Ho dovuto aspettare un altro paio di giorni, prima di potermi alzare senza troppa fatica.
Le ferite agli addominali mi costringono a camminare curva, neanche fossi il gobbo di Notre Dame. Esco dalla stanza con indosso il camice azzurro dell'ospedale, un paio di ciabatte e il mio inseparabile amico: Flebo. Non è originale come nome, ma non ho tempo per cercarne un altro, sono già occupata nel trovare Shey.
Passo in rassegna tutte le stanze del reparto bambini dove mi hanno cacciata -non avendo ancora compiuto 18 anni- ma non la trovo. Resto seduta insieme ai genitori nella stanza dei giochi, sperando di vederla sbucare sorridente da qualche casetta di plastica o tubo di stoffa, ma non succede. Entro in tutti i bagni delle ragazze, ma trovo vuoti anche quelli.
-Ti sei persa?La voce proviene da una stanza alle mie spalle, a cui sarò passata davanti una decina di volte. Mi sporgo all'entrata della camera, estremamente simile alla mia, quadrata, con due letti, un tavolino e qualche sedia. Vedo un bambino che dorme tranquillo sotto una coperta.
-Ehilà..?
Chiede la voce, proveniente dal letto vicino al muro.
-Sarà la ventesima volta che passi di quì... Soffri di labirintite?Ride da solo, alla triste battuta che ha fatto. Alzo gli occhi al cielo, prima di tornare in corridoio con Flebo. Il giovane ragazzo scende dal letto e mi segue per tutto il tragitto fino alla mia stanza.
-Mi chiamo Benjamin comunque!
-Alis.
Non m'importa chi è, devo trovare Shey. Pensavo fosse un'impresa facile, credevo di poterla trovare subito in una delle altre camere, ma mi sbagliavo... "Dove diavolo è finita?". Mangio la mela che la mamma ha lasciato sul mio comodino. Domani le chiederò di indagare su dov'è finita quella testona...
Benjamin rovista nei cassetti, curiosando sulle poche cose che mi sono fatta portare da casa: cuffie, telefono, carica batterie, un libro... E per la prima volta faccio caso a chi ho di fronte. Un ragazzo di si e no 17 anni, magro, una spanna più basso di me e poche efelidi sul volto. Ha una fasciatura alla testa e a un braccio, anche se la nasconde sotto la manica del pigiama. La fasciatura lascia trapelare una zazzera di capelli rossicci, tenuti in piedi con del gel. Non riesco a distinguere il colore dei suoi occhi, ma da quì sembrerebbero marroni chiari, quasi gialli.
-Cos'hai fatto?
Chiedo, indicando le bende.
-Mi hanno spinto dalle scale...
Risponde vago, riportando alla memoria probabili brutti ricordi.
-Tu invece?
Lo ignoro, buttando il torsolo nel cestino, chiudendo la mia roba nel cassetto e uscendo dalla stanza.
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In a land Far Far Away...
Misterio / SuspensoSequel di You are my Once upon a Time. La vita di entrambe le ragazze è cambiata dalla fredda notte invernale di un anno fa, ma i problemi non sono finiti con quell'assassinio. Alis deve mettere in gioco tutto quello che ha per proteggere Shey, seg...