In a land Far Far Away...

Capitolo: Flashback XVII

-Tornerò a cercarli un'altra volta... Non credere di esserti liberata di me, biondina.

Queste sono state le ultime parole che mi ha rivolto prima di andarsene dalla villetta. "Ci mancava solo questa!" penso, a distanza di un mese da quella conversazione, mentre mi preparo in fretta e furia per andare all'ospedale.

Il traffico lungo la strada mi fa fare immensamente tardi, ma una volta arrivata incontro quasi immediatamente l'inserviente che mi procura il fiorellino azzurro.

Raggiungo con calma il reparto di rianimazione e saluto con un cenno del capo le guardie all'ingresso, che, anche dopo settimane che mi vedono, non rinunciano alla loro perquisizione quotidiana.

-È pulita.
Conclude la donna in divisa, prima di afferrarmi nuovamente per l'avambraccio.
-Cos'è quello?

Chiede, indicando il piccolo sacchetto che tengo gelosamente stretto tra le mani.
-Una casa.

Una casa per i fiori, per la precisione. Sono riuscita nell'impresa di trovare un piccolo vaso di porcellana, bianco, con delle decorazioni azzurre sui lati curvi della graziosa opera d'arte.

Sostituisco l'ormai straripante bicchiere da caffè con il vaso, dopo averlo riempito con qualche dito d'acqua. Le infermiere hanno promesso di occuparsi anche dei fiori, oltre che della loro paziente, in modo che essi potessero accompagnare il suo risveglio.

Aggiungo il fiore ottenuto oggi alla collezione floreale, che riprende armoniosamente i colori del vaso.
Mi siedo al solito posto, ma noto qualcosa di strano.
Quella stanza è illuminata da una calda luce arancione, che colora quasi tutte le pareti di una tenue tinta pastello.

È il 22 Aprile, e la primavera ha ridato colore anche alla pelle di quel gracile corpo disteso di fronte a me.

Le accarezzo la fronte, notando che in questi mesi la lunghezza dei suoi capelli è aumentata. "Avrai una bella sorpresa se non ti sveglierai presto, piccola mia"