CAPITOLO XV

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astodonte si alzò in piedi facendo cadere Sorok sul sedere, era una sorta di piccola viverna, ali lunghe e artigliate all'estremità, delle sporgenze tentacolari sul muso rettiloforme,denti aguzzi, fisico magro e aerodinamico, zampe possesenti con tre dita artigliate e una lunga coda ossuta. Il demone ruggì e prese Sorok con i suoi artigli infilzandogli la spalla. Prese il volo e si appese al muro con le ali e poi guardò Sorok negli occhi con uno sguardo sadico, aprì la sua bocca dentata e morse Sorok sulla spalla vicino al collo, Sorok urla e Caesar si riprese dal suo coma ipnotico, alzò lo sguardo e vide Sorok che urlava dal dolore e che stava cadendo giù per terra, Caesar corse e prese al volo il giovane che grondava sangue dalle ferite. Caesar prese una pozione dalla cintura e la fece bere in modo tale da fermare l'emorragia e farlo riprendere ma non doveva combattere-" ci penso io ora qui tu siedi e riposa -" disse Caesar -" su avanti vediamo come te la cavi con chi ha più esperienza eh su vieni stupido pipistrello impotente-" sfidò Mastodonte. Il demone lo guardò e pronunciò delle parole arcaiche e spalancò la bocca da dove uscirono delle sfere di magia viola che Caesar evitó con due capriole. Mastodonte si lanciò sul vecchio e lo afferrò ma Caesar si parò in tempo e il suo scudo spezzò una zampa e fece cadere il mostro, si rialzó zoppicando, Caesar attaccò con una spazzata creando un taglio che fece vedere il cristallo. Il demone sapendo di essere vulnerabile morde il braccio di Caesar e volò, ma venne afferrato da Caesar che si fece un viaggetto fino ala finestra, il demone per liberarsi di lui sfonda la finestra cadendo sugli alberi rossi, Caesar cade anche lui è perde i sensi mentre il demone scappa nel bosco.
Sorok e Ila una volta ripresi raggiunsero il vecchio che si alzò intontito e pieno di foglie -" dov'è? È scappato cavolo -" disse Sorok -: no non può essere andato lontano la sua gemma è stata rilevata messa allo scoperto, sanguina ed è zoppo, volare non può per la sua stazza e per il bosco fitto-" rassicurò Caesar. I tre esplorarono la zona vigilmente fino ad arrivare ad una zona vuota senza alberi e con un ruscello, si fermarono a riposare e ad abbevererarsi fino a che un movimento di foglie e una grossa roccia si alzò in un urlò terribile -" oh guarda guarda chi c'è, tre piccoli porcellin che bevevano prima del massacro ahahah-" disse Mastodonte. Era enorme, alto sei metri e lungo tre e mezzo,era enorme, escrescenze tentacolari sulla bocca ,sei occhi,una cresta ossea sulla testa, braccia possenti e grandi come colonne con la sua gemma rossa nascosta sotto un taglio enorme, due piccole braccine artigliate sul costato, una cassa toracica esterna a mo di esoscheletro, zampe possenti da mastodonte, coda tozzi e ossuta come la schiena. Si alzò e sfidò I tre.
Mastodonte diede un pugno sul terreno che buco,sferrò diverse spazzate con le braccia distruggendo alberi e rocce, i tre attaccarono le braccia e le gambe senza risultato. Sorok si arrampicó sul braccio destro nel tentativo di spezzare la gemma, ma fallì perché fu preso e mangiato -" oh di nuovo no!-" disse Sorok. Sorok era dentro il mostro mentre gli altri combattevano e prendevano colpi.
Ila prese l'arco e scoccó tre frecce negli occhi accecandolo, il demone si dimenó e urlò. Da dentro Sorok tagliava la parete intestinale sguazzando nei succhi gastrici, Mastodonte era agitato e nervoso, vomitò Sorok. Si alzò velocemente e cacciò dalle sue gemme verdi poste sul corpo delle sfere magiche che colpirono a pioggia la zona distruggendo alberi,terra e incendiando tutto, erano nel panico i tre non sapevano come sconfiggerlo finché un piccolo aiuto dal cielo non sopraggiunse. Dei colpi di catapulta colpirono il demone sul corpo, la cavalleria dei norani era arrivata, il tipo barbuto con una squadra irruppe nel bosco circondandolo e poi attaccando Mastodonte con frecce infuocate, colpi di catapulta, attacchi della cavalleria e dei tre stesero il demone che cadde sfinito. Passarono cinque minuti di falsa speranza di vittoria quando Mastodonte si alzò e non schiacció il tipo barbuto e non sprigionó un onda di magia nera che polverizzó i cavalieri e buttò su degli alberi i tre. Quella mossa lo aveva sfinito nonostante la sua forma più forte non era potente come prima, era debole il sangue di giovane era poco. -" ahahah Ila figlia mia ahaha aiuta tuo padre malato uccidi gli invasori -" supplicó il demone, ma Ila si avvicinò impietosita mentre il demone sogghignava. Ila alzò le spade e ilfilzó il cranio del demone che cadde a terra sfinito e sanguinante, poi salì su di esso, sul suo braccio e scoccó due frecce infuocate spezzando la gemma ed eliminando il demone che urlò di rabbia e si accasciò accasciò terra morto. Uno sbuffo dal suo corpo e un onda viola colpì tutti senza danno, le persone di Niro erano salvi e vivi senza maledizione.
-" Ila cosa farai ora... se vuoi puoi venire con noi..-" propose Sorok -" n...non credo possa,ora il regno spetta a me tenerlo sotto controllo...dopo questo...la città sarà sconvolta-" disse Ila rifiutando l'invito. I due ,Caesar e Sorok, si guardarono e poi si avvicinarono per salutare la giovane ragazza. Fatto ciò si all'ontanarono verso il bosco dei giganti di pietra. Ormai inoltrati sentirono una voce che li chiamava -" aspettatemi. Fermi! -",si girarono e videro Ila che gli correva dietro e si fermarono. -" come mai questo cambio di idea eh?-" domandò Sorok "- sai ..ormai non ho più nessuno lì, mio padre aimè era un demone, mio fratello morto, mia madre non l'ho neppure conosciuta, li in quella città domina corruzione e criminalità, ormai non fa per me quella città. .."- rispose Ila, Sorok la guardò e la prese sotto la sua spalla e camminarono per il sentiero circondato da alti alberi verdi.

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