Non ho idea di cosa penseranno le altre persone quando vedranno un ragazzo tuffarsi con foga in mare al vano tentativo di cercare di salvare una ragazza.
Chiamatelo romanticismo, io lo chiamo istinto.
É come se tutto il mondo, tutto ciò che vedo, si fosse ristretto a lei e al fatto che ora si trova in pericolo. Un'ombra ha oscurato la mia logica, la capacità di pensare lucidamente e una forza sovrumana mi ha spinto verso gli abissi.
L'acqua é abbastanza fredda e tremo leggermente mentre a grandi e potenti bracciate mi dirigo verso quello che resta della piccola barca.
É a pezzi e tronchi di legno galleggiano poco distante, cullati da onde così alte che ogni volta spariscono per un po' di tempo sotto la superficie.
Una volta trovata Jess potrebbero servirci per aggrapparci in attesa dei soccorsi. L'avrei stretta tra le braccia sussurrandole che sarebbe andato tutto bene e protetta con il mio stesso corpo.
Sono in balia delle onde ed é solo grazie all'addestramento che riesco a rimanere a galla lottando contro la corrente. Immergo la testa sott'acqua, gli occhi che vagano nell'oscurità alla ricerca dei suoi capelli biondi o del luccichio della sua pelle candida.
Non la vedo e il panico mi assale, riemergo ansante e volto la testa di qua e di là, un peso nel petto che minaccia di sopraffarmi.
Una madre di delfino con il suo piccolo fa capolino dalle onde, compie un arco verso il cielo, la pelle bronzea che luccica, e poi si rituffa elegantemente in mare.
Una strana sensazione mi pervade e mi dice che la giusta direzione dove devo andare é proprio la zona nella quale pochi secondi fa c'erano i delfini.
Il tempo é da sempre stato il nemico dell'uomo, gli anni contati della nostra vita, i pochi mesi che ci restano una volta che siamo stati attaccati da una grave malattia, i pochi secondi che ho per trovare Jessica.
Mi ricordo quando mi sono tuffato in mare per salvarla, dopo l'attacco dello squalo, lì non era successo nulla e mi ero fatto prendere dal panico per niente, avevo immaginato la mia vita senza di lei.
Ora é tutto diverso: sono in parte consapevole di averla già persa ma non riesco ad immaginare nulla, non perché io sia privo di sentimenti o di fantasia, ma perché proprio sarebbe come se non esistessi senza di lei.
Lei é la mia vita. Ne é entrata a far parte con la forza di un uragano e l'innocenza di un fiore appena sbocciato, non ha idea della tempesta di sentimenti contrastanti che ha causato nel mio cuore, ma io sono certo che non potrò mai dimenticarla. É come quando vieni ferito: la cicatrice resta.
É a questo che penso mentre guardo dritto verso il mio obiettivo e nuoto più veloce che posso.
Raggiungo la zona dopo un paio di minuti, forse due, ma sembrano il tempo più lungo della mia vita. Mi immergo nuovamente, strizzando gli occhi verdi per proteggerli dal sale ma non vedo nulla.
Che mi sia sbagliato? Forse il destino ancora una volta ha deciso di farsi beffa dei miei sentimenti.
Sto quasi per perdere le speranze, impreco ad alta voce contro chiunque abbia programmato tutto questo, ma poco prima di immergermi di nuovo noto un barlume poco distante, alla mia sinistra.
I capelli di Jessica!
Hanno sempre brillato sotto la luce del sole, come una piccola stella, la mia stella ed ora scintillano attirando la mia attenzione.
Con il cuore in gola lascio che l'acqua mi circondi e mi immergo in quella direzione. La vedo subito: con gli occhi socchiusi e le labbra semiaperte si sta abbandonando al mare.
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Empathy ||Harry Styles||
FanfictionL'amore é fragile come un fiore e profondo come il mare: basta una sola parola, una soffiata di vento forte, per fargli cadere tutti i petali e lentamente farlo appassire; eppure basta un solo tocco per scatenare un'intensa ed imprevedibile tempesta...