine

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Ty é un compagno perfetto di viaggio: parla poco e si fa gli affari suoi, ed io che ogni momento sono pronto a deviare le sue domande personali!

-Che cos'altro possiamo fare?- mi domanda fissando un punto indistinto ai suoi piedi.
-Che cosa intendi?-
-Stiamo aumentando di numero e non é che io mi stia lamentando, perché mi fa piacere che altre persone siano sopravvissute, ma le provviste non dureranno in eterno e finora nessun elicottero o aereo é sorvolato sopra di noi...-
Volgo lo sguardo al mare, soffermandomi su quelle onde che, anche urtando più volte gli scogli, trovano sempre la forza di riprovarci.
-Lo so, ma é anche vero che più mani abbiamo, più veloce costruiremo una barca.-
-Una barca? É questa la tua idea geniale, cazzo?-
Sorpreso mi volto verso Tyler.
-Ho sentito bene?- chiedo ironico.
-Sì, cazzo, non ne posso più di stare su quest'isola, di vedere Jessica e tutti gli altri incupirsi sempre di più, mentre la speranza svanisce piano piano all'orizzonte.- scuote il capo, sospirando forte e cercando di riprendere il controllo della situazione -Io voglio invecchiare, avere una famiglia, dei figli...non voglio morire su questo pezzo di terra!-
-In fondo non é andata così male...abbiamo una spiaggia a nostra disposizione, un mare, una bella giungla e non siamo soli.- lo guardo e sorrido per alzargli il morale -Non preoccuparti principino, a costo di chiamare il tuo bel cavallo bianco ce ne andremo di qui.-
Ricambia divertito il sorriso -Mi mancheranno i tuoi nomignoli ora che ci ho fatto l'abitudine.-

-Vedo qualcuno!-
La voce del mio amico, eh sì, ora si era guadagnato la mia fiducia, mi riscuote dal mare di pensieri nel quale stavo affondando da minuti oramai.

-Katherine?- domando alla ragazza una volta giunto d'innanzi a lei.
É carina, con un fisico abbastanza magro anche se piuttosto basso e capelli lunghi castani.
-Sì, sono io- ci guarda con una sorta di altezzosità negli freddi occhi castani -Chi vuole saperlo?-
-Sono Harry bellezza e lui é il mio amico Ty.-
Ci scruta perplessa, muovendo sinuosamente il corpo fasciato dal bikini mentre esce dal mare e raggiunge la riva.
Il mio sguardo vaga sulle sue forme leggermente rotonde ma comunque seducenti e sui suoi glutei dorati, messi in mostra dal corto bikini che inossa.
-Che avete da guardare? Avrete già visto una donna in costume, no?-
-Oh, sì, certo.- sorrido seducente, consapevole di aver trovato una via di fuga dalla bella Jessica.
Ammicca nella mia direzione e sono sicuro che é già caduta nella trappola dei miei languidi e seducenti occhi verdi.

Quando parli dell'angelo spuntano le ali, ed ecco Jessica seguita da Selena e da quel biondino rompiballe.
Non riesco a staccare gli occhi da lei, guarda Katherine con un misto di sorpresa e rabbia, forse non si aspettava di trovarla bella tranquilla a fare il bagno, invece di cercare la sua amica.
-E così lei sarebbe Katherine?-  domanda scettica a Selena.
-É lei in tutta la sua altezzosità.- La ragazza fa una smorfia mentre la osserva lanciarmi occhiatine.
Strizzo l'occhio destro e sorrido a Kath -Vuoi che ti aiuto a vestirti?- sorrido.
Kath si volta, i lunghi capelli marroni le ricadono ondulati sulle spalle mentre cerca di abbottonarsi i jeans chiari -Avrei bisogno di un aiutino con il top, non riesco ad allacciarlo.- finge una faccia dispiaciuta.
É una grande attrice e seduttrice, credo che potrò divertirmi con lei e dimenticare finalmente Jessica.
-Certo.-
Mi avvicino e le allaccio il top bianco dietro alla schiena.
Non ho bisogno di voltarmi per immaginare Jessica con uno sguardo imperturbabile, una Selena sbuffante, Davide che fa vagare lo sguardo sulla profonda scollatura e Ty che mi osserva perplesso.
-Ecco fatto bellezza.-
Mi allontano per dirigermi verso i miei compagni e nel frattempo allargo le braccia e esclamò a gran voce:
-I fantastici sei si sono riuniti finalmente!-

