Capitolo 8: Solo le pecore dicono "Bhe"

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Schivo, paro con l'avambraccio, le afferro la gamba e la trascino sul pavimento.

Riesco a tenerle testa. Riesco ad avere il sopravvento. Ha buttato per terra ciò che rimaneva del mio ultimo Coca Malibù, e questo è imperdonabile.

Un'altra parata, un altro calcio alle costole. Sarà l'adrenalina, o l'alcol, o la rabbia che la sua brutta faccia mi provoca, fatto sta che il mio cervello ha rispolverato le vecchie tecniche di Kung fu che ho imparato anni fa per difendermi.
Purtroppo loro sono in gruppo, così capita che qualche spettatore mi afferri per un polso, permettendo a quella scellerata di colpirmi proprio in quel punto e mandare fuori posto qualche osso. Per tutta risposta, prima di andarmene, gliel'ho pesantemente sbattuto in faccia, aggravando la frattura, ma mettendola al tappeto.

Barcollo sulla riva del fiume, il sopracciglio spaccato e sanguinante mi impedisce di vedere chiaramente la strada, ma sono sicura di essere all'incirca all'altezza della villetta.
Suono al citofono. Non ho neanche idea di che ore siano, quella là ha mandato in frantumi il quadrante del mio orologio, e ora la lancetta dei secondi rintocca sempre sullo stesso punto. Suono di nuovo.

-Si..?
Risponde alla chiamata con voce stanca.
-Solo le pecore dicono "Bhe".

È la prima volta che vedo Alis così arrabbiata.
-Non sono arrabbiata, sono furiosa! Come cazzo ti è venuto in mente di picchiare qualcuno più grosso di te?!

-Tutti sono più grossi di me...

Cerco di farle addolcire i toni, senza successo.
-E sei pure ubriaca! Lo sai come la penso sul rapporto Shey-alcol, te l'ho spiegato milioni di volte!

Non le piace quando bevo, dice che esagero sempre. Ma a pensarci bene senza alcol non ci saremmo conosciute, non mi avrebbe portata a casa sua per ripulirmi dalla camicia fradicia.
Continua a camminare avanti e indietro per il salotto, mentre io resto seduta sul divano a guardarla. Ha chiamato un'ambulanza per portarmi via, ma qualcosa mi dice che non verrà con me in ospedale; non ora che le ho detto con chi ho fatto a botte, per lo meno.

-Cosa..?
Mi guarda incredula. Improvvisamente il suo viso si fa più pallido, e il suo camminare ancora più irrequieto.
All'arrivo dell'ambulanza Alis non mi scorta nemmeno fuori. È troppo impegnata a messaggiare con qualcuno, ad assicurarsi che sia qualcun'altro a stare bene.

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