Capitolo 25.

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- Che cosa ci manca ? - Chiese Louis.
Lui aggrottò le sopracciglia tenendo in mano la lista.
- Umh.. Boh! Che ne so io! - Prese il cellulare.
Lo guardai male e poi gli afferrai il cellulare mettendoselo in borsa.
- Amber! Ridammelo! - Alzó la voce.
- No! Che cazzo! Siamo venuti per preparare prendere la roba del bambino e tu che fai ? Te ne stai al cellulare?! -
Sbuffó.
- Non sbuffare con me signorino! - Alzai la voce anche io.
- Io faccio quello che mi pare! Non sto agli ordini di nessuno tanto meno ai tuoi! Sapevi che è così perché non sei venuta da sola ? -
- Perché sei suo padre forse ?! -
- Ho comprato tanta roba basterà -  Dice incrociando le braccia.
- Vattene guarda.. Vattene o ti giuro che ti ammazzo! - Gli prende la lista dalle mani.
Louis sbuffó e cacciando la roba nel carrello usci.
Stavamo litigando, tanto, troppo.
Lui si comportava come se questa situazione lo infastidisse, e non capivo il perché.. Si a volte io potevo essere pesante ma, comunque, non vedevo il motivo per cui dovevo essere così.
Dopo aver pagato entrai in macchina.
- Senti, mi sono rotta! Che cosa succede ?! - dissi sbattendo la portiera.
Louis stava giocando con il videogame.
Incazzata nera, glielo strappai dalle mani e lo misi dentro il cruscotto.
Lui battè le mani contro il volante.
- Ma si può sapere il tuo problema ?! - Urló.
- Il mio problema?! Il mio problema !? Il mio problema sei tu! Ma lo vedi come cazzo ti stai comportando Louis! - alzai anche io la voce.
- Sei un'ansia! Una rompicoglioni! Louis questo, Louis quello, prendi questo, aiutami con quell'altro! Basta! Sono stanco e nervoso -
Lo guardai come se avesse appena ucciso qualcuno.
- E cosa credi ? Che io non sia stanca e stressata ? -
Sbuffó ancora.
- Beh da come mi schiavizzi sembra di no -
Scoppiai a ridere.
- Schiavizzi ? -
Lui guardò davanti a se cercando di fare il serio, ma poi scoppió a ridere anche lui.
- Scusami - Mi abbracció per quanto le dimensioni e la scomodità della macchina gli permetteva.
- Scusami tu -
___
- Louis! Svegliamo i tuoi! - Risi a bassa voce mentre lui sbatteva contro la porta d'ingresso.
Mi alzó leggermente la maglietta e mi strizzò un seno posando la mia mano destra sulla sua erezione.
- No - Rise. - Hanno il sonno pesante -
Con un colpo di muscoli mi prese dal culo per poi mettermi in braccio a lui.
Cercavo di ansimare il più piano possibile, mentre Louis strusciava la sua erezione sul cavallo dei miei leggings.
- Mi ecciti - Sussurró aprendosi i pantaloni tenendomi con un braccio.
Sorrisi e mi persi nei suoi baci sul collo.
Mi abbassó i pantaloni, prima una gamba e poi l'altra e poi fece lo stesso con le mutandine.
- Il tavolo Amber, sdraiati sul tavolo - Cominció a camminare fino alla sala da pranzo.
Mi adagió  velocemente sul tavolo dove mi sdraiai mentre lui mi apriva le gambe strizzandomi il seno.
Entró in me con una spinta decisa e a ogni sua spinta il tavolo si spostava di qualche centimentro.
- Fratellone ?  - Una piccola sagoma si fece spazio nel buio finché la luce non si accese.
Dietro la piccola sagoma, né comparvero altre, la sorella più grande di Louis, sua madre, e suo padre.
- Cazzo! - Louis saltó e si tirò subito su i vestiti coprendomi con la tovaglia.
Vidi il padre di Louis prendere il fratellino e portarlo in cameretta.
- Louis! Pensavamo ci fossero i ladri! - Parló sua madre.
- Ti sembra il luogo dove fare certe cose!! - Lo rimproverò.
Louis cercava di riprendere fiato il più velocemente possibile.
- Mamma, mi dispiace davvero tanto, non volevamo svegliarvi - Si scusa.
Il mio viso si colora di un rosso così acceso che pensò che anche al buio si possa notare.
- Andate nella vostra camera! Cercate di fare più piano, ma prima, lavate il tavolo - Spense la luce del corridoio e salì di nuovo le scale.
Una volta soli tirai fuori un sospiro.
- Che figura!- Mi coprì il viso con le mani.
Louis scoppió a ridere.
Alzai lo sguardo.
- Cosa c'è da ridere.? I tuoi ci hanno appena beccato a scopare sul.. - Scoppia a ridere anche io.
Louis mi prese in braccio.
- Vieni principessina - Sorrise portandomi in braccio fino alla camera da letto.
Facemmo l'amore ancora per un paio d'ore e poi ci addormentammo abbracciati.
___
Lo specchio era così grande e io mi sentivo così piccina al suo confronto.
Uscì da camerino e salì sulla piccola pedana guardano la mamma di Louis, Joenne e Liam.
La mamma di Louis aveva gli occhi illuminati e la bocca aperta, Joenne aveva le lacrime agli occhi, e Liam.. Beh, Liam era Liam.
- Sei bellissima! Ti sta un'incanto anche con la pancia - Sorrise la mamma di Louis.
Sorrisi, perché per la prima volta mi sentivo bella davvero.
- Stai una favola - Commentó Joenne.
Tutte e tre guardammo Liam imbambolato finché Joenne non gli tirò una gomitata.
- eh ? Ah! - Mi fece i pollici in su.
Scoppiai a ridere.
- Dire che a Louis piacerà ?- Chiesi guardandomi allo specchio.
- Si piccina, gli piacerai, tu gli piaci anche con gli stracci addosso - Sorride ancora sua madre.
____
Pov's Louis.
Mi infilai l'abito da sposo per l'ultima prova prima del grande dis..matrimonio.
Uscì dal camerino dove Harry, niall e Zayn stavano bevendo champagne a schifo.
- Ragazzi, non vi ho portato qui per bere, come sto ? - Domandai.
- Pronto per il patibolo - rise Zayn.
Risi anche io.
- Dai fate i seri - Dissi bevendo un po di champagne e poi andando davanti allo specchio a sistemarmi.
- Come preferisci scappare? A piedi o in macchina ? - Chiese Niall.
- Macchina - Risi senza pensare.
- Eh bravo Louis! - Zayn mi diede una pacca sulla spalla.
- Sei un gran gnocco di sposo -
____
- Hai capito ? Fai il bravo all'addio al celibato okay ? - Baciai Louis.
Lui mi strinse.
- Certo amore, come sempre, ti amo e, mi raccomando non farmi attendere - Rise.
- Come potrei ? - Mi sedetti sul letto.
- Ti amo, futura signora Tomlinson - Mi accarezzó la testa.
- Ti amo anche io, ci vediamo all'altare - Lo salutai.
Si, all'altare.

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