Una volta arrivati al rifugio, lascio gli altri ragazzi alle faccende e inizio a flirtare spudoratamente con Kath.
Per un po' le sto dietro e la ascolto parlare ma poi la mia mente vaga indisturbata lontano dalla realtà.
Annuisco di tanto in tanto per mostrarmi attento quando lo sono tutt'altro.
Kath é un'ottima distrazione ma non é nient'altro, solo corpo e seno, niente testa.
É bastata una sola frase, scelta appositamente per il suo tipo di persona, per far sì che lei si pavoneggi. Quando inizi un discorso, la prima frase é quella più importante, la radice che si dirama e poi fa crescere l'albero, ed é incredibile come adotto in base alla persona e all'occasione frase diverse ad effetto.
Con le ragazze da una notte e via, ad esempio, mostro uno dei miei sorrisi migliori e mi avvicino come un serpente si avvicina alla sua preda, con la sua stessa rapidità ed efficacia, a volte ci mezzo pure un pizzico di eleganza ma quella di solito non è necessaria.
Ed ecco che la ragazza si china su di me, mi preme le mani sul petto e sbatte lentamente le ciglia, più volte; non ci si no dubbi: é caduta nella mia trappola.
Poi finiamo per baciarci e il più delle volte le porto anche a letto ma faccio in modo che il mattino dopo, appena svegliato, non siano più in casa.

Non sono un ragazzo cattivo, rispetto solo le regole del mio essere e quelle del mio lavoro, non voglio soffrire e nemmeno far soffrire nessuno, per questo mando via le ragazze prima della mattina dopo: non voglio affezionarmi a loro.

Scruto Kath mentre muove le mani per enfatizzare il suo discorso, non ha chiuso bocca da quando siamo arrivati, elogiandosi per il fatto di essere una, se ho capito bene, modella.

-Avevi detto di aver avuto una relazione con il tuo capo...- dico, per darle un argomento sul quale parlare.
-Oh, sì...- passa una mano tra i capelli per quella che mi sembra almeno la cento cinquantesima volta  -Brad era così gentile con me, mi sono divertita con lui, ero la sua preferita. Quella notte quando siamo andati al ristorante solo io e lui- mi sorride consapevole del suo finto fascino -é successo che abbiamo giocato a biliardo ed io l'ho sbattuto sul bancone mentre...-
Non le do più retta e penso ad un modo per andarcene da qui, il mio capo sarà preoccupato e sicuramente si starà chiedendo che fine ho fatto.
Mi rendo conto di come il tempo passo veloce e del l'urgenza di andarcene da qui.
Consapevole di ciò mi alzo e rifiuti la sua proposta di farmi un massaggio alle spalle:
-Ho daffare, Kath.-
Annuisce imbronciata -Bhè, io sto qui a prendere un po' di sole.-

Dò un calcio ai resti semi carbonizzati dell'aereo e afferrò i pezzi più integri, con l'intento di legarli assieme per formate una piccola zattera.
-Che stai combinando?-
Selena e Jessica mi hanno raggiunto; per tutto il tempo sono andate nella foresta con la buona intenzione di trovare bacche commestibili, anche se ho dei seri dubbi al riguardo.
-Cerco dei pezzi per fare una barca.-
-Credi davvero che una barca ci possa portare via di qui?- domanda Jessica con la voce tremante, rammentando forse del nostro incontro con lo squalo.
-Forse, dovresti dormire principessa e riprendere le forze dopo la nuotata di stamattina.-
-Hai fatto una "nuotata" insieme ad Harry?- domanda Selena strabuzzando gli occhi.
-Oh sì sirenetta, e ci siamo anche divertiti.-
-Non ascoltarlo, ho solo nuotato un po' in mare.- la noncuranza con cui pronuncia le parole é come una pugnalata al petto, perché era in quel mare dive avevo provato così tante confuse sensazioni da disorientarmi.

-Ragazze! Dov'é la crema solare? La mia pelle delicata rischia di scottarsi e dopo divento tutta rossa!-
Vedo Jessica trattenere a stento la rabbia e Selena scuotere incredula la testa.
Evitano saggiamente di risponderle e si dirigono a riposare verso il rifugio, borbottando a bassa voce.

Perché Harry per colpa del suo lavoro non può avere relazioni?
Quale sarà la sua professione?
Che ne pensate di Katherine e del comportamento di Harry?

A presto con un prossimo spero veloce aggiornamento:)!

Empathy ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora