Routine.

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7:30
La sveglia suonó rumorosa sul mio comodino.
Aprì un'occhio e alzando pesantemente il braccio spensi l'allarme.
Posai i piedi a terra e camminai verso il bagno andando a fare pipì.
Dopo, andai in cucina a preparare il caffè, mettendolo al fuoco.
- Mamma.. - Un Noah assonnato si presentó sulla soglia della cucina.
- Piccolo mio - Lo presi in braccio andando a sedermi di nuovo.
- Mamma siccome è il mio compleanno posso non andare all'asilo oggi ? - Domandó con un'occhio chiuso, e l'altro anche.
Sorrisi.
- Amore il tuo compleanno era ieri - Risi.
- Dai mamma.. Come secondo regalo.. Ci vado sempre.. Io sono stanco! - Si stropicció gli occhi.
- Va bene, ma solo oggi - Lo posai sul tavolo e versai il caffè.
- Vuoi la colazione ? - Domandai.
- Si, ma voglio farla al bar! - Sorrise.
Mi sedetti accanto a lui e sorseggiai il caffè.
- Vieni a lavorare con me ? - Chiesi.
- E sorbirmi tutte quelle donne problematiche ? No grazie - strinse il suo peluches.
Scossi la testa e dopo aver lavato la tazza, lo presi in braccio portandolo nel mio letto.
- Le mie colleghe non sono problematiche - Risi.
Lui si mise sotto alle coperte.
- No mamma, si lamentano sempre!
Io sono grassa, io sono troppo magra, mio marito mi tradisce, mio figlio si comporta male - Sbuffa.
Scoppiai a ridere.
- Allora ascolti! -
- Certo mamma! Ho cinque anni mica sono sordo eh! -
Con il sorriso stampato in faccia mi infilai un paio di jeans, una maglietta e le scarpe.
Mi lavai i denti e tirai su i capelli.
Quando tornai in camera trovai Noah già vestito.
- Ma che bravo bambino! - Gli scompigliai i capelli.
- Mamma! - Rise.
Presi le chiavi della macchina, controllai di avere tutto nella borsa.
- Allora, sigarette, accendino, occhiali, portafoglio.. Cosa dimentico?- Girai per l'entrata.
- Forse.. Le chiavi di casa ? - Me le sventoló davanti.
Risi - Tu stai diventando troppo intelligente per i miei gusti, dai andiamo! -
Chiusi la porta di casa e sistemai Noah in macchina.
Accesi il motore e incominciai a guidare per le strade trafficate di Londra.
Una volta arrivata feci fare colazione a Noah e attaccai il turno.
Il centro commerciale era già pieno alle 8:30 del mattino, non avrei retto un'altra lunga giornata.
Fortuna che almeno oggi c'era qualcuno a farmi compagnia.
- Mamma, quanto costa questo ? - Mi mise in mano una maglietta con lo stessa di Batman.
- 10 sterline, ma.. Amore.. E enorme per te! - Risi.
- Lo so! Voglio fare un regalo a zio Liam - Sorrise prendendo il suo piccolo portafoglio.
- Allora.. Questi bastano? - Sorrise.
Risi.
- Non ti preoccupare amore, faccio io tu tienili - 
Fece una faccia trionfante e si sedette di nuovo al suo posto.
Finito il mio turno, andammo a fare la spesa, avevo il frigo che piangeva miseria e da lì a poco sarebbero arrivati a casa anche Joenne e Liam a mangiare.
- Mamma, prendiamo le mozzarelline fritte - Mi tiró Noah dalla maglietta.
- Noah, ti fa male mangiare sempre fritto- Dissi guardando i frigoriferi dei surgelati.
- Che ne dici invece di un Po di verdura? -
Sembro mia madre.
- Ma no! -
- Amber ? O mio dio! Amber! -
Sentì una voce molto famigliare davanti a me è così alzai gli occhi.
- O mio dio! Harry! - Saltai ad abbracciarlo.
Sentii la sua risata, di nuovo il suo profumo, è tutto quello che ormai era stato, mi ritornó in mente in un secondo.
Mi posó a terra e mi guardó dalla testa ai piedi.
- Come sei diventata bella - rise.
- Beh, anche tu non scherzi, ti sei fatto crescere i capelli! -
Sentii qualcuno tirarmi la maglietta.
- Mamma..? - la piccola vocina di Noah fece abbassare lo sguardo di Harry verso di lui.
Lo guardò e poi si chinò verso di lui.
- Ciao piccolino - Sorrise.
- Ciao.. - Rispose Noah timido.
- Come ti chiami ? -
- Mi chiamo Noah - Sorrise.
- Dobbiamo dare il regalo a zio Liam mamma! - disse poi alzando lo sguardo verso di me.
