Capitolo 29- say something and I'll give me up on you

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-Dove siete stati?- chiede Kath mettendo il broncio.

-Non ti interessa.- aiuto Ty a sollevare una lastra pesante di ferro un po' arrugginita, lui mi guarda con gli occhi luccicanti.

-Sembri diverso, più felice. - afferma, e forse lo sono veramente: continuo a sorridere come un demente e penso continuamente alle labbra di Jess sulle mie.

Non ho mai provato sensazioni simili per nessuno prima d'ora e questo un po' mi spaventa.

Alzo le spalle -Forse lo sono veramente.-

-Stanotte ho pensato a come fare con la barca, ho in mente alcuni progetti e credo che se ci sbrighiamo in un paio di settimane potremo andarcene di qui.- aggiungo per cambiare discorso.

-Sarà pericoloso? Lo squalo...- Selena ci raggiunge e affianca Tyler.

-Non ti accadrà nulla di male, ce la faremo.- risponde lui, posandole una mano sul braccio.

Sposto interdetto lo sguardo fra loro due, chiedendomi ce cosa mi sia perso.

Scorgo la chioma bionda di Jessica poco distante chinarsi e raccogliere qualcosa che sembra un sottile filo di ferro.

-Ho pensato anche a lui.- spiego -Ho tutto sotto controllo. Non mentirò dicendovi che non sarà pericoloso, ma in qualche modo ce ne andremo di qui.-

-Peccato, questo paradiso mi stava piacendo molto.- si intromette Kath.

Ricordo di non aver mai odiato vedere le sua labbra muoversi e articolare parole come ora.

-Chiudi quella bocca Katherine, e aiutaci piuttosto a costruire la barca.- Sel le lancia un'occhiata di fuoco.

Usiamo i fili di ferro che ha trovato Jessica per legare assieme i vari componenti di legno della barca.

-Serve una buona base che ci permetta di galleggiare sull'acqua, quindi useremo il legno e poi lo rinforzeremo con i pezzi bruciacchiati dell'aereo per renderlo più solido.- spiego al gruppetto.

Ci mettiamo tutti all'opera sotto il sole cuocente e anche quando verso sera il sole inizia a tramontare e il cielo limpido lascia spazio a delle grosse nuvolacce nere che fanno cadere grosse gocce di pioggia sopra di noi, non ci fermiamo.

Ognuno sente l'esigenza di contribuire in qualche modo, persino Kath aiuta ad assicurare le lastre di legno, io spendo tutta la mia energia per questo progetto.

È colpa mia se sono in questo pasticcio, solo colpa mia ed io voglio fare di tutto per rimediare: costruirò questa barca fino ad essere all'estremo delle forze e quando le mie gambe non riusciranno a reggermi più in piedi, striscerò usando le braccia: li porterò a casa sani e salvi e questa è una promessa.

Mi ricordo ancora come la morte di quella bambina mi ha colpito nel profondo, sono cose che non puoi dimenticare: ti rimarranno dentro per sempre, le porterai sulla tua coscienza.

Le braccia mi tremano per lo sforzo, Kath va a mangiare qualcosa, Jess è costretta a tornare al riparo perché continua a tossire, Selena non riesce a tare più in piedi, Davide é stanco morto e ben presto rimaniamo solo io e Ty.

-È notte, Harry, dobbiamo andare a riposarci per domani.- Ty ha i capelli appiccicati sul viso, gocce di pioggia colano dalle sue ciglia alle sue guance.

-Faccio io il primo turno di guardia, resto ancora un po' qui.-

-Harry...torna dentro, è inutile.- insiste ancora.

-No, sto bene, posso ancora lavorare.- Ho intenzione di finire di riagganciare queste tre assi per avere almeno un quarto della grandezza totale della piattaforma.

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