CAPITOLO IX

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Sorok si svegliò a causa dei raggi di sole che battevano sul suo viso,si stropicció gli occhi e vide davanti a sé la cascata, era color verde smeraldo a causa del riflesso della vegetazione limitrofa e creava un effetto arcobaleno per la rifrazione del sole sull'acqua. Si alzò in piedi e si rese conto che non era l'alba ma bensì più tardi. Aveva dormito fin troppo, troppo anche per i suoi standard -"ti ho voluto lasciare riposare un altro pó, eri stanco per ieri,poi ti muovevi nel sonno e bisbigliavi qualcosa.  Ecco ho preparato la colazione/prnzo, me lo preparava sempre mia moglie quando ero stanco: frutti di bosco e uova di verdincello (uccello grande e simile ad una gallina verde), ti rimetteranno in forze."-disse Caesar. Sorok accettò il pasto e finito si rimise in piedi e cominciò a camminare per il bosco. I due viaggiarono attraverso il bosco smeraldo, bosco ricco di alberi smeraldini e animali come ratita (scoiattoli rossi misti a ricci) cervi rossi, vipere,lupi verdi e rikaka sclarlatti (simili a ipsolodonti ma con piume rosse sulla coda).
Attraversato il bosco si ritrovarono davanti le colline sulfuree nome dovuto al loro colorito giallo zolfo,non cresceva quasi nulla qui tranne per qualche radice o piante urticanti come l'ortica di Wallet. Attraversarono cautamente le colline e si ritrovarono davanti un paesaggio roccioso e desolato, disseminato di buchi nel suolo da dove usciva del fumo gisllot,gru e carrucole di legno collegati ai buchi e capanne di legno abbandonate, erano difronte alle montagne dell'oro. Era una zona abbandonata da secoli dopo l'avvenimento del Turog,grosso mostro che risiedeva nella miniera di oro rosso(oro pregiato e raro)
Era una zona desertica popolata da sciacalli, capre montanare e lupi,molto pericolosa anche per i predoni che giravano per l'oro abbandonato dai minatori morti o fuggiti. Si era fatta sera e i due furono costretti ad accamparsi lì,in una zona più o meno sicura, montarono una tenda improvvisata e si riposarono.
Nel bel mezzo della notte ululati lontani svegliarono Sorok che si alzò e sguainò la spada. Un paio di sciacalli si avvicinarono in modo feroce e impauriti dalla spada,un ringhio più potente e rumore di unghie sovrastavano gli sciacalli che vennero trascinati nell'ombra davanti al giovane che si sporse e vide una scia di sangue e due occhi gialli luminosi che si alzavano e si avvicinano minacciosamente, un lupo nero si avvicinò ringhiando e abbaiando, un'altro, ed un'altro e ancora un'altro insieme ad altri due,  in totale cinque lupi minacciosi e pronti ad uccidere il giovane sbranandogli la giugulare e poi le membra. Ulularono tutti insieme ed altri lupi si alzarono dall'oscurita mostrando i loro occhi gialli. Sorok gridò e Caesar che si era allarmato e svegliato con i potenti ullulati si alzò subito sguainando la spada, si avvicinò a Sorok e facendo schiena contro schiena poiché circondati si preparano allo scontro. I lupi attaccarono e uno dopo l'altro vennero abbattuti. Un grosso lupo morse il bracciale di Sorok, uno si appese, un'altro lo attaccò alle spalle,Sorok prontamente afferrò la testa del canide che sbavava e con i suoi denti gialli,i suoi occhi e il suo fetido alito putrefatto mettevano paura al giovane. Combatte a mani nude il lupo finché non cadde sopra di lui morto, Caesar lo salvò. I lupi indietreggiarono e Caesar lanciò via un lupo ferito che mentre guaiva steso con un zampa zollicante e un taglio sul ventre morì sotto un'artigliata di un lupo dagli occhi rossi,una sorta di capobranco .Gli altri simili indietreggiarono  mentre i due si trovarono difronte al grande lupo che venne illuminato dal fuoco del falò da campo. Era enorme lungo due metri e alto poco meno di Sorok. Io suo viso illuminato era feroce e inquietva paura solo a vederlo negli occhi Attaccò Caesar che cercò di liberarsi da quel morso che piegava il metallo,creò dei buchi nell'armatura. Sorok lo colpì con la spada sul fianco nel tentativo di abbatterlo o di distrarlo ma nulla il lupo si girò e ringhió alzando il pelo nero come la pece. Si avvicinò a Sorok e gli  afferrò la gamba e gli saltò addosso ma Sorok prontamente lo spinse con un calcio da terra su una roccia accuminata . Il lupo si ferì con una roccia nel fianco, ma non morì anzi si infurió e dei segni tribali si illuminarono di un rosso vivo, di una luce mistica, una luce infernale. Si staccò dalla riccia accuminnata con grande fiera. Attaccò Sorok che venne spinto da Caesar che gli fece cenno di occuparsi dei minion del lupo. Il combattimento era imperso, uomo contro bestia, uomo contro lupo. Dopo colpi su colpi Caesar con uno sforzo infilzò il lupo nel costato mentre saltava e lo gettò con uno sforzo non umano su un masso gigantesco. Guaiva e il rosso dei segni si abbassava tonalità e luminosità. Caesar sanguinante per il morso infetto lo finì con un colpo al cuore,le luci si s
Pericolo scampato e il sole mattutino illuminò tutto facendo scappare i lupi.
-" Caesar il tuo braccio sanguina posso aiutarti?  Presto fermiamo l'emorragia..."- disse Sorok allarmato -" "eheeheh giovane quel lupo non era un lupo,ma bensì  era Cane Nero il segugio del male. Il suo morso è letale più forte del morso del serpente drago rosso,un potente veleno che si circola non il suo morso è letale in pochi un veleno entrerà in circolazione, dej minuti nelle persone povere di animo, mentre è meno veloce nelle persone più audaci e credimi figliolo io lo  sono... perciò su forza e andiamo a riprendere ciò che ti è stato tolto. "- disse Caesar con tono misto a desolazione e audacia. Si incamminarono scalando la parete rocciosa e spigolosa fino a giungere alle porte della miniera del Turog.

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