- Frequenti ancora Liam ? - sorrise alzandosi.
- Beh, si, si è sposato Joenne - Risi.
Lui sorrise e si mise la mano in tasca.
- Sono passati cinque anni.. Tu.. -
- No Harry.. -
- Nemmeno io.. Mi dispiace per come è andata a finire -
Miei Noah nel carrello.
- Anche a me - Sorrisi.
- Ei, però, hai un bellissimo bambino -
Sorrisi.
- Si, ma.. Mi ricorda tanto Louis- Sussurrai.
Si mise al mio fianco e inizió a camminare con me.
- Si, è identico in effetti.. Ma quasi senso - Rise.
- Vieni a mangiare con noi Harry? - chiese Noah.
Harry voltó lo sguardo verso di me.
- Ma si Harry.. È un'occasione per stare di nuovo insieme e poi.. Ci sarà anche Liam -
- Va bene! Accetto l'invito, ma sono a piedi -
- Vieni in macchina con me! -
- Oh! Finalmente hai preso la patente -
Risi e gli diedi un pugno sul braccio.
- Ei! Non sfottere! - Risi.
Dopo la spesa, io Noah e Harry andammo a casa.
- Amber! Hai un bellissima casa - Sorrise guardandosi intorno.
- Grazie - Dissi incominciando a preparare il ragù.
- Mamma! Io vado a giocare di là, posso guardami un film ? - Chiede Noah.
- Va bene, ma quando ti chiamo vieni a tavola intesi ? -
- Intesi, grazie! - mi bació la guancia e corse verso la sua camera.
Alzai lo sguardo verso Harry che stava sorridendo.
- Perché sorridi ? -
- No, niente è che.. L'ultima volta che ti ho visto avevi 19 anni.. Adesso.. Sei una mamma, abiti da sola.. Ed è un po strano vederti così cresciuta -
Mescolai il ragù e presi il pane grattugiato per la carne.
- E stata dura Harry.. L'ho cresciuto praticamente da sola, se non fosse stato per Liam e Joenne -
- Lo so.
Ancora non mi capacito del gesto di Louis -
Impanai la carne.
- Nemmeno io. Tu sei più andato al campo? - Domandai.
- Si! Tutti gli anni, ci siamo tutti tranne Liam e Louis -
- Quest'anno volevo mandarci Noah - Dissi.
- E un'ottima idea Amber! Scusami, mi sta chiamando la mia ragazza - disse alzandosi e rispondendo al telefono.
Sorrisi.
Ero contenta che si fosse trovato una brava ragazza, ed ero ancora più contenta di averlo rivisto.
- Eccoci! Scusaci Amber ma c'era un casino per strada! -
- Joenne! - la guardai malissimo.
- Ciao zia Amber - Sam mi diede un bacio sulla guancia per poi andare nella camera di Naoh.
- Mi dovete dire qualcosa voi due ?! - Chiesi.
Joenne sorrise e Liam si grattó la testa.
- Allora ? Qualcosa che magari riguarda.. -
- Un bambino ? - Rise Joenne.
- Sam vero ? - Chiese Liam.
- Si, l'ha detto a Noah e Noah mi ha chiesto un fratellino -
Andai ad abbracciarla.
- Auguri - sorrisi a entrambi.
- Oh! Liam! - Disse Harry entrando nella stanza.
- Harry ? Oh cazzo! Vieni qui ! - Urló Liam abbracciando l'amico.
- Noi andiamo a prendere le sigarette - Annunció poco dopo cena Liam - Io e Harry dobbiamo riprendere i vecchi tempi -
Uscirono e in casa rimanemmo solo io e Joenne.
- Ti ha fatto effetto ? - Domandó.
Mi accesi una sigaretta e buttai fuori il fumo.
- Un pochino, più che altro il passato -
- Ti capisco.. -
- Sono stanca Joenne.. Tanto stanca, mi sto dividendo il 20 mila per quel bambino -
- E normale - Mi prese la mano. - Sei sua madre e le madri fanno così -
- Si.. Fortuna che è finito l'asilo.. Così andrà un po a divertirsi al campo estivo -
Joenne giocó con il posacenere.
- Che ne dici di venire anche tu Amber ? Almeno ti svaghi un pó, non puoi fare sempre casa, lavoro, lavoro, casa - mi sorrise.
- Forse.. Dici che è una buona idea ? - Domandai.
- Certo che sì! Avrete entrambi un po di svago, gite, giochi di gruppo e robe così - Rise.
- Ti ricordi come ti divertivi ? -
- Si, ma con Louis -
Joenne sbuffó.
- Noi andremo a quel campo! - esordì.
Aveva ragione avevamo entrambi bisogno di svago.
Noi andremo a quel campo.

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