Capitolo: Flashback XII

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È passata un'altra settimana, e le mie indagini in ospedale vanno irrimediabilmente a rilento.
Niente di strano. Nessuno di sospetto.

Benjamin dev'essere stato arruolato dalla polizia per tenermi sott'osservazione, anche perché non ha fatto altro che seguirmi da quando mi sono svegliata. "Ma per quale motivo? Per proteggermi in caso qualcuno provasse ad uccidermi? Oppure per...?"

Scuoto la testa al ricordo di quella lugubre notte di tanti anni fa, sbarazzandomi del pensiero di Benjamin.
Uno strano presentimento ha fatto capolino nel mio cuore stamattina, un sentimento che non conosco, ma che mi ha resa particolarmente inquieta: la sensazione di aver smarrito qualcosa.

Mi guardo spesso intorno, scrutando i passeggeri dell'autobus e gli studenti impegnati a ripassare un'ora prima dell'interrogazione, ma non riesco a trovare nulla di anormale. So che c'è qualcosa che non va, ne sono fermamente convinta, e passo tutte le 6 ore di lezione a pensare che quel qualcosa, o meglio qualcuno, sia in una stanza spoglia e fredda, nell'attesa che io varchi quella soglia per farle compagnia, e scaldarle le dita gelide ed inermi.

Uscita dal liceo mi dirigo velocemente verso la fermata del pullman incurante dei miei compagni di classe, quando un signore in divisa, sulla cinquantina ed alto almeno un metro e novanta, mi afferra per un braccio.
-Non muoverti.

Intima, forzando la stretta sul mio bicipite nonostante io non stia opponendo alcuna resistenza.
-Che cosa succede..?

Chiedo preoccupata, mentre una donna scende dalla volante per dare man forte al collega. Sento la donna prendermi per i polsi, e recitare una litania che mai avrei immaginato mi venisse pronunciata.

-Ti dichiaro in arresto per l'omicidio di Kyle Walker e Jhonny Faust.